ALDO PAPAGNI NUOVO TECNICO DEL SORRENTO
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Bucaro ha lasciato il Sorrento all’ultimo posto senza grandi colpe: da fine agosto il club non ha mai completato l’organico come avrebbe voluto l’allenatore. La dirigenza, se vuole davvero centrare in qualche modo la salvezza (anche passando per i playout), deve dare al nuovo allenatore rinforzi di qualità. Papagni, al momento avrebbe chiesto un paio di difensori, un centrocampista e, se possibile, un attaccante. Carrarese e Barletta, rivali per evitare l’ultimo posto, si sono già rinforzate rispetto all’andata. Il rush finale del mercato sarà decisivo.
SORRENTO. Aldo Papagni s’è preso ieri mattina la panchina rossonera, lasciata vacante dall’esonero di Giovanni Bucaro dopo il pesante 0-5 di Carrara, siglando un contratto fino al 30 giugno con rinnovo automatico in caso di salvezza. Subito dopo, prima di pranzo, la sua presentazione ufficiale al fianco del dg Diodato Scala. Cinquantasei anni, barese di Bisceglie, ex profeta del Taranto che riportò nel calcio prof e ad un passo dalla B, la scorsa stagione con L’Aquila, il nuovo allenatore svicola le anticipazioni sul modulo («Lo deciderò dopo avere studiato l’organico e la scelta non sarà mai definitiva») con una citazione di Sant’Agostino: «Chi ama corre, e la corsa è tanto più alacre quanto più è profondo l’amore. A un amore debole corrisponde un cammino lento, e se addirittura manca l’amore, ecco che uno si arresta sulla via». Non dice di più, ma non ce n’è bisogno: il «suo» Sorrento, che ha trovato all’ultimo posto, dovrà correre più degli avversari imponendo ritmo e grinta. «Intanto – sottolinea – la squadra ha segnato appena dieci gol e, quindi, deve migliorare nella fase offensiva». La citazione di Sant’Agostino è normale per lui, già maestro elementare con diploma magistrale e insegnante di sostegno, che ama leggere libri di filosofia e psicologia. «Ma – precisa – per puntare alla salvezza non mi affiderò ai libri, ma alle esperienze che ho maturato in più di vent’anni facendo l’allenatore. Se ho accettato di venire a Sorrento, l’ho fatto perché credo che la squadra abbia ancora le sue chance di salvarsi». Tra le citazioni di filosofi e la capacità di spaziare nel mondo della cultura classica, Papagni non perde mai il filo della concretezza. «Per quanto riguarda i rinforzi – spiega – il Sorrento ha un organico da migliorare nella qualità e non nella quantità. Ogni discorso sui giocatori che possono arrivare, però, va fatto a quattr’occhi tra me e la dirigenza. Ho visto la squadra nel girone d’andata nelle trasferte di Andria e Nocera. Nei prossimi giorni cercherò di conoscere fino in fondo il gruppo e i singoli giocatori. L’obiettivo è quello di arrivare in buone condizioni alla mia prima partita alla guida della squadra». La sosta gli darà qualche giorno in più per preparare il testa-coda con la capolista Latina, il 3 febbraio, al Campo Italia. Papagni, intanto, ha accettato di lavorare con lo staff messo a disposizione dal club: Pino La Scala resterà vice allenatore, Marco Napolitano preparatore dei portiere, Raffaele La Penna preparatore atletico. Il tecnico pugliese, dunque, è arrivato da solo con tanta voglia di mettersi al lavoro: «L’idea principale è quella di fare le cose semplici nel miglior modo possibile. La pesante sconfitta di Carrara è stata un episodio, in campo non s’è visto il vero Sorrento. È chiaro che la squadra ha bisogno di risollevare il morale, ma nel calcio e nella vita, dopo qualunque disastro, c’è sempre un nuovo giorno. Bisogna ripartire con maggiore convinzione, credo che sarà possibile farlo». Dopo l’esonero di Giovanni Bucaro, Aldo Papagni ha vinto la corsa di sei allenatori in cerca di una panchina, battendo la concorrenza di Giovanni Ferraro, Fulvio D’Adderio, Fabio Brini, Egidio Notaristefano e Giovanni Chiancone. Nell’autunno 2007, fu uno dei candidati a sostituire Nicola Provenza. Non si presentò a Sorrento dopo un accordo telefonico distratto dal Frosinone e dalla serie B e la dirigenza ingaggiò Morgia. Stavolta Papagni non si è fatto pregare per prendersi la panchina rossonera: «Cinque anni fa fui distratto da un’offerta del Frosinone per la B: oggi ringrazio la società che ha dimostrato fiducia in me».
Fonte.ilmattino
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