MA 29 NOV. 2011REALIZZ. SPETTACOLO CANORO CULTURALE PER I BAMBINI CON LA Posteggia e la favola….. foto

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    MA 29 NOV. 2011 REALIZZ. SPETTACOLO CANORO CULTURALE PER I BAMBINI CON LA POSTEGGIA E LA FAVOLA….

     

    Martedi’ 29 Novembre 2011 a richiesta della collega Giulia Cajetana Nardone che insegna nella scuola Edmondo De Amicis, situata in via S. Teresa a Chiaia Napoli, è stato realizzato uno spettacolo storico canoro musicale. E. De Amicis nacque a Oneglia, 21 ottobre 1846 e morì a Bordighera, l’11 marzo 1908, è stato uno scrittore e pedagogo italiano, conosciuto anche per essere l’autore del romanzo Cuore, uno dei testi più popolari della letteratura italiana per ragazzi. Alberto Del Grosso, ha realizzato uno spettacolo canoro culturale, di cui ne ha curato anche regia e presentazione, per i bambini più piccoli, che è stato molto apprezzato dagli scolaretti, dalla dirigente scolastica prof.ssa Stefania Codicillo e da tutte le insegnanti presenti all’evento. In questa scuola sono restati parte dei più importanti ricordi dolci e amari dei nostri anni verdi, per avervi frequentato dalla prima alla quinta classe elementare. I ricordi di ieri, sono riaffiorati alla nostra memoria, generandoci profonda commozione, quando, dopo tanti anni di assenza, ci siamo ritrovati in quel complesso scolastico che avevamo lasciato da bambino e vi siamo rientrati da anziano, portando con noi anche titoli e foto di quegli anni, in parte vissuti nel triste periodo della II guerra mondiale. Abbiamo mostrato ai bimbi quei documenti, in qualità noi, di compagni di scuola di ieri, loro nostri compagni di scuola di oggi, perché allievi della stessa scuola. Ci separano solo gli anni, ma la sostanza resta la stessa. Qui ci hanno anche insegnato a leggere e scrivere. Ci è stato poi riportato che i bambini sono stati contenti di vedere quei nostri documenti. Il nostro lavoro, ci ha portato per tanti anni in giro per il mondo, ma non ci siamo mai staccati idealmente dalla nostra Napoli, dai nostri affetti, dai ricordi della nostra ingenua fanciullezza e adolescenza vissuta nella nostra Città.

    Vorrei trovare anche io una lampada di Aladino con il genio che mi facesse tornare della vostra età, per essere vostro attuale compagno di classe e per condividere con voi questi anni che resteranno indelebili nelle vostre memorie; vorrei ritornare ad attendere il Santo Natale e la S. Pasqua per scrivere la letterina con i bei propositi ai miei genitori da mettere sotto al piatto nel giorno di queste feste; vorrei rivedere il presepe che il mio papà mi preparava nelle fredde sere di dicembre, quando stanco dal lavoro, mentre io ero già a letto, lui lo faceva crescere di sera in sera con le casette, i pastori Benino, la trattori, l’oste, le gallinelle, ciccibacco sulla botte, il cacciatore, la cascata, la grotta con il bue e l’asinello, la Madonna e San Giuseppe ai lati del pagliericcio vuoto in attesa della mezzanotte del 24 Dicembre per porvi il Bambinello Gesù appena nato. ‘E bello ‘o presepio”! vorrei risentire la novena degli zampognari davanti al presepe, risentire l’odore della colla di pesce che mio padre usava per attaccare i vari pezzi del presepe ed i pastori; vorrei attendere i re magi e mettere la calza attaccata al mio letto, in attesa della Befana che mi portasse giocatoli e leccornie in rapporto al comportamento con i miei genitori e negli studi. Vorrei nella calza anche qualche pezzo di carbone e qualche patata per punizione. Vorrei riavere le coccole, gli abbracci, ed i baci di mamma e papà che sono indimenticabili. Da tempo i miei genitori sono stati costretti a lasciarmi, perché in cielo c’era bisogno di due nuovi angeli, ma li sento sempre vicini con la loro protezione. 

    Di tempo ne è trascorso, ho vissuto gli orrori della guerra con tutte le privazioni, le morti, le distruzioni e la fame che ne derivarono. Poi il liceo la mia andata in America dove completai i miei studi con una laurea in scienze politiche, studiai con passione giornalismo e fotografia e divenni giornalista fotoreporter (photojournalist), ho fatto esperienze in diversi campi, lavorando sempre con rettitudine ed onestà. Oggi ricopro la carica di giornalista Garante del Lettore nel più letto giornale del Centro Sud Italia: positanonews e con la vostra insegnante, prof.ssa Giulia Cajetana Nardone siamo colleghi di lavoro. Sono sposato con Maria, che fu scolara della Ravaschieri allora annessa alla De Amicisis e con lei, in 52 anni di matrimonio, che grazie a Dio ci vedono ancora insieme, abbiamo navigato in acque chete e agitate, abbiamo cresciuto 2 figli, e siamo nonni di 5 nipoti, tra i 3 e i 21 anni.

    Signorina Caccavo, prof. Achille Giosuè, prof. Aponte, prof. Forte, prof. Trantafilo, “io m’arricordo ‘e vuie” ancora con tanta gratitudine e affetto per la vostra diligenza, pazienza, capacità pedagogica, rettitudine e per avermi dato le prime nozioni culturali dei miei studi. “io stevo a ‘o terzo banco ‘e rimpetto â fenesta; vuie v’arricurdate ‘e me? Vicino a me nce steva Scarpa, povero piccerillo, aveva appena perza ‘a mamma, teneva ‘na striscia nera ‘ncopp’ ‘o vraccio; quanta pena me faceva! Io penzavo a mamma mia: e se l’avesse perza pur’io, ch’avesse fatto, fosse muorte pur’io? Tu perdiste ampresso ‘o bene chiù gruosso, chillo ‘e mamma toia, dint’’a classe nun chiagnive, ire forte, ma io te vedevo sempe triste e stanco cu’ ‘a faccella ianca comme ‘a cera, forze chiagnive ‘a notte e nun durmive.

    Quanta ricuorde so’ rimaste dint’ ’a ‘sta mente ca se ‘mmescano cu’  l’addore’e pigna ca ‘mpregnava l’aria d’ ’a casa mia chella sera d’ ‘a Vigilia; quanta ricuorde ‘e mammà e d’ ’o presebbio ‘e papà mio,  ‘e vuie prufessure,  ‘e chella brutta guerra,  ‘e vuie cumpagne mieie,  ‘e chilli tiempe ‘e Natale ca nun me scurdarraggio maie.

    Compagni miei, Aldanese, Attanasio, Carbone, Boccassini, Catapano, Scagliola, Narni, Cardarelli, Buonanno, Sava, Parisi, Motta, Faggiano, Maffei, Spadetta, Nicolini, Scarpa e tanti altri, vi ricordo tutti con affetto e nostalgia. Con alcuni di voi ci siamo anche rivisti da adulti, altri mi hanno già preceduto nel regno dei più, io ancora in questa valle di lacrime. Ci rivedremo tutti, forse anche con donna Rosalia, la paziente bidella sempre pronta alle nostre necessità. Lei ci infondeva fiducia, non avremo più la cartella di plastica con quei pochi quaderni e libri, il nostro portapenna di legno con la penna, la matita, il temperamatite, il pennino cavavallotta e quello per la calligrafia, la carta assorbente, non ci sporcheremo più le dita con l’inchiostro nero che era nei calamai inseriti nei nostri banchi, non avremo più il panierino con la sana merenda che mammina ci preparava, non sentiremo più il profumo della mela o dell’arancio che completava la merendina, non avremo più la mantellina di plastica con il cappuccio e gli stivaletti di gomma per ripararci dalla pioggia, quando a piedi ci recavamo a scuola, (le nostre famiglie non possedevano l’auto) fermandoci brevemente alla cartoleria da Ciro Piccirillo, lui ci conosceva tutti e con qualche soldino, acquistavamo qualcosa che ci mancava sempre, la gomma per cancellare gli errori nelle pagine dei quaderni, il pennino che si era spuntito, il quaderno a quadretti che aveva esaurito i pochi fogli, e poi via di corsa per non fare tardi a scuola, non riceveremo più la attesa refezione, non udiremo più il campanello che suonava il termine delle lezioni, (noi ragazzi non possedevamo l’orologio), non correremo più a prendere i cappotti le sciarpe e i cappelli, ma avremo l’eternità per commentare e ricordare la nostra fanciullezza e il nostro vissuto insieme, in un clima diverso da quello che, tra gioie e dolori, ci ha accompagnato nelle nostre sane vite terrene. Si, sane, perché in questa scuola ci hanno anche insegnato rispetto per il crocifisso che era sul muro dietro la cattedra, i nostri doveri, educazione, rispetto per la famiglia, per gli anziani, per i nostri compagni e tant’altro, per un modo di vivere leale e pulito. Cari professori, grazie per averci anche rimproverato e messi in punizione dietro alla lavagna, quando era necessario. 

    Scusate, mi sono lasciato trasportare dall’emozione e dai ricordi!

    Qualche anno fa, ero in autobus a piazza Amedeo e chiesi ad un signore che sedeva al mio fianco: ma lei si chiama Nicolini, si, mi rispose, ha frequentato le elementari alla scuola De Amicis? Si! Siamo stati compagni di classe ribattei, e dopo un cordiale colloquio, ci promettemmo di rivederci, ci telefoniamo, ci scambiammo i contatti ma non mi chiamò e dopo poco, lessi sul giornale che era stato chiamato lassù.

    Miei cari compagni di oggi, fate tesoro di questi anni che state vivendo in questa scuola elementare, perché sono esperienze  che non ritorneranno più, mai più,  ma resteranno ricordi indelebili impressi nelle vostre memorie per tutta la durata delle vostre vite!

     

    Ringraziamo per aver collaborato efficacemente: Il noto e apprezzato Trio “La Posteggia” di Angelo Coraggio voce, Gianni Pignalosa Chitarra, Alessandro Pignalosa mandolino che hanno ottenuto gran successo. I bambini si sono associati anche a cantare con Angelo ed hanno accompagnato “la posteggia” con il cadenzato battere delle mani. 

    Ringraziamo Liliana Palermo, nota attrice e presentatrice per averci “dato una mano” e che  anche oggi è stata superlativa nella recitazione della favola “La lampada di Aladino”. Liliana, da tempo nostra cara ed apprezzata amica, pur essendo molto occupata nelle prove di un nuovo spettacolo che andrà in scena nei prossimi giorni, ha trovato il tempo nelle sere precedenti, per creare anche i dialoghi della favola “La lampada di Aladino”, che ha recitato con l’arte che la distingue, divisa in tre parti, alternate con allegre canzoni della “Posteggia”. Tra queste: “dove sta zazà” e “Funiculì Funiculà”.

    Ci è stato poi riferito che i bambini la canticchiavano tra loro anche il giorno dopo l’evento. E’ nostra opinione che limpidi ed ingenui spettacolini del genere, dovrebbero essere realizzati per i bambini in tutte le scuole, illustrando loro i valori della nostra tradizionale millenaria cultura, le ricchezze monumentali e quelli delle nostre canzoni che hanno fatto successo in tutto il mondo, quale contrapposizione a tante trasmissioni televisive, molte non adatte ai piccoli, che vengono propinate senza riserve in tutte le ore.

    Hanno collaborato inoltre e li ringraziamo: Mark Piantadosi bravo, capace e svelto collaboratore del dott. Umberto Santacroce, per il sistema audio e riprese video con la giovanissima Chiara Rubino, (nostra cara nipotina), educata, alta e bella, magra comme a ‘nu fierro ‘e cazetta, portamento da modella e aiutante di scena nei nostri spettacoli e presenze canore culturali.

    Ringraziamo tutti gli artisti ed i collaboratori che a titolo gratuito ci hanno affiancato con la loro arte e preziosa collaborazione nella realizzazione dello spettacolo.

    Ringraziamo  la dirigente scolastica prof. Stefania Continillo che ci ha accolti con viva cordialità e ringraziamenti. Ringraziamo la prof.ssa Giulia Cajetana Nardone che ci ha dimostrato anche grande collaborazione e le insegnanti che hanno tenuto i bimbi sotto attento controllo durante lo spettacolo.

    Altri dettagli ed opinioni, saranno nell’articolo che scriverà la prof.ssa Giulia Cajetana Nardone, nostra collega, nel giornale on line più letto del Centro Sud Italia: www.positanonews.it

    Nei nostri articoli, saranno inserite anche foto dell’evento.

    Ci scusiamo se il film dell’evento donato alla prof.ssa Giulia Cajetana Nardone, non è tra i nostri migliori per cause tecniche: Audio nella sala, il chiassoso entusiasmo dei bambini che coprivano le voci degli artisti e il nostro parlare, il controluce in cui era stata sistemata la nostra postazione e la mancanza di illuminazione adeguata alla ripresa, la lunghezza dello spettacolo ripetuto tre volte nella stessa mattinata, hanno costretto il tecnico che lo ha montato a compattarlo per inserirlo in un solo DVD, riducendone la resa.

    Tenetelo a ricordo del successo di questa iniziativa. Se ci sarà una prossima volta, ci organizzeremo meglio tecnicamente. 

     

    Alberto Del Grosso

    Giornalista fotoreporter

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