Crac Amato, soldi ai dipendenti

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Firmato il decreto per la cassa integrazione e approvato da parte del giudice delegato il piano di riparto dei crediti proposto dal curatore fallimentare. In particolare, ai dipendenti è stata concessa un’anticipo dell’importo ammesso nella procedura per le somme riferite al trattamento di fine rapporto Arriva una boccata d’ossigeno per i lavoratori del pastificio “Antonio Amato”. Da un lato è stato infatti firmato il decreto per l’accesso alla cassa integrazione. • Dall’altro, il giudice delegato Giorgio Jachia ha approvato il piano di riparto parziale depositato dal curatore fallimentare, l’a vvocato Luigi Amendola, che consentirá a 115 dipendenti di ottenere un primo anticipo degli importi ammessi nella procedura. Due notizie importanti, dunque, per le maestranze rimaste senza lavoro dopo il fallimento dello storico pastificio salernitano e le delicate vicende che si sono susseguite. • Ieri è arrivata la conferma dell’avvenuta firma al Ministero del decreto che consentirá di accedere alla cassa integrazione, a far data dal 3 febbraio. In questo modo sono state accolte le richieste avanzate dai lavoratori che, ovviamente, da mesi non percepiscono stipendi. • L’altra buona notizia è arrivata a seguito dell’ultima udienza al tribunale di via Papio, nel corso della quale la curatela ha presentato il piano di riparto dei creditori del complesso industriale. • E’ stata data precedenza ai crediti vantati dai dipendenti, in particolare riferiti al trattamento di fine rapporto e a stipendi arretrati. Il riparto provvisorio è stato poi approvato dal giudice ed è stato disposta la pubblicazione del prospetto.Se non vi saranno ricorsi nell’arco dei prossimi dieci giorni è stata giá disposta l’immediata liquidazione della percentuale del 6,49 per cento dell’importo ammesso nella procedura. In pratica un piccolo anticipo che consentirá in ogni caso di dare risposte economiche concrete alle maestranze. • Nella prossima udienza fissata al 21 febbraio saranno invece esaminate altre proposte di creditori: 41 di lavoratori (il cui esame è stato rinviato dalla precedente udienza), 10 di societá finanziarie, cessionarie del quinto dello stipendio ai dipendenti, 34 relative a agenti e rappresentanti di commercio, tre relative ai fondi complementari, tre di Equitalia e 67 di fornitori. Le altre domande saranno invece esaminate nell’udienza del 16 maggio. • L’attenzione è, ovviamente, tutta rivolta al 5 marzo, quando si svolgerá la nuova asta per l’aggiudicazione del pastificio, dopo la rinuncia di Giovanni Giudice alla notizia del ricorso depositato in Cassazione dalla procura di Salerno contro quella aggiudicazione. La base d’asta per l’acquisto del complesso industriale è fissata a 32milioni di euro, mentre per il fitto la base minima è di 30mila euro al mese.

di Luigi Colombo LA CITTA

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