Ravello finalmente una gestione per l´auditorium Oscar Niemeyer. Va al consorzio Ravello Sense

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 Ravello finalmente una gestione per  l’auditorium Oscar Niemeyer. Va al consorzio Ravello Sense. Il consorzio presieduto da Giorgio Vuilleumier, proprietario di Villa Cimbrone, si è aggiudicato l’appalto temporaneo (durerà fino dopo le festività natalizie) per il quindici per cento di ribasso rispetto ai seimila euro iniziali. Una scelta giusta e sensata dar la gestione, almeno temporanea, ad una struttura turistica collaudata che ha fatto da esempio al resto della costiera amalfitana. Dopo il consorzio che comprende gli operatori di Ravello e Scala, infatti, sono nati Positano Life Style, un consorzio ad Amalfi ed un altro a Minori.

Una soluzione provvisoria, ma adeguata. La Fondazione attualmente non è ancora chiaro cosa stia facendo e come, è eterodiretta, politicamente Ravello è minimamente rappresentata e non è funzionale ed ancora incerto è il suo destino. Sono da settimane che si cerca di fissare una data di convocazione che sarà probabilmente il 30 settembre dove, finalmente, si prenderà atto delle dimissioni dell’ex presidente di Legambiente Ermete Realacci, cosa di cui si sarebbe dovuto discutere perlomeno in prossimità, e lo stesso Presidente Fabio Cerchiai, superimpegnato in attività di rilievo nazionali non solo con l’Ania di cui è presidente sembra aver espresso delle perplessità sulla continuazione della carica stessa. La gestione è preferibile che al momento la faccia una struttura stabile che, fra l’altro, non va minimamente in conflitto con le esigenze della Fondazione ed anzi con essa potrebbe agire in futuro in sinergia

 Il consorzio Ravello Sense sta “studiando” per gestire le cose in grande già da anni. Corsi di formazione che, ricordiamo, parlavano prima delle “barriere psico-sociali” da abbattere fra gli imprenditori, studi, consultazioni, contatti e la grande tradizione alberghiera della Città della Musica che in Campania solo Positano e Capri possono vantare dello stesso livello con in più uno staff professionale che potrebbe venire dalla stessa ossatura del Ravello Festival, oramai collaudato e capace di produrre risultati anche a grandi livelli. E’ ora che i ravellesi comincino a riprendersi il proprio territorio e le proprie strutture mettendone a fuoco le potenzialità al momento usate solo minimamente.

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