Preti pedofili, spacciatore: «Don Seppia mi chiedeva bimbi tra i 10 e i 12 anni»

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    Il pusher: quando proposi una 15enne mi disse che non era di suo gradimento. Per tre anni l’ho rifornito di cocaina

    ROMA – Don Riccardo Seppia, l’ex parroco di Sestri Ponente (Genova), arrestato a maggio per abusi sessuali su minori e cessione di stupefacenti, avrebbe chiesto a uno spacciatore 26enne della Guinea che viveva a Milano di procurargli bambini tra i 10 e 12 anni. Lo ha raccontato lo stesso pusher, fermato per spaccio il 21 giugno su richiesta del pm di Milano Luca Gaglio, durante l’interrogatorio di garanzia davanti al gip del capoluogo lombardo Maria Vicidomini. «Don Riccardo Seppia mi chiedeva di procurargli non solo cocaina, consegnatagli per tre anni puntualmente ogni due settimane, ma anche bambini tra i 10 e i 12 anni. E quando gli ho proposto una ragazzina portoghese di 15, mi ha risposto che non era di suo gradimento». È quanto ha dichiarato davanti al gip di Milano Maria Vicidomini lo spacciatore del prete finito in carcere nei mesi scorsi per pedofilia. Il 26enne porta quindi nuove fonti di prova a carico del parroco, la cui posizione ora è al vaglio della procura di Genova. A gennaio lo spacciatore aveva cercato di raggiungere la Spagna per sposarsi e ottenere così la cittadinanza. La Polaria lo ha bloccato in aeroporto e lo ha denunciato a piede libero per sostituzione di persona perché cercava di superare la dogana con un passaporto falso. Un modo per non ostacolare l’indagine in corso della procura di Milano. Il fermo è scattato in occasione di un nuovo tentativo del 26enne di andare a sposarsi in Spagna con una portoghese. Stava per partire con l’aiuto di un camionista quando sono scattate le manette. Il monitoraggio dei carabinieri nel frattempo ha documentato da parte dell’indagato un’attività quotidiana di spaccio di droga, quasi esclusivamente cocaina. Ha servito don Seppia dal 2008 fino al dicembre 2010 finché il cliente si è rivolto a uno spacciatore genovese. Gliela consegnava a domicilio, comprandone piccole dosi che tagliava un attimo prima di portargliele. Quando è stato fermato, il 26enne era in possesso di 14 ovuli di cocaina che ha ingoiato nel tentativo di nasconderli . È stato piantonato in ospedale finché li ha espulsi e nella sua abitazione gli investigatori hanno trovato anche 20 grammi di cannabis. Alle spalle ha giá una condanna per droga ed è recidivo specifico infraquinquennale. Era stato indicato come proprio spacciatore dallo stesso don Seppia, il cui arresto è stato recentemente confermato dai giudici del Riesame di Genova.

    IL MATTINO DI NAPOLI

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