CENONE DI CAPODANNO: LA LEGA ATTACCA, MONTI SI DIFENDE. CALDEROLI: "DELUSIONE"

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    ROMA – «Non spetta a me esprimere un giudizio sul piano del diritto, perchè quello spetta ai magistrati, o sugli effetti contabili della cena privata tenuta da Mario Monti la sera dell’ultimo dell’anno a palazzo Chigi. Ma certamente quanto è emerso non rappresenta un segno di rispetto verso il personale e gli addetti alla sicurezza di palazzo Chigi, privati del loro legittimo diritto di festeggiare con i propri cari, obbligandoli invece ad assistere, e ad accudire, ai festeggiamenti della famiglia Monti». Roberto Calderoli, ex ministro leghista, torna a criticare il governo Monti «Il mio giudizio di condanna, viceversa -avverte il senatore del Carroccio- lo esprimo nei confronti del presidente Monti sotto l’aspetto etico e sotto l’aspetto politico: un presidente che predica bene ma razzola male, visto che impone pesanti sacrifici ai cittadini e poi utilizza una struttura pubblica per una festa privata». Calderoli ironizza: «A me sembra che dalla cena del 31 dicembre emerga soltanto la voglia di occupare il Palazzo e il potere, con un copione che sembra tratto da un brutto film di Natale, un ‘cinepanettonè che potremmo intotolare ‘Natale a Palazzo Chigi”.

    «Gli alloggi di servizio -avverte l’esponente del Carroccio- sono per l’appunto di servizio e servono proprio per il servizio e non per i festeggiamenti privati e del resto non è un caso che nessun altro presidente del Consiglio nella storia della Repubblica abbia mai utilizzato la sede di palazzo Chigi per una cena privata di famiglia. Addirittura Giolitti, quando era a capo del Governo, arrivò a rifiutare la carrozza offertagli per portare la figlia in stazione! Che delusione, caro ragionier Monti! Per sei mesi lei si è fatto la campagna elettorale dalle pagine del ‘Corrierè o dall’estero, indicando le ricette per la crescita del Paese e invece ha poi finito per produrre una legge che produce solo recessione e regressione». «Che delusione, ragionier Monti -insiste Calderoli- lei che si definisce un presidente tecnico, vantandosi di essere tale e dicendo di non voler raccogliere consensi, e invece poi vediamo sua moglie fare shopping attraverso le pagine di ‘Chì, dove si anticipa un ulteriore servizio fotografico su tutta la famiglia. Altro che governo tecnico!».

    LA POLEMICA Il cenone di capodanno della famiglia Monti a Palazzo Chigi diventa un caso politico. L’ex ministro leghista Roberto Calderoli accusa il premier di aver speso soldi degli italiani per festeggiare l’arrivo del 2012. Ma Monti replica che non c’è stato nessuno spreco: la spesa è stata fatta in alcuni negozi del centro di Roma a spese della signora Monti, che ha anche servito la cena a tavola. 
    Nel pomeriggio Calderoli prende carta e penna e chiede «se corrisponda alla verità la notizia secondo cui la notte dell’ultimo dell’anno si siano tenuti dei festeggiamenti presso la Presidenza del Consiglio». È una richiesta di chiarimenti su «chi abbia sostenuto gli oneri della serata». Perchè, «se il premier ha utilizzato un Palazzo istituzionale e il personale per una festa privata – è la conclusione di Calderoli – dovrebbe rassegnare immediatamente le dimissioni».
    Passano poche ore e arriva la risposta di Monti, formale e puntualissima, con un pizzico di ironia. Festa? Si è trattato di «una semplice cena di natura privata, dalle ore 20.00 del 31 dicembre 2011 alle ore 00.15». La nota della presidenza è dettagliatissima: «Hanno partecipato – si legge –Mario Monti e la moglie, a titolo di residenti pro tempore nell’appartamento, nonché, quali invitati, la figlia e il figlio, con i rispettivi coniugi, una sorella della signora Monti con il coniuge, quattro bambini, nipoti dei coniugi Monti, di età compresa tra un anno e mezzo e i sei anni».
    «Tutti gli invitati alla cena risiedevano all’Hotel Nazionale – prosegue la nota di Palazzo Chigi – ovviamente a loro spese». E i costi della cena? «Gli acquisti sono stati effettuati dalla signora Monti a proprie spese presso alcuni negozi siti in Piazza Santa Emerenziana (tortellini e dolce) e in via Cola di Rienzo (cotechino e lenticchie)». E per fugare ogni dubbio c’è anche un piccolo affresco di vita familiare del premier: «La cena è stata preparata e servita in tavola dalla signora Monti». 
    Infine una precisazione non senza malizia: «Il presidente Monti – si legge – non si sente tuttavia di escludere che, in relazione al numero relativamente elevato degli invitati (10 ospiti), possano esservi stati per l’Amministrazione di Palazzo Chigi oneri lievemente superiori a quelli abituali per quanto riguarda il consumo di energia elettrica, gas e acqua corrente». 
    La nota sottolinea che «il presidente Monti evita accuratamente di utilizzare mezzi dello Stato se non per ragioni strettamente legate all’esercizio delle sue funzioni. Pertanto, il Presidente per raggiungere il proprio domicilio a Milano – conclude – utilizza il treno». Ma Calderoli non si arrende: «La toppa è peggio del buco – insiste – Una festa privata c’è stata. Verificheremo che non ci fossero davvero dei cuochi o dei camerieri».

    fonte:leggo

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