TREVISO Sequestrata e picchiata dal fidanzato che la chiude nel bagagliaio dell´auto

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    Arrestato un operio albanese di 28 anni già condannato per violenze sull’ex moglie, in casa aveva anche cocaina

    TREVISO – L’incubo è finito. Prima sequestra la fidanzata, poi la picchia a sangue minacciandola con una pistola e infine quando gli uomini della squadra mobile di Treviso lo arrestano gli trovano in casa 144 grammi di cocaina. Dopo essere finito dentro per aver riservato lo stesso trattamento all’ex moglie (una studentessa 23enne albanese, circostanza per cui ha patteggiato nel novembre 2010 due anni di reclusione per sequestro di persona e porto abusivo d’arma,una Tokarev calibro 7,62) è tornato in carcere il 28enne albanese di Mansuè Edmond Gjzeli, operaio part-time in un mobilificio di Gorgo al Monticano. E stavolta, oltre alla revoca della sospensione condizionale della pena, rischia una condanna ben più pesante. Vittima delle violenze dell’uomo è stata una romena di 21 anni, fidanzata con lui da circa un anno. I fatti contestati hanno inizio il 27 febbraio quando la giovane, dopo un periodo di convivenza fatto di litigi e botte, aveva deciso di tornare a vivere a Vicenza dalla madre. Quel giorno Gjzeli ha preso la sua auto e si è recato dalla fidanzata, dando inizio al calvario della sventurata. Sorprendendola mentre rincasava, l’ha prima picchiata nell’abitazione, poi l’ha caricata a forza in macchina e nel tragitto in autostrada verso Conegliano ha continuato a metterle le mani addosso, rompendole il labbro e fratturandole il naso. «Dobbiamo fare i conti io e te» le aveva detto, puntandole contro una pistola (non ritrovata al momento della perquisizione). Ma la violenza non si è fermata: per un’intera giornata la 21enne è rimasta in balia del suo aguzzino il quale, una volta usciti dall’autostrada, l’ha rinchiusa nel bagagliaio dell’auto per andare in una sala giochi a Oderzoe poi nella camera di un albergo a Ponte di Piave. Dopo diverse ore d’angoscia, l’uomo aveva deciso di lasciarla tornare a casa. Lei, sconvolta, ha raggiunto la madre a Vicenza che l’ha portata all’ospedale San Bortolo per curarla. Impietosa la prognosi: lacerazione del labbro inferiore e rottura del setto nasale giudicate guaribili in 20 giorni. Dopo quell’episodio è scattata anche la denuncia. La squadra mobile, nell’eseguire l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Treviso, dentro la federa di un cuscino, ha rinvenuto tre involucri contenenti 144 grammi di cocaina. Ora sull’albanese pendono due diversi procedimenti: uno a Vicenza per sequestro di persona, lesioni gravi, porto abusivo d’armi, violenza privata aggravata e violazione di domicilio, l’altro a Treviso per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

    IL MATTINO DI NAPOLI

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