don Luigi Merola rifiuta candidatura e attacca su Cosentino candidato del PDL

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Don Luigi Merola rifiuta la candidatura e lancia bordate contro Nicola Cosentino. In casa Pdl la tensione resta altissima. Mentre a Roma si susseguono riunioni-fiume e le trattative vanno avanti fino a tarda notte, il prete anti-camorra va all’attacco: «Alcuni nomi che circolano non mi sono piaciuti. Sono disposto a schierarmi ma solo a condizione di poter collaborare con deputati dalla fedina penale pulita, che sognano con me». E, in un’intervista all’Huffington Post, rincara la dose: «Vedendo le liste del Pdl in Campania, dico no a Berlusconi. È evidente che non convincono sul piano della legalità, della pulizia, e sono l’ennesima prova che la politica non vuole cambiare. A Casal di Principe non c’è lo Stato. La politica è condizionata dai clan. E dal letame non nascono i fiori». Per don Merola, che all’ombra del Vesuvio si dedica alla fondazione «’A voce d’è creature», il ricambio auspicato non si è verificato: «Quasi tutti i nomi delle liste per Campania 1, Campania 2 e per il Senato sono di parlamentari uscenti, alcuni anche con più di due legislature alle spalle. Si dice che servono volti nuovi, ma il rinnovamento non c’è stato e non ci sarà, e questo non vale solo per il Pdl ma per tutti i partiti». Da qui l’idea di rinunciare al Parlamento: «Non si è compresa la grande lezione di Paolo VI, il quale disse che la politica è la forma più alta della carità cristiana. La stessa carità che hanno messo sotto i piedi: si pensa solo a difendere il proprio potere e la propria posizione, non capiscono invece che gli italiani sono stanchi di sentire le solite cose, sono esasperati. Anche questo mi ha portato a rinunciare, mi sono detto che è meglio stare con la mia gente, con i miei bambini. Saviano ha scritto un bellissimo libro dal quale è stato tratto un bellissimo film, poi se n’è andato. Ho rischiato che anche di me si dicesse che sono andato via. Invece resto perché le persone oneste devono farlo, non possono fuggire». Tra polemiche e fibrillazioni, intanto, le grandi manovre continuano. Nella giornata di oggi è prevista l’accettazione delle candidature davanti al notaio: gli aspiranti parlamentari firmeranno senza conoscere la loro posizione in lista. Fino all’ultimo, dunque, non si escludono sorprese. A Campania 1 non ci sono più dubbi sul capolista: dopo la rinuncia di Angelino Alfano sarà l’ex ministro Elio Vito. A seguire l’ex presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro, il senatore Raffaele Calabrò e i deputati uscenti Gioacchino Alfano, Pina Castiello e Paolo Russo. A Campania 2 è bagarre: dietro il tandem Mara Carfagna-Nunzia De Girolamo ci saranno probabilmente l’avvocato-parlamentare Carlo Sarro e il fondatore di Alleanza di centro Francesco Pionati. La Carfagna spinge poi per il suo fedelissimo Matteo Cortese mentre Cosentino vorrebbe l’onorevole di Casal di Principe Giovanna Petrenga. In corsa, quindi, la deputata uscente Giulia Cosenza e il consigliere regionale Antonia Ruggiero. In bilico il vicecommissario regionale Mario Landolfi e il senatore Vincenzo Nespoli, che continuerà a fare il sindaco di Afragola. In quota Berlusconi potrebbe entrare il capo dell’opposizione di centrodestra in Consiglio comunale, Gianni Lettieri. Al Senato alle spalle del Cavaliere tutti i fedelissimi e i portatori di voti: il commissario Nitto Francesco Palma, lo stesso Cosentino, l’ex presidente della Provincia di Avellino Cosimo Sibilia, la deputata uscente Alessandra Mussolini, il vicepresidente del Copasir Giuseppe Esposito. Come new entry potrebbe esserci il giovane consigliere comunale Marco Mansueto, da anni prima con Forza Italia e poi con il Pdl e tra i più votati a Napoli. Possibili, infine, la riconferma dell’ex sottosegretario Pasquale Viespoli e il ritorno di Antonio Lubritto. ger.aus.

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