Sorrento, la bonifica dei rivoli basterà a scongiurare il rischio idrogeologico?

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di Salvatore Caccaviello

Finalmente ,dopo varie sciagure verificatosi negli ultimi anni lungo tutto il territorio nazionale a causa del rischio idrogeologico ,procurato sopratutto dai sempre più frequenti e violenti eventi meteorologici, si è preso in considerazione anche da parte del Comune di Sorrento l’importanza vitale che hanno i vari torrenti e rivoli del territorio. Infatti l’ Amministrazione Provinciale, su richiesta del Comune di Sorrento ha deciso di disporre una serie di interventi volti a monitorare e mettere in sicurezza i corsi d’acqua del territorio sorrentino. Come è risaputo in presenza di forti nubifragi i corsi d’acqua possono dare un forte contributo affinchè tali imprevedibili masse d’acqua si incanalino in vie naturali e quindi dirigersi dalle colline verso il mare. La manutenzione e la bonifica delle vie d’acqua , diventa quindi per ogni amministrazione il cui territorio potrebbe essere a rischio, come quello sorrentino, di primaria importanza , onde iniziare una vera politica di interventi per prevenire e gestire il dissesto idrogeologico. Il territorio del comune di Sorrento dal punto di vista morfologico si contraddistingue per la presenza di una zona pianeggiante a valle ad un’altezza sul mare di circa 50 metri ,mentre andando verso l’interno esso si sviluppa lungo una zona collinare talvolta aspra ed accidentata ma  caratterizzata dalla presenza di terrazzamenti, opera nel corso dei secoli, dei tenaci contadini sorrentini. Tra boschi di castano e terrazzamenti coltivati ad ulivi ed agrumi nel tempo si sono formati dei corsi d’acqua alimentati dalle numerose sorgenti sparse lungo le colline. Purtroppo negli ultimi decenni,tali vie d’acqua sono state perennemente trascurate, anzi lungo il loro percorsi si è visto la continua ed inarrestabile realizzazione di costruzioni abusive che in alcuni casi hanno deviato e tombato, i corsi naturali di ruscelli,valloni e rivoli.  Modificando la reale e naturale funzione che essi hanno sempre svolto nei secoli per il nostro territorio, soprattutto nella zona collinare, in quanto costituiscono le uniche vie di deflusso delle acque allorquando le avversità atmosferiche  in modo sempre più violento si abbattono sul nostro territorio. Gli interventi programmati se realmente effettuati, il dubbio è leggittimo , in quanto l’attuale amministrazione da tempo ha abituato la cittadinaza a numerosi proclami a cui puntualmente non segue nessuna azione concreta, dovrebbero essere finalizzati alla rimozione di tutto quel materiale che ostacola il normale deflusso delle acque lungo i rivoli. Secondo il Sindaco tali interventi dovrebbero avere dei duplici benefici in quanto oltre alla bonifica che mette in sicurezza da eventuali emergenze in caso di nubifragi si possono rilevare eventuali sversamenti abusivi. Sarebbe opportuno chiedersi se in tale occasione verranno controllati anche i numerosi abusi edilizi che nel corso degli anni si sono realizzati lungo i nostri rivoli,talvolta a mero scopo speculativo tombando e addirittura deviando i corsi d’acqua. Inoltre controllare se tali costruzioni rispettino la distanza dall’alveo come prevedono gli l’art. 93 e art 96 lett.f del vecchio ma vigente Regio Decreto n. 523/1904 che fissano i principi generali per esercizio dell’attività di Polizia Idraulica, intesa come attività di controllo degli interventi di gestione e di trasformazione del demanio idrico e del suolo in fregio ai corpi idrici. L’attività di Polizia Idraulica e di controllo del territorio (P.I.), che fu introdotta dalla Legge n.365/2000, recante interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato ,come è classificato il territorio del Comune di Sorrento, ed in materia di protezione civile, consiste in una attività di sorveglianza e ricognizione lungo i corsi d’acqua, attraverso studi e sopralluoghi finalizzati a rilevare le situazioni che possono determinare pericolo, incombente e potenziale, per le persone e le cose, ed a identificare gli interventi più urgenti da realizzare. Tale Legge fa obbligo alle Regioni di intesa con le Province e i Comuni di provvedere ad effettuare attività mirate a porre particolare attenzione:alle opere e gli insediamenti presenti in alveo e nelle relative pertinenze; ai restringimenti nelle sezioni di deflusso prodotti dagli attraversamenti o da altre opere esistenti;alle situazioni di impedimento al regolare deflusso delle acque;alle situazioni di dissesto, in atto o potenziale,delle sponde e degli argini; all’efficienza e la funzionalità delle opere idrauliche esistenti, il loro stato di conservazione;qualsiasi altro elemento che possa dar luogo a situazioni di allarme. Come si può constatare la Legge prevede un programma alquanto più vasto di semplici interventi di pulizia bensì un controllo radicale ed un monitoraggio permanente dei nostri rivoli.Un territorio protetto e tutelato costituisce di sicuro una buona protezione idrogeologica, ma se invece si sottrae al territorio appunto il libero deflusso delle acque permettendo di costruire sugli alvei, deviando e persino tombando il naturale percorso di queste ultime e se poi a ciò aggiungiamo la continua cementificazione dei suoli , il taglio di alberi, l’incuria dei nostri boschi ci troveremo inevitabilmente in futuro senz’altro di fronte ad avvenimenti catastrofici provocati da disastri idrogeologici. Purtroppo in Italia e soprattutto nelle zone a rischio come il Comune di Sorrento,Zona P3-Pericolosità da dissesto di versante elevata con conseguente eventuale rischio R4-molto elevato in caso di costruzioni.(Autorità di Bacino del Sarno) si deve rilevare una totale indifferenza , a tutti i livelli, verso il territorio e le sue regole. Infatti mentre negli altri paesi europei la salvaguardia dell’ambiente e del territorio è una regola di vita , nel nostro paese vi è quasi una totale indifferenza verso tale problema sia da parte della cittadinanza che delle Autorità e delle Istituzioni,  che spesso sono invitate ad intervenire soltanto dopo una denucia di qualche cittadino responsabile o associazioni ambientaliste. Purtroppo  di fronte ad episodi tragici, a cui di recente abbiamo assistito, bisognerebbe essere molto più responsabili e riuscire a capire che il martoriamento del nostro splendido territorio che oltre alla modifica dei nostri splendidi paesaggi,fonte dell’unica economia del territorio, il turismo,significa anche sottoporre ad un costante pericolo tutta la comunità . Quindi è necessaria una forte assunzione di responsabilità e una chiara volontà, soprattutto politica, di cambiamento.Purtroppo molti cittadini  iniziano ad essere consapevoli che di fronte al varo di provvedimenti intesi alla tutela del territorio , tematica di primaria importanza per la vita ed il futuro dei sorrentini, tra i quali potrebbe esservi una seria politica al contrasto all’abusivismo edilizio ,si ha l’impressione che non ci sia affatto l’intenzione che tale fenomeno possa essere definitivamente debellato. In quanto sia da parte delle Autorità preposte cha da parte delle Istituzioni, talvolta sembrerebbe ,nell’affrontare tale delicata tematica, che la mano destra non sappia cosa stia facendo quella sinistra, quando di fronte a tali eventi la pianificazione e la sicurezza del territorio dovrebbe essere una priorità a tutti i livelli. Inoltre è sempre bene ricordare, oltre alle Leggi citate,come più volte ribadito dal nostro Presidente della Repubblica che non si deve dimenticare che la salvaguardia del nostro territorio, viene imposto a tutti , Cittadini, Autorità ed Istituzioni dall’art. 9 della nostra Costituzione: La Repubblica tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione. 29 Gennaio 2012 – Salvatore Caccaviello  

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