Le Ladrona, la Corruzione è l´antipolitica.

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    di Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco

     

    Dalla caduta di Berlusconi non ho più scritto nè sulla crisi economica, nè su quella politica. Da quel 12 novembre 2011 aspettavo un evento che non poteva non avvenire e quello avrebbe significato la fine di una lunga e brutta fase, che ha portato il nostro paese ai margini dello sviluppo.

    Sono bastati solo 5 mesi del Governo di Mario Monti, rettore della Bocconi ed ex membro della Commissione Europea, perché fossero finalmente disvelati i retroscena della Lega, il più antico partito presente in Parlamento, il più violento, il più ideologico e settario che ci sia mai stato nel nostro paese. Dietro i roboanti proclami di autonomia politica del Nord, si nascondono le miserie di sempre: l’arroganza del potere, l’arricchimento illecito, il privilegio che premia la mediocrità, la politica al servizio della famiglia del leader, l’interesse generale sacrificato per le convenienze economiche di un gruppo di arrivisti cialtroni che hanno governato il nostro paese per un lungo periodo. Il combinato disposto tra Berlusconi e Bossi ha rappresentato per 18 anni un riferimento culturale e morale per il paese che lo ha corrotto nel profondo, strutturando modelli di vita sociale improntati alla prevaricazione, al più sfrenato disprezzo di ogni regola, senza limiti e senza dignità, per raggiungere il successo personale ed il proprio arricchimento. La seconda Repubblica, invece di operare una profonda innovazione del nostro paese, dietro la retorica e la demagogia di Bossi e Berlusconi nascondeva la corruzione profonda della nostra società. Invece di andare avanti siamo andati indietro, i vecchi partiti sono stati spazzati dalla rivolta morale del paese che voleva allontanare la corruzione dalla cosa pubblica e ci siamo ritrovati con la corruzione al potere ed il Governo dei corrotti ha profondamente cambiato il nostro paese. Pensate alla legge elettorale presentata da Calderoli, uno dei più compromessi del gruppo dirigente della Lega, che ha impedito la libera espressione del voto degli italiani. In questo modo sono stati eletti quelli che oggi tutti criticano, ma che sono stati scelti direttamente dai partiti. Ma nessuno si è ribellato alla prevaricazione di Berlusconi e in massa hanno votato per una coalizione responsabile della situazione economica in cui ci troviamo. Chissà dove sono e cosa pensano i 12000 che hanno votato per Renzo Bossi facendolo eleggere nel Consiglio Regionale della Lombardia. Quanti danni sono stati fatti al paese e quanti problemi hanno provocato a tutti noi.

    Pensate al federalismo fiscale, voluto ad ogni costo e che si è rivelato un grave problema per i cittadini, costretti a pagare due volte la Sanità, i trasporti, la scuola. La prima volta attraverso l’IRTEF e la seconda volta attraverso l’addizionali regionali, provinciali e comunali che hanno fatto lievitare le nostre tasse fino all’inverosimile.

    Gli episodi di malversazione e di corruzione a cui abbiamo assistito sono stati davanti agli occhi di tutti. Quando si denunciavano, si parlava di persecuzione nei confronti del leader, che ancora oggi ricatta il paese sulla assegnazione delle frequenze televisive, paga gli avvocati della Minetti ed è ricattato da Lavitola, con il quale ha fatto un famoso viaggio a Panama, dove aveva strappato appalti per 300 milioni di euro su i quali c’erano tangenti di 23 milioni. E gli italiani hanno votato in massa, seguendo un onda montata ad arte, assumendo i comportamenti della sua classe dirigente a modello di vita: evasione fiscale, tangenti, clientelismo, privilegi, consumismo sfrenato, uso di droghe ed immoralità diffusa. Persino la Chiesa è stata travolta e coinvolta in un turbine di scandali, economici e sessuali, che ne hanno minato la credibilità.

    Ora, davanti al disastro annunciato e di cui la grande maggioranza del paese non può tirarsi fuori, di fronte alla corruzione diffusa, in cui non c’è stato un appalto vinto senza una tangente, in cui non c’è stato un concorso vinto senza l’intervento del politico o posto di lavoro assegnato senza la raccomandazione, in cui non c’è stato nessun momento della vita del nostro paese in cui non ci si è rivolti al potente di turno, al politico per ottenere un privilegio, una preferenza, una cortesia.

    Ora tutti sono meravigliati e dimostrano stupore per quello che è avvenuto ed i partiti diventano la pietra dello scandalo, fanno tutti schifo ed i politici se ne devono andare.

    Ora avanza l’antipolitica, il cui più importante esponente è un comico. La grande ventata della antipolitica serve agli italiani per nascondere la propria coscienza sporca dietro una distinzione inesistente: “i politici sono corrotti e noi siamo tutti onesti”. Non è vero, e lo sappiamo bene! Questi politici li abbiamo voluti noi e solo perché adesso sono svergognati, tutti fanno i puritani. Pronti, appena fatta una ipocrita pulizia a ricominciare da capo. L’antipolitica dopo tangentopoli ci ha portato Berlusconi e Bossi, adesso corriamo il rischio che ci arrivi qualche altro, che predica bene e razzolerà male appena arriverà al potere.

    Le cose sono esattamente il contrario, questa politica corrotta è il contrario della vera politica!

    Loro sono la vera antipolitica, noi siamo tutti insieme la politica, siamo noi cittadini che dobbiamo assumerci le nostre responsabilità e lavorare per il bene comune, la coesione sociale e lo sviluppo, per un mondo migliore in cui far vivere i nostri figli. Spetta a noi riformare i partiti e la politica, bisogna uscire dall’egoismo, dai privilegi ed alle ipocrisie. Costruiamo insieme il nostro riscatto, cambiamo pagina, ritorniamo tutti insieme a fare politica sul serio.

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