LA GEOLOGIA DELLA COSTIERA AMALFITANA

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    La costiera amalfitana rappresenta uno dei tratti più suggestivi della costa tirrenica, l’aspetto selvaggio e imponente delle incontaminate alture calcaree dei Monti Lattari ricoperte da ulivi verde cenere e allo stesso tempo, terra dalle morfologie molto aspre profondamente incise da vivaci torrenti, boschi mediterranei con essenze arboree di macchia.

    La geologia è costituita da successioni carbonatiche di età compresa tra il Triassico Superiore ed il Cretaceo, di colore bianco e/o grigio massicci, a volte suddivisi in banchi, deposte in ambiente di mare poco profondo, con spessori che raggiungono diverse migliaia di metri. I prodotti piroclastici del vulcanismo vesuviano ricoprono, con spessori variabili, le formazioni dolomitico – calcaree.

    Il paesaggio è modellato da forme carsiche dovute alla dissoluzione del carbonato di calcio che Grotta dello smeraldoproduce “erosione” e deposizione con formazioni,  di stalattiti e stalagmiti. Le forme che ne derivano possono essere superficiali (epigee) come le doline, e gli inghiottitoi o profonde (ipogee) quali grotte, gallerie e cavità, molte delle quali ancora inesplorate.

    GROTTA DELLO SMERALDO (Conca dei Marini (SA))

     

    Il fenomeno carsico è particolarmente spinto in queste zone con le magnifiche testimonianze della grotta dello Smeraldo, un raro spettacolo naturale, situato a 5 Km da Amalfi nell’incantevole baia di Conca dei Marini. Scoperta nel 1932 da un pescatore locale, la Grotta dello Smeraldo deve il suo nome alla particolare colorazione assunta dall’acqua che riflette la luce che filtra dalle rocce, creando effetti cromatici dalle strabilianti sfumature: dal blu cobalto, al turchese al verde smeraldo. La Grotta dello Smeraldo, che nell’antichità non era invasa dall’acqua, è larga circa 30 metri per 60 e alta 24 metri nei punti più alti, ed è ricca di stalattiti e stalagmiti dalle forme bizzarre, creando un ambiente incantato.

     

    A cura di:

    Dott.Geol. Elena Del Gaudio

     

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