PENSIONI, EFFETTO FINESTRE: IN 8 MESI -19% DEGLI ASSEGNI

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    ROMA -Forte calo per le nuove pensioni soprattutto grazie agli interventi della manovra 2010: con l’entrata in vigore della «finestra mobile» e dell’aumento di un anno per l’età minima per la pensione di anzianità nei primi 8 mesi dell’anno, le nuove pensioni sono passate da 257.940 a 208.134 (-19,3%). È quanto emerge da dati Inps. Il calo del numero di nuovi assegni erogati – secondo i dati Inps di cui l’Ansa ha preso visione – è stato consistente soprattutto per le pensioni di vecchiaia, passate dalle 115.812 accertate nei primi 8 mesi del 2010 a 87.894 accertate nello stesso periodo del 2011, con un calo del 24,1%. In questo caso ha influito soprattutto l’effetto «finestra mobile» ovvero il rinvio della decorrenza della pensione di 12 mesi per i lavoratori dipendenti e di 18 mesi per gli autonomi. Nel 2010 per l’uscita dal lavoro con l’età di vecchiaia erano disponibili nell’anno quattro finestre. Per le pensioni di anzianità si è verificato un calo del 15,4% con un numero di pensioni accertate nei primi otto mesi passate dalle 142.128 del 2010 a 120.240 del 2011. Per la pensione anticipata rispetto all’età di vecchiaia l’inasprimento dei requisiti di un anno (da 59 a 60 di età minima per i dipendenti, da 60 a 61 per gli autonomi con rispettivamente quote 96 e 97) scattato nel 2011 era previsto dalla riforma del 2007 che ha modificato lo «scalone» della riforma Maroni. Sono rimasti «incastrati» dalla misura sulla finestra mobile soprattutto i lavoratori dipendenti: nei primi otto mesi del 2011 sono usciti con una pensione di vecchiaia solo in 43.221 a fronte dei 68.070 dei primi otto mesi del 2010 (-36,5%) mentre per i coltivatori diretti, artigiani e commercianti i cali sono stati molto meno consistenti (per i commercianti sono state solo 1.000 in meno, tra le 19.829 dei primi 8 mesi 2010 a 18.852 dei primi otto mesi 2011). La diminuzione complessiva (da 257.940 a 208.134 pensioni totali in 8 mesi) è stata superiore anche alle previsioni fissate dall’Inps per il periodo a 226.692. Le pensioni di anzianità nel complesso nei primi 8 mesi dell’anno sono state 120.240 (a fronte di 123.240 previste). Le pensioni di anzianità dei dipendenti sono state 80.681 a fronte di 90.894 dei primi otto mesi del 2010 ma di più di quanto previsto dall’Inps per il periodo (63.650). Naturalmente i dati Inps tengono conto solo dei lavoratori del settore privato. Un calo dovrebbe registrarsi poi anche per le pensioni delle donne del settore pubblico che da quest’anno vanno in pensione di vecchiaia con 61 anni di età (e ancor di più l’anno prossimo quando potranno uscire dal lavoro per vecchiaia solo a 65 anni). MASTROPASQUA: “LE RIFORME FUNZIONANO” I dati dell’Inps sul calo delle pensioni nei primi otto mesi del 2011 dimostrano che le riforme «hanno funzionato»: lo ha detto il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua ricordando l’entrata in vigore quest’anno dell’aumento dell’età minima per la pensione di anzianità (a 60 anni per i dipendenti e 61 per gli autonomi) e della cosiddetta finestra mobile (12 mesi di rinvio della decorrenza dal momento del raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia e di anzianità, 18 per gli autonomi). CAMUSSO: “DISUGUAGLIANZE MOLTIPLICATE” L’allungamento dell’età pensionabile, così come previsto negli ultimi provvedimenti del Governo, «moltiplicherà distorsioni e disuguaglianze». Lo afferma il segretario della Cgil, Susanna Camusso, commentando gli ultimi dati Inps. «Invece di agire per vincoli e obblighi – spiega a margine delle celebrazioni per i 120 anni della Camera del Lavoro di Milano – si apra una discussione vera sulla flessibilità e sui fondi in perdita, che non sono quelli dei dipendenti».

    FONTE LEGGO

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