Napoli De Magistris critica Ingroia sulle liste Rivoluzione Civile non è gli Arancioni

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 Il sindaco Luigi de Magistris mette mano al rimpasto di giunta, contestualmente prepara il partito arancione e punge Antonio Ingroia e la sua «Rivoluzione civile». Nel giorno di candidati e liste ufficiali e non più modificabili, de Magistris ci tiene a sottolineare che «Rivoluzione civile» (dove sono candidati gli assessori Lucarelli e D’Angelo) è altro, non «è la lista arancione». Appoggio incondizionato all’ex Procuratore aggiunto di Palermo, «senza sè e senza ma», tuttavia la nota di insoddisfazione per la composizione delle liste suonata in queste settimane con toni morbidi, oggi è un dato politico. De Magistris ha chiesto delle candidature e Ingroia ne ha concesse solo alcune. «Un motivo di rammarico» che il sindaco evidenzia in un video, dove indossa uno sgargiante maglione arancione. Più che uno strappo uno sgarbo, anche se fatto da un amico, perché Ingroia tale resta, di vecchia data. Intanto sul rimpasto ha deciso: Carmine Piscopo sarà uno dei due nuovi assessori della giunta in sostituzione di Alberto Lucarelli e Sergio D’Angelo dimissionari e candidati alle politiche. Per la seconda poltrona resta viva la pista che porta ad Alessandra Clemente, dovrebbe avere la nuova delega alle Politiche giovanili, tuttavia è in atto una riflessione: la Clemente è molto stimata però è anche molto giovane, bisogna essere cauti. Il rimpasto vive di due fasi. Una tecnica immediata che si sta consumando con l’ingresso di Piscopo. A urne chiuse, scatterà il secondo step e de Magistris metterà mano in maniera più corposa al rinnovamento della squadra, saranno almeno altri due i nuovi ingressi. Cosa sta succedendo dunque? La delega di D’Angelo, il Welfare, passa al vicesindaco Tommaso Sodano, che diventa un superassessore, all’ambiente aggiunge – tra le altre cose – politiche sociali e migranti. Godrà della struttura di staff già esistente e rodata. Un pezzo del Welfare passa anche a Pina Tommasielli che allo Sport e alle Pari opportunità ciniuga le politiche familiari e i piani sociosanitari. Nuovo di zecca è l’assessorato di Piscopo, architetto e urbanista oltre che docente, il quale non confliggerà con Luigi De Falco, assessore all’Urbanistica che conserva le due deleghe. Piscopo incassa, le politiche urbane, beni comuni, città pubblica, patrimonio pubblico prima di Lucarelli. E anche edilizia pubblica e patrimonio, assegnazione, valorizzazione, dismissione e concessione di beni e spazi, deleghe attualmente in capo a Bernardino Tuccillo. Il quale potrebbe invece recuperare quella al Personale, interim dello stesso primo cittadino. Torniamo al rapporto con Ingroia: «Sta iniziando una campagna elettorale difficile ma esaltante – dice il sindaco – Ho fortemente voluto la candidatura a premier di Ingroia per avere una proposta politica seria, portata avanti da un uomo con la schiena dritta, da un magistrato, da un partigiano della Costituzione». Un incipit sereno, ma i distinguo arrivano subito: «Ho fortemente voluto anche una lista, che potesse essere civica, rivoluzionaria, di rottura per scardinare gli equilibri del sistema. Per questo abbiamo fatto nascere anche il Movimento Arancione, il progetto politico in cui maggiormente credo. Questo movimento è qualcosa che va oltre la lista Rivoluzione civile, perché maggiormente visionario e immaginifico». È solo il primo di tre distinguo: «Ingroia – prosegue de Magistris – si è assunto la responsabilità di riunire intorno al tavolo esperienze politiche diverse: esponenti dei movimenti e dei partiti, quei partiti che si sono messi contro il sistema e contro il berlusconismo e il montismo. È stata fatta dunque una lista importante, che si presenta alle elezioni per vincere, ma che non è la lista arancione». Arriva anche il terzo: «Il Movimento arancione appoggia Ingroia e, durante la formulazione delle liste, ha avanzato delle proposte. Alcune sono state accolte, molte altre no. Perciò esiste anche un rammarico, per alcune candidature mancate e per alcune proposte non accolte, ma l’entusiasmo per questa campagna elettorale non è venuto meno». A cosa si riferisce il sindaco? Avrebbe preferito più società civile soprattutto qui, a Napoli e in Campania, avrebbe gradito che alcuni esponenti dei partiti, a cominciare dalla sua ormai ex Idv stessero fuori dai giochi elettorali. Avrebbe gradito, per esempio, che personalità come Vincenzo Montesano il dirigente della scuola Montale di Scampìa trovasse posto in lista. De Magistris insiste sul punto politico: «Sono fermamente convinto che si debbano sostenere ”senza se e senza ma” Rivoluzione Civile e Antonio Ingroia. Perché non è solo protesta ma anche proposta. Contro l’ammucchiata del potere che ha garantito sostegno al governo Monti, ovvero quel fronte che ha tenuto insieme Casini, Fini, Berlusconi e Bersani. Si tratta degli stessi che hanno praticato macelleria sociale». Infine il terzo distinguo: «Il Movimento arancione, perciò, si impegnerà in una campagna elettorale rivoluzionaria e rivoluzione sarà anche dopo: il Movimento dovrà essere qualcosa di più forte e radicato, qualcosa che vada al di là di una lista elettorale». Fonte Luigi Roano Il Mattino

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