India, Paura per italiani rapiti. ´Slitta ultimatum maoisti´.LE FOTO

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    Lo affermano le autoria’ di Orissa: ‘Non vale più’ L’AUDIO-RIVENDICAZIONE

     

     

     

    ROMA – Sono Paolo Bosusco e Claudio Colangelo i due italiani rapiti nello Stato di Orissa, nel nordest dell’India dai ribelli maoisti. La conferma è arrivata in mattinata dalla Farnesina, che ha avviato contatti a tutti i livelli con le autorità indiane per trovare una soluzione alla vicenda. Bosusco frequenta l’India da 15 anni e gestisce un’agenzia di viaggio, la Orissa Adventurous Trekking, mentre Colangelo è un turista.


     

    Il leader dei ribelli dell’Orissa, Sabyasachi Panda, in un audio-messaggio ha rivendicato il sequestro, spiegando che Bosusco e Colangelo hanno scattato delle “riprovevoli fotografie” a donne che facevano il bagno in un fiume. Panda ha chiesto ai governi dello Stato e dell’Unione di sospendere entro stasera tutte le operazioni di sicurezza e di avviare una trattativa sulle 13 richieste avanzate dal movimento ribelle nel febbraio 2011, che prevedono tra l’altro la liberazione dei prigionieri politici. “Abbiamo dato un ultimatum alle autorità per domenica sera (pomeriggio in Italia) per bloccare tutte le operazioni contro di noi e avviare il dialogo sui 13 punti. Se il governo non accetterà, saranno i soli responsabili per ogni danno causato ai turisti”, recita il messaggio audio. “Sono disperato, mi chiedo ancora se quello che è successo a mio figlio è vero o no”, ha detto Azelio Bosusco, 89 anni, padre di Paolo.

     

    “Ho appreso del rapimento dal telegiornale – ha detto – e ho capito che poteva trattarsi di mio figlio”. “Aspettavo che mio figlio tornasse la prossima estate – ha aggiunto l’anziano padre – per poter andare con lui nella casa in montagna, come facciamo ogni anno”. Il capo del governo dell’Orissa, Naveen Patnaik, ha lanciato un appello ai rapitori in cui si dice aperto a negoziati e colloqui a condizione che i due italiani rapiti siano rilasciati immediatamente incolumi. Patnaik ha presieduto in mattinata una riunione di emergenza di tutti i responsabili delle forze di polizia e di sicurezza operanti nell’area dove sono stati rapiti i due.

     

    La riunione si svolge nell’ambito degli stretti contatti che l’ambasciatore in India, Giacomo Sanfelice, ha messo in atto con le autorità centrali e locali indiane. L’emittente NDTV ipotizza che dietro al sequestro ci possa essere uno scontro in seno ai maoisti: Panda, il leader dei maoisti in Orissa, è considerato un ‘moderato’ che si è schierato in passato contro gli omicidi indiscriminati commessi dai ribelli. Ultimamente avrebbe perso influenza all’interno della leadership, largamente influenzata dai gruppi che agiscono nello Stato dell’Andhra Pradesh e che sostengono una linea più dura. E’ la prima volta che i maoisti rapiscono due stranieri, sottolinea NDTV. Secondo la polizia del distretto di Kandahamal, dove è avvenuto il sequestro, i due italiani sono stati rapiti il 14 marzo, nell’area di Surada, insieme a due indiani, rilasciati già ieri. Secondo altre fonti, invece, il rapimento è avvenuto ieri. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo sul rapimento: “finalità di terrorismo” è il reato configurato dal sostituto procuratore, Erminio Amelio.

     

    AUTORITA’ ORISSA, ULTIMATUM NON VALE PIU’ – Le autorità dello Stato indiano di Orissa ritengono che l’ultimatum che scade oggi posto dai maoisti nell’audio messaggio in cui rivendicano il rapimento di Paolo Bosusco e Claudio Colangeli “non può valere più dopo la disponibilità manifestata dal ‘chief minister’ Naveen Patnaik”. Lo ha appreso l’ANSA da fonti del ministero dell’Interno dell’Orissa. “Riteniamo davvero – ha detto un portavoce all’ANSA – che dopo che abbiamo aperto ad un possibile dialogo sulle rivendicazioni da loro poste, i maoisti dovrebbero darci un segnale di flessibilità per poter procedere”. In un primo appello in mattinata, il ‘chief minister’ aveva definito il sequestro “inaccettabile” sostenendo che i due italiani avrebbero dovuto essere rilasciato “per ragioni umanitarie”. Patnaik aveva concluso che “il governo è aperto a tutte le ipotesi che siano nell’ambito della legge

    fonte:ansa

     

     

     

     

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