PIANO DI SORRENTO PROGETTO PAD PER LA LOTTA ALLA MORTE IMPROVVISA NELLE PARROCCHIE – VIDEO

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Un progetto che sta riscuotendo sempre più consensi in penisola sorrentina, quello sull’uso dei defibrillatori, voluto fortemente dal cardiologo dottor Vincenzo Iaccarino, vicesindaco a Piano di Sorrento, con le istituzioni socio-sanitarie del territorio, un vero e proprio modello per la Campania e per il sud Italia che ora arriva anche in Chiesa.  I sacerdoti e gli animatori dei centri parrocchiali dell’Unità pastorale di Meta, Piano di Sorrento e Sant’Agnello saranno i primi a partecipare al progetto PAD (Public Acces Defibrillation) per la lotta alla morte improvvisa. Il corso BLSD (Basic Life Support Defibrillation) a cura degli operatori del Giec (Gruppo italiano per le emergenze cardiologiche) diretto dal prof. Maurizio Santomauro, ha avuto luogo nelle sale del centro parrocchiale “Antonio Zama” di Piano di Sorrento martedì 15 gennaio ed è nato dall’impegno congiunto della Arcidiocesi Sorrento-C/mare di Stabia, dell’ASL NA3 Sud, del GIEC e del Comune di Piano di Sorrento. Al termine della giornata di formazione verrà conferito ai sacerdoti ed agli animatori l’attestato di abilitazione alle manovre di primo soccorso ed all’utilizzo del defibrillatore semiautomatico esterno, consegna che avverrà alla presenza dell’Arcivescovo Monsignor Francesco Alfano e del direttore dell’ASL NA3 Sud dott. Maurizio D’Amora.

Nei Centri Parrocchiali di Meta, Piano e Sant’Agnello verrà installato un defibrillatore ed in un futuro non è da escludere che questi preziosissimi strumenti vengano posizionati anche in ogni sagrestia.

Per Vincenzo Iaccarino, delegato dell’Unione dei Comuni per le questioni attinenti alla sanità pubblica e consigliere nazionale Giec, da sempre impegnato in prima linea per diffondere la cultura della prevenzione, questo ulteriore passo avanti è un altro motivo di soddisfazione “L’obiettivo del progetto Pad, condiviso ora anche dalla Curia e patrocinato dall’Asl Na3 Sud, è quello di accrescere la sicurezza di luoghi abitualmente frequentati da migliaia di fedeli, in particolare da giovani spesso dediti a pratiche sportive. Studi scientifici dimostrano che una defibrillazione tempestiva puo’ salvare la vita ai pazienti in arresto cardiaco. Non a caso il decreto Balduzzi impone l’installazione di questo strumento in tutti i centri di aggregazione giovanile”

Quindi dopo le scuole, le farmacie, gli stabilimenti balneari ed i centri sportivi il defibrillatore fa ingresso nei centri parrocchiali. L’Arcivescovo Mons. Francesco Alfano, afferma: “Le comunità ecclesiali sono chiamate a dare segnali forti di condivisione e di sostegno a tutte quelle iniziative volte a garantire la sicurezza ed il benessere delle persone. Anche di intesa con le associazioni laiche e le istituzioni civili, la Curia è pronta a supportare tutti i progetti capaci di rendere le nostre comunità più accoglienti ed attente alle esigenze di tutti”

 

 

 

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