Sorrento: lo scempio dei parking interrati, sette privati su undici sono «fuorilegge»

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Fonte: Fabrizio Geremicca da il Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI — Che i parcheggi interrati stessero devastando agrumeti ed uliveti in costiera sorrentina era chiaro da anni a chiunque non volesse chiudere gli occhi. Centinaia di terreni sono stati irrimediabilmente deturpati per realizzare stalli per le automobili, come più volte denunciato dal Wwf. La conferma dei dubbi degli ambientalisti arriva ora da un documento ufficiale. Lo ha redatto Linda Guarracini, agronomo incaricato dall’amministrazione comunale di Sorrento di verificare se le coperture dei box costruiti corrispondano a quanto impone la normativa regionale. Il responso è netto: 7 delle 11 opere esaminate non sono legali, sono fuorilegge. Non rispettano, infatti, l’obbligo di ripristinare sulla superficie dei box la vegetazione preesistente. In via San Renato, nel parcheggio autorizzato dal Comune a settembre 2002, committente Martino Pollio, progetto di Antonio Elefante, l’ispezione ha rilevato che sono stati ripiantati meno alberi di quanti ce ne fossero prima dei lavori. Stessa situazione per i box auto realizzati da Panorama Park srl in via degli Aranci.

 

Giudizio negativo – sono stati reimpiantati agrumi ben più piccoli di quelli che c’erano prima che arrivassero le ruspe e non è stato ricostruito il preesistente pergolato – anche per i box in vico II Rota, in via degli Aranci 187, in via Santa Lucia 15. Sorrento Italian Park,che ha costruito in via Atigliana 11, non ha reintrodotto il pergolato, Il caso più assurdo è però quello del parcheggio che Gemar spa ha realizzato in via Marziale, sulla base del permesso a costruire del 23 dicembre 2004. Il perito ha preso atto che neppure uno degli alberi eliminati quando iniziarono i lavori è stato reintrodotto. Cosa accadrà ora? La legge regionale parla chiaro: l’inosservanza dell’obbligo di ripiantumare comporta l’acquisizione al patrimonio comunale dei parcheggi interrati. La relazione dell’agronomo Guarracino è stata consegnata tre mesi fa all’amministrazione comunale, che a tutt’oggi non ha preso provvedimenti. «Una inerzia ingiustificabile», denuncia Giovanni Antonetti, coordinatore di Italia dei Valori in costiera sorrentina. «Quei parcheggi», aggiunge, «vanno a questo punto acquisiti senza indugi al patrimonio comunale». Ha per questo indirizzato una lettera al sindaco Giuseppe Cuomo e, per conoscenza, alla Corte dei Conti.

Non è la prima volta che la questione parcheggi interrati a Sorrento suscita polemiche, esposti, accuse. Dieci mesi fa, per esempio, esplose il caso del parcheggio interrato da 252 box in costruzione in vico III Rota, in prossimità di viale Nizza, su un terreno agricolo. Progetto della Edilgreen di Giuseppe Langellotto, socio del sindaco Cuomo in Nizza srl, dedita anch’essa alla realizzazione dei parcheggi. Proprietario del suolo Adriano Bellacosa, ex assessore provinciale a Salerno. Il cantiere è ora sotto sequestro: la Procura ipotizza irregolarità nelle autorizzazioni

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