Amalfi caccia al molestatore di bambine

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    Un molestatore di bambine si aggira in costiera amalfitana. Per le strade di Amalfi e dintorni molesterebbe in particolare minorenni, bambini e bambine, ed i carabinieri di Amalfi – guidati dal capitano Emiliano De Nisco – stanno indagando. Sarebbe il caso più grave della provincia di Salerno se fosse vero, come riporta il quotidiano Metropolis. Noi di Positanonews non abbiamo avuto alcuna conferma di questa notizia riportata da siti di Ravello, Amalfi e costiera amalfitana; quindi, con il beneficio del dubbio e sperando in una leggenda metropolitana, pubblichiamo una lettera di un molestatore.

    Sono un molestatore di bambini. Ho molestato più di 80 bambine di età fra i 4 e i 10 anni e per la prima volta nella mia vita accetto la responsabilità per la mia attività deviante e criminale.

    E’ difficile per me scrivere questo articolo, potreste fraintendere alcune delle situazioni e degli argomenti trattati, ma per favore trattenete il vostro giudizio fino a quanto avrete letto tutto il testo. La ragione per cui scrivo questo articolo è per mettervi al corrente con le mie tattiche, simili a quelle di altri molestatori, e di offrirvi dei suggerimenti che possano aiutarvi a proteggere i vostri figli dall’abuso sessuale. Si dice che negli Stati Uniti ogni 2 minuti un bambino venga molestato.

    Per la prima volta in forma scritta, voglio esporre il modo in cui operavo per avvicinare le mie vittime e come manipolavo loro e i rispettivi genitori per potere abusare sessualmente dei bambini.

    Userò il genere femminile perché tutte le mie vittime erano bambine, ma la stessa strategia è usata da chi molesta dei maschi.

    Dicevo alla bambina che la nostra relazione era speciale «Tu sei una bambina speciale, ti voglio bene più di qualunque altra». La bambina capiva che se lo avesse detto ad altri questo rapporto sarebbe finito.

    Le ricordavo che anche i suoi genitori mi volevano bene e che erano felici e apprezzavano che lei fosse la mia «bambina speciale». La vittima non avrebbe voluto, quindi, dispiacere ai suoi genitori. Dicevo alla bambina che avrei sempre continuato a fare cose speciali per lei a causa del nostro rapporto particolare e del fatto che lei era speciale per me. Questo implicava la eventuale perdita di regali se lei lo avesse detto ad altri. Le dicevo inoltre che l’avrei fatta sentire bene e che lei avrebbe fatto altrettanto. Questo creava una doppia responsabilità: la bambina, credendo di essere responsabile, non avrebbe parlato.

    Le dicevo che entrambi sapevamo che quello che stavamo facendo era molto sbagliato e brutto, e che nessuno lo doveva sapere. Questo creava una responsabilità mutua così che la vittima non avrebbe parlato.

    All’interno di questa relazione coltivavo e manipolavo il rapporto anche con i genitori, esaltando, alla loro presenza, la bambina e il rapporto con lei e, viceversa, dicevo ai genitori, alla presenza della bambina, quanto apprezzassi il rapporto che lei aveva con me e i suoi progressi sociali. La vittima credeva quindi che i genitori approvassero quel tipo di relazione.

    Spiegavo alla bambina quanto sarebbero stati dispiaciuti i suoi genitori se avessero saputo tutte quelle brutte cose che facevamo insieme e che sapevo che non l’avremmo mai detto a nessuno. Ancora una volta la bambina sceglieva di non dispiacere alla famiglia o di non causargli dolore.

    Spesso mettevo in evidenza che lei non avrebbe dovuto lasciarmi fare quelle cose, che io le volevo bene e non volevo farle del male e che lei doveva aiutarmi in questo, ben sapendo che lei non aveva scelta. Ponevo la responsabilità sulla vittima facendole pensare che era colpa sua e quindi lei non lo avrebbe raccontato a nessuno.

    Le dicevo: «Ancora una volta e poi basta» e la bambina credeva che sarebbe stata l’ultima volta. Accettava di sopportare la scomodità della situazione per ottenere quella attenzione e favore speciali.

    Dicevo alla mia vittima che se qualcuno lo avesse scoperto io avrei probabilmente avuto dei problemi, avrei dovuto andare da qualche altra parte e lei non mi avrebbe più visto. Le ricordavo inoltre che anche lei si sarebbe trovata nei guai. Continuavo dicendo: «Mi mancheresti e non sarei più in grado di farti tutti quei regali particolari». Quindi le ricordavo tutto quello che le avevo dato.

    E’ importante che in casa si stabilisca una atmosfera di fiducia in modo che le bambine possano e vogliano raccontare quelle esperienze nelle quali loro si sentono impaurite o a disagio. Una volta che una bambina è stata avvicinata, il molestatore può ripetere l’abuso tanto frequentemente quanto riesce a manipolare la situazione. Io ho abusato sessualmente di alcune vittime per una cinquantina di volte.

    Ascoltate le vostri figlie. Una comunicazione aperta è la migliore strategia per proteggerle dall’abuso sessuale. Una bambina che non ha nessuno che la ascolti o che non riceve amore e cura è più vulnerabile a esperienze sessuali.

    Non ho mai molestato bambine che mi ritenessero un estraneo. Manipolavo attentamente un rapporto di fiducia, normalmente sia con i genitori che con la bambina. Una singola interazione con una bambina cambia lo status di un estraneo in un amico. Piuttosto che mettere in guardia le bambine contro gli estranei, sarebbe meglio insegnare loro come essere coscienti delle azioni e dei comportamenti degli adulti o delle situazioni create da qualcuno che mostri interesse verso di loro.

    Siate sospettosi quando qualcuno manipola la fiducia e comincia a mostrare un eccessiva attenzione verso una bambina. Affrontate l’adulto e scopritene le motivazioni.

    Non forzate mai una bambina a baciare o abbracciare un adulto. Rispettate i sentimenti delle bambine e permettete loro di creare i limiti delle loro relazioni con gli adulti. Non forzate mai una bambina ad andare da qualche parte con un adulto. Se la bambina è riservata o restia potrebbe avere delle buone ragioni per esserlo.

    Credete sempre alle vostre figlie. Se mostrate loro il vostro interesse e la disponibilità ad ascoltarle, probabilmente vi diranno la verità. Siate attenti a non esagerare le vostre reazioni perché potreste inibirle dal raccontarvi tutta la storia. Se sospettate che vostra figlia stia mentendo permettetele di parlare. Se è disonesta e sta inventandosi tutto si contraddirà da sola. Se vostra figlia è stata abusata sessualmente rassicuratela che non è stata colpa sua.

    In qualità di molestatore io sono molto sensibile alla vulnerabilità delle bambine. Vedo bambine che sono deprivate emotivamente e negate del senso di appartenenza o dell’essere amate. Generalmente queste sono i bambine che mi permettevano di trascorrere del tempo con loro. Esse diventavano delle amiche speciali e intime, sopportando i momenti brutti per tutti i momenti belli che passavamo insieme in modo da avere la sensazione di essere amate e che qualcuno si stesse prendendo cura di loro senza lasciarle sole.

    Mi guadagnavo il loro affetto comprando cose delle quali potevano essere mancanti. Questo stabiliva un immediato legame e spesso fiducia. La bambina era disposta a sperimentare dei momenti di carezze sgradevoli per poter ricevere delle ricompense tangibili. Una bambina tende ad essere attirata da chiunque voglia passare del tempo con lei trovando piacere nel fare cose che a lei piacciono. Osservate il comportamento di vostra figlia e siate sensibili ai cambiamenti. Un improvviso cambiamento di comportamento, come una chiusura in se stessa, la ribellione, l’aggressività, incubi, paura di restare da sola, enuresi notturna, mal di stomaco, emicrania, disturbi genitali, paura di essere abbracciata, improvviso calo di profitto e interesse scolastico, uso di un linguaggio sessuale oltre il suo grado di maturità o il desiderio di scappare da casa, sono tutti possibili indizi di abuso sessuale. Una conversazione con la bambina potrebbe rivelare una situazione che necessita di essere presa in considerazione e che potrebbe prevenire un abuso sessuale.

    Spero che qualcosa di quello che ho raccontato possa aiutarvi nella prevenzione dell’abuso sessuale delle bambine.

    Io stesso ho subito abuso da bambino per un periodo di sei anni. Non mi fidavo di nessuno ed avevo paura di raccontarlo ad altri, continuando a sopportare l’abuso.

    Passate del tempo con vostra figlia. Non c’è investimento migliore che possiate fare. Osservate vostra figlia: è la miglior prevenzione per l’abuso sessuale.

    Siate i migliori amici per vostra figlia.

     

    L’autore è stato arrestato, condannato e messo in carcere. Ha scritto questo articolo durante i suoi sette anni di condanna.

    Amalfi caccia al molestatore di bambina. Foto da Infanzia sul web

     

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