Guerra degli orologi: la Cassazione dà ragione a Capri Time, ma Capri Watch non demorde

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La piazzetta di Capri è al centro di una battaglia legale che dura da quasi venti anni. Da un lato c’è la società Capri Time, e i titolari Pippo Perez e Silvio Ruocco, il primo designer ed il secondo distributore sull’isola di Capri degli orologi, che riproducono in forma stilizzata il quadrante del campanile della celebre Piazzetta. Dall’altro lato Capri Watch, fondata nel 1964 da Oreste Staiano e dalla moglie Rosetta,a cui sono subentrati i figli Alba e Silvio. prima accusa la seconda di aver messo in circolazione un orologio, il Capri Watch, che riproduce quello della Capri Time. La seconda accusa la prima di diffamazione, avendo avuta riconosciuta la piena legittimità giuridica a riprodurre il quadrante del campanile. L’ultima tappa (ma solo cronologica) della vicenda risale al 24 gennaio, quando la società Capri Time rende noto, in un comunicato stampa, che la terza sezione della Cassazione ha confermato che il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci sia stato posto in essere dal 1995 in poi da Capri Watch. Il reato, per cui la condanna sarebbe di 4 mesi, è andato prescritto. Per l’avvocato della Capri Time, Virgilio Marino, alla base della sentenza ci sarebbe l’accoglimento, da parte dei giudici, di tutte le accuse e il rimando in sede civile per il risarcimento danni. Di contro, la replica di Silvio Staiano, che rivendica il diritto di commercializzazione e si dichiara fiducioso nella giustizia, rimettendo alla “valutazione del giudice civile l’eventuale sussistenza di un danno per il presunto lamentato calo delle vendite”. (Fonte: Il Denaro)

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