Minori, costa di Amalfi: una Pasqua un pò frenata.

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    Una Pasqua ,tutto sommato ,buona, con strutture ricettive al completo, ma con poca gente in giro: crisi di spesa, di consumo? Forse…. Così Minori ha vissuto il periodo di primo importante ponte turistico dell’anno. Però…  Giovedì sera, giovedì santo, tutti nella cittadina romana aspettavano l’arrivo al lungomare della Via Crucis dei famosi ed apprezzabili “Battenti” che venivano giù dai villaggi. Arrivata alla curva della Madonnina, la processione, però, entrò nel deserto: i bar della piazza (la piazza principale della cittadina) chiusi (ore 22.30), qualche negozio altrettanto, senza nemmeno una luce perpetua alla porta. Grande delusione, immensa desolazione. Chissà se qualche amministratore se ne è accorto, nonostante distratto dalla suggestività che emanavano i “battenti”. Il giorno di Pasqua, piovoso, ha visto, causa la scarsa frequenza dei passaggi degli autobus di linea SITA (chissà perchè solo e sempre SITA), buona parte degli ospiti minoresi relegata in albergo, perchè non c’è a Minori un locale accogliente dove, nel corso delle giornate di tempo cattivo, possa essere ospitato un certo numero di persone, che possano trascorrre un certo tempo leggendo o chiacchierando e, naturalmente, consumando. E meno male che c’è la Proloco per le dovute e necessarie informazioni ( e l’avversano sempre), altrimenti sbandamento totale.  E la chiamano destagionalizzazione. Quando partiranno i battelli, degni di tale nome, dal pontile di Minori, se partiranno? A chi tocca pulire per bene  la spiaggia, sfogo gioioso nelle giornate assolate? E chi deve curare la spiaggetta delle paparelle, che è ormai una attrazione? c’è di tutto. E’ mai possibile che bisogna spendere tanti soldi pub blici per le diete,( siamo tutti a dieta, di tutto) gli ozi, ecc. e non dover curare, nel vero senso della parola, il soggiorno dei turisti tutto l’anno? Perchè i frequentatori di Minori sono di serie B in bassa stagione e di serie A in alta? Chiediamo solo soldi senza contraccambio di servizi veri.

    g.a.

    Sappiamo che a questa nostra considerazione si accompagnerà una serie di commenti, anche ingiuriosi (questi ultimi non li accettiamo, nè meritiamo) cui siamo abituati nei nostri sessantanove anni. L’importante è parlarne, discuterne con pacatezza , avvedutezza e programmazione futura.

     

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