Bomba a Tramonti in costiera amalfitana, domani chiuso il Valico per disinnescarla. Cava non vuole farla brillare

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    Ci mancava anche un ordigno bellico (foto a lato di repertorio) per il Valico di Chiunzi che sarà chiuso di nuovo, dopo settimane di interdizione, ma per fortuna solo per una giornata. Dalle 10 fino alle 16 di domani, 25 novembre, la Strada provinciale 2, la strada che unisce la Costiera Amalfitana all’Agro nocerino sarnese. 

    La bomba, ritrovata diversi giorni fa, risalente alla seconda guerra mondiale, è stata rinvenuta dagli operai che stanno lavorando all’apposizione della rete paramassi. La disposizione di chiusura del Valico di Chiunzi è stata comunicata ai comuni di Ravello, Tramonti, Corbara e Sant’Egidio, nonchè a Vigili del Fuoco e Carabinieri, dalla Provincia di Salerno ente proprietario della strada. Ad occuparsi del disinnesco e della rimozione del residuato bellico saranno gli artificieri del 21esimo Reggimento Genio Guastatori ai quali è stato affidato il compito della bonifica della zona. L’interdizione al traffico è stata disposta con ordinanza n. 144 del 23/11/2011 emessa dal Settore Manutenzione Strade della Provincia, al chilometro 6 nel tratto compreso tra Sant’Egidio Monte Albino e il Valico di Chiunzi. L’amministrazione comunale di Cava de’ Tirreni intanto dice no alla paventata possibilità di far brillare nella discarica di Cannetiello tra le frazioni di Croce, San Pietro e Annunziata, l’ordigno bellico ritrovato nei giorni scorsi al Valico di Chiunzi. Questa mattina in Prefettura il sindaco facente funzioni Luigi Napoli, a nome di tutta l’amministrazione e con il sostegno del consigliere provinciale Alessandro Schillaci, ha esplicitato le ragioni di tale posizione e le preoccupazioni della comunità che rappresenta. Il sito che avrebbe dovuto accogliere le operazioni di distruzione della bomba non può subire altre ferite.

    Troppi i segni lasciati dalla precedente destinazione dell’area, individuata per quasi mezzo secolo quale discarica cittadina e attualmente ancora sottoposta a sequestro dagli organi di Polizia. Già qualche anno fa, all’epoca del periodo del commissario Reppucci, fu oggetto di un braccio di ferro tra un comitato civico del posto e la struttura commissariale del comune che aveva individuato l’area quale sito di stoccaggio dei rifiuti. Il tavolo prefettizio diretto dal dirigente Roberto Amandea, e al quale hanno partecipato anche il comandante della Tenenza dei Carabinieri, Vincenzo Tatarelle e gli uomini del CFS di Cava, ha accolto le riserve mosse dall’amministrazione cavese e ha deciso di non procedere con la distruzione dell’ordigno bellico a Croce. “Abbiamo presentato a sostegno delle nostre tesi- ha dichiarato con soddisfazione Luigi Napoli- un vero e proprio dossier grazie al lavoro dei nostri uffici comunali, del geologo Silvana Di Giuseppe, che ringrazio nell’occasione per la professionalità dimostrata, dei tecnici dell’Ausino. L’istruttoria tecnica ha ribadito l’assoluta inidoneità dell’area di Cannetiello a ospitare le operazioni di distruzione della bomba, e per i seguenti motivi: è un’area privata sottoposta a procedimenti amministrativi sanzionatori; è molto vicina a insediamenti abitativi; ha delicati equilibri idrogeologici ed è satura di percolato che rischia di inquinare le falde acquifere sottostanti; nel corpo della discarica sono presenti camini di areazione del biogas oltre a micidiali altri gas; insiste sulla stessa area una delle condotte principali dell’Ausino”. “La decisione finale della Prefettura-conclude Napoli- ci ha dato, dunque, ragione. Abbiamo evitare un ulteriore pericolo per le popolazioni della zona, già eccessivamente penalizzate nel tempo, e abbiamo dimostrato di lavorare sempre a difesa della nostra città e dei suoi abitanti”.

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