Educazione (anche in Tv), questa sconosciuta! foto

Il critico d’arte dovrebbe essere colui che valuta ed interpreta delle opere analizzando la bellezza, lo stile e la raffinatezza, assumendo il ruolo di commentatore informatore ed educatore del pubblico. Contrariamente a tale descrizione è da rilevare l’ennesima figuraccia registrata l’altra sera da un noto critico d’arte che ha debuttato ad una trasmissione televisiva con […]

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Il critico d’arte dovrebbe essere colui che valuta ed interpreta delle opere analizzando la bellezza, lo stile e la raffinatezza, assumendo il ruolo di commentatore informatore ed educatore del pubblico. Contrariamente a tale descrizione è da rilevare l’ennesima figuraccia registrata l’altra sera da un noto critico d’arte che ha debuttato ad una trasmissione televisiva con una serie di insulti ed offese al giovane leader del M5S, Luigi Di Maio.

Sebbene l’argomento di discussione fosse tutt’altro e senza che Di Maio fosse presente in studio. Il solito atteggiamento volgare,arrogante , prepotente e senza senso da parte di colui che, visto la materia di cui è esperto, dovrebbe dare esempio di buona condotta, correttezza,ma sopratutto di stile ed eleganza. Al di là che tale consueta sparata porterà al M5S ulteriori voti e di sicuro un’altra querela al soggetto in questione, sarebbe ora che determinati personaggi non fossero più invitati a trasmissioni televisive, atte ad una discussione pacifica e corretta, seppure imperniata sui soliti problemi che quotidianamente interessano e perseguitano i cittadini contribuenti. Si è stufi di costoro, che pur avendo concorso in modo determinante ad oltre vent’anni di mal governo, riducendo la maggior parte della Nazione in miseria,e condizionato irrimediabilmente il futuro dei nostri figli (come potrebbe esserlo un Luigi Di Maio) con la solita superbia, altezzosità, prepotenza, sfrontatezza ,superbia ed insolenza, entrano volgarmente nelle nostre case con la presunzione di dare, a persone oneste e perbene, degli insegnamenti. A tale proposito, ricordo un’intervista rilasciata ad una trasmissione televisiva degli anni sessanta,(penso si trattasse di Cronache Italiane) da un noto imprenditore napoletano, Eugenio Marinella. Fondatore della omonima fabbrica di cravatte, espressione dell’alta sartoria napoletana e famose in tutto il mondo. Alla domanda su quale fosse ,secondo l’ormai anziano Eugenio Marinella, quel qualcosa in più, di importante da esibire, affinché  una persona risultasse al massimo dell’eleganza e dello stile. Ebbene quando si pensava che la risposta più naturale fosse stata un accessorio d’abbigliamento, come poteva essere una delle sue famose cravatte, Eugenio Marinella, rispose: L’EDUCAZIONE!

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