"Contratto di solidarietà": il Cfi firma l´accordo proposto dai sindacati. Soddisfatta la Cisl

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SALERNO – Il Consorzio farmaceutico intercomunale ha firmato il “contratto di solidarietà” proposto dai sindacati di categoria, tra cui la Fisascat Cisl di Salerno. L’accordo è stato ratificato lo scorso 2 agosto, alla presenza del numero uno del consorzio, Salvatore Memoli, delle organizzazioni sindacali e del dottore Luigi Carillo. Il contratto ha avviato di fatto un percorso di contenimento dei costi aziendali che prevederà, quando sarà attuato, la riduzione dell’orario di lavoro per tutti o parte dei dipendenti del Cfi. Nell’accordo sottoscritto con il Cfi i sindacati hanno ottenuto l’ok per quanto riguarda il premio di produzione di 80.000 euro che verrà liquidato, ai lavoratori che ne avranno diritto, nelle buste paga di luglio ed agosto 2011, cinque buoni pasto ai full time ed ai part time in proporzione alle ore lavorate ed infine, per il pregresso periodo di gennaio-giugno 2011, non essendo stato sottoscritto il nuovo accordo contrattuale aziendale, si è proceduto a titolo di rimborso a conferire il 50% del valore dei buoni pasto maturati. “Questo era l’unico modo per salvare un’azienda ed i suoi posti di lavoro dal fallimento”, ha affermato il segretario della Fisascat Cisl salernitana, Luisanna Pellecchia. “Come è noto il C.F.I. versa in condizioni molto critiche, visto che ha chiuso il terzo bilancio consuntivo per il 2010 con una perdita di oltre 1.100.000,00 euro, con perdite di 772.000 euro nel 2008 e 740.909 euro nel 2009”. A concorrere a questo rilevante disavanzo sono state, secondo l’esponente sindacale della Cisl, “le perdite accumulate dalla vecchia gestione per una serie di scelte sbagliate quali ad esempio le parafarmacie o il deposito”. “Noi lo avevamo detto in tempi non sospetti”, ha tuonato la Pellecchia, “che erano solo fonte di spreco. Sarebbe stato preferibile rinforzare le farmacie, che sono il vero motore trainante e la gestione tipica di questo Consorzio”. Secondo la Cisl il vecchio Cda del Cfi aveva previsto la vendita di Scafati 4 come da ex piano programma e la vendita di Agropoli. Il tutto per un totale di 22 licenziamenti e la riduzione del personale della farmacia di Scafati 1, visto che, a parere dei vertici del Consorzio, toglieva il servizio continuativo delle 24 ore.
“Da giugno 2010 volevano togliere anche i buoni pasto ai lavoratori, nonostante fosse in essere il contratto di secondo livello che poi ha disdettato la vecchia dirigenza del Cfi, mentre, nel contempo, davano dei bonus a qualche dipendente per 14 mensilità pari a circa 80.000 euro”, ha accusato la Pellecchia. Ma ora il passato è alle spalle ed il futuro sembra essere più roseo per i dipendenti del Consorzio: “A fronte delle nostre ripetute richieste il presidente Memoli ci ha rassicurato che alcun livello occupazionale sarà intaccato, anche se qualche sacrificio, pur se minimo, andrà necessariamente fatto. Il tutto per dare vita ad una strategia complessiva di rilancio, mirata soprattutto all’eliminazione degli sprechi”, ha affermato la segretaria della Fisascat Cisl provinciale.
Infine nell’ottica della ricerca delle ottimali relazioni sindacali la Fisascat Cisl salernitana ha fornito al Consorzio, in modo gratuito, tutta la consulenza necessaria per il potenziale impianto di ben nove nuove sedi, che, prelazionate come pubbliche e mai attivate, secondo il sindacato di via Zara “rischierebbero di non essere neanche messe a concorso come sedi private”. “Nell’incontro si è confermata la possibilità di un prossimo ampliamento di due o tre sedi”, ha detto la Pellecchia.

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