Regione, stop ai concorsi in atto

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Il caso-beffa dei 71 candidati idonei agli scritti nel 2005 Gli orali non si sono mai svolti: candidati in rivolta NAPOLI – Il Consiglio regionale potrebbe revocare i concorsi attualmente in atto. La proposta, formulata dall’ufficio di presidenza, è stata formalizzata in un’emendamento alla legge finanziaria del 2012, che dopo il passaggio in commissione, approderà in aula la prossima settimana. La prospettiva, naturalmente, non piace ai 71 candidati a un posto di coadiutore amministrativo della categoria b3, che dopo aver superato la prova scritta non sono riusciti, sei anni dopo il bando, a sostenere la prova orale. A rappresentare il disappunto di questi ultimi ci ha pensato una concorrente che ieri, martedì, ha indirizzato una lettera al sito web del «Corriere della Sera». Il concentrato di quello che, a prima vista, sembra una dei tanti paradossi che allontanano i cittadini dalle istituzioni è sintentizzato in un passaggio della lettera. «E quei poveracci, ingenui, proprio fuori dal tempo che credevano di poter mettere piede in Consiglio solo studiando, che fine hanno fatto? Qual è stato il loro destino? E, soprattutto, cosa ne sarà domani? Erano all’inizio 40mila, erano giovani e forti. Caldoro Quarantamila domande per trentanove posti disponibili, 800 giovani laureati e diplomati per la successiva prova scritta. In 71 superarono il primo step e da più di due anni attendono di concludere l’iter con la prova orale per essere chiamati a loro pieno diritto negli uffici del Centro direzionale». La vicenda passa inevitabilmente all’attenzione del presidente dell’assemblea Paolo Romano. Che spiega: «Al di là della necessità di rivedere la pianta organica del Consiglio in relazione al mutato fabbisogno di risorse umane, sul concorso in questione ci sono alcune perplessità di natura tecnico-amministrativa condivise da tutte le forze politiche rappresentate nell’Ufficio di presidenza nonché dai dirigenti». Romano assicura di essere sereno di fronte alla possibilità che i concorrenti si rivolgano ora al giudice amministrativo per vedere riconosciuto il loro diritto a ultimare le prove. «Se il Tar dovesse dare ragione a loro, ne prenderemmo atto. Vorrebbe dire che le perplessità procedurali non sono fondate. Per questo saremo felici di far concludere il concorso». Il presidente del Consiglio regionale sottolinea che l’Ufficio di presidenza ha contestualmente presentato una altro emendamento che cancella la possibilità di stabilizzare il personale comandato. «In questo modo — evidenzia — offriamo la certezza che nuovi eventuali ingressi nei ruoli del Consiglio avverranno esclusivamente per concorso». Il personale è uno dei temi ricorrenti negli emendamenti presentati lunedì. Luca Colasanto del Pdl ha proposto che i dipendenti del Consorzio di bonifica della Valle telesina in fase di liquidazione transiti nei ruoli della Giunta regionale e che i comandati dell’Arpac, a domanda, siano trasferiti nel ruolo del personale a tempo indeterminato. Pasquale Giacobbe, sempre del Pdl, chiede che il personale di Giunta e Consiglio possa presentare domanda di esodo volontario: chi eserciterà tale facoltà sarà incentivato con tre annualità, ripartite in trentasei mensilità. Per quanto riguarda i costi della politica, i consiglieri del Pd, Caputo, Topo e Marciano si batteranno perché venga pubblicata sul sito della Regione l’anagrafe delle autoblu, con l’indicazione dell’utilizzo e della destinazione. Il mancato adempimento determinerebbe azione di responsabilità nei confronti del dirigente competente. Chiedono anche che «gli organi e le strutture di vertice di enti, agenzie, aziende e società partecipate della Regione non utilizzino auto di servizio per il trasporto dall’abitazione all’ufficio o al luogo di lavoro». Franco Nappi del Pdl vorrebbe introdurre per il triennio 2012-2014 un contributo di solidarietà a carico degli ex consiglieri regionali percettori del vitalizio. L’entità del contributo andrebbe dal 5 al 15 per cento, a seconda dell’entità del vitalizio. E, sempre a proposito di vitalizi, ancora l’Ufficio di presidenza chiede che ai consiglieri neoeletti venga applicato il sistema contributivo, mentre per quelli che siedono già nell’assemblea si proceda pro rata. Passando al settore urbanistico, Luciano Schifone del Pdl vorrebbe introdurre una sorta di sanatoria per un certo tipo di abusi edilizi commessi prima dell’entrata in vigore del cosiddetto Piano casa che, invece, ammette interventi della stessa natura in modo da «regolarizzare abusi del passato che oggi non sarebbero più tali». Secondo Gianfranco Valiante(Pd) nei Comuni montani o parzialmente montani, in deroga agli strumenti urbanistici, dovrebbe essere possibile autorizzare il cambio di destinazione d’uso per attività di bar, ristorante e pizzeria. E, mentre Gennaro Oliviero (Pse) chiede lo scioglimento delle Aziende del turismo, Foglia si batte affinché alle Comunità montane vengano erogati 100 milioni di euro per opere di bonifica e salvaguardia della montagna e di forestazione».

FONTE CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

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