Castellammare. Immacolata, città blindata, falò solo sulla spiaggia. Presìdi nella notte dei “fuocaracchi”

Città blindata a poche ore dalla notte dell’Immacolata. Quartieri presidiati dalle forze dell’ordine per evitare che i tradizionali falò, nella notte tra il sette e l’otto dicembre, vengano accesi in strada. Ieri mattina l’ennesimo maxi sequestro di legna, accantonata questa volta dai ragazzi del rione del Cantieri Metallurgici (Cmi). Gli agenti del commissariato guidati dal […]

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Città blindata a poche ore dalla notte dell’Immacolata. Quartieri presidiati dalle forze dell’ordine per evitare che i tradizionali falò, nella notte tra il sette e l’otto dicembre, vengano accesi in strada. Ieri mattina l’ennesimo maxi sequestro di legna, accantonata questa volta dai ragazzi del rione del Cantieri Metallurgici (Cmi). Gli agenti del commissariato guidati dal primo dirigente Paolo Esposito hanno scovato 70 quintali di vecchi mobili, ceppi, cassette e travi, conservate sulla spiaggia, sopra una terrazza in cemento che si affaccia sul mare ma ben nascosta dai palazzi di corso de Gasperi. E mentre la ruspa dell’azienda di smaltimento rifiuti Am Tecnology portava via l’ultimo ritrovamento, nelle stesse ore a Palazzo Farnese si è riunito il comitato interforze che ha stabilito come e dove presidiare il territorio nelle prossime ore. Il maggiore dei carabinieri Donato Pontassuglia, il capitano della guardia di finanza Salvatore della Corte, il primo dirigente Paolo Esposito, il capitano di Fregata Guglielmo Cassone e il comandante dei vigili urbani Antonio Vecchione hanno definito l’attività di controllo in città anche per l’evento previsto per questa sera in villa comunale. Sono attese 20.000 persone per il “Palio dei Fuochi” sull’arenile, attività che rientra nei festeggiamenti per l’Immacolata 2017. Saranno cinque le colonne di fuoco accese sulla spiaggia, che avranno il compito di distogliere l’attenzione dai pericolosi falò che ogni anno, come vorrebbe la tradizione, si ergono e prendono fuoco nei rioni cittadini. Una tradizione che vive nell’illegalità e che ha simboleggiato spesso il potere della criminalità nel quartiere di appartenenza. Per questo motivo, dove anche la Chiesa prova a fare da tramite, il sindaco ha incontrato i ragazzi promotori della festa. Lunedì sera all’Acqua della Madonna si è tenuto il faccia a faccia tra il primo cittadino Antonio Pannullo, don Salvatore Abagnale dello Spirito Santo e i giovani del rione. «I ragazzi sono stati molto disponibili – commenta il sindaco – si sono mostrati favorevoli al nostro Palio rivendicando però la loro tradizione. Rispettiamo il loro parere e so che hanno compreso che il tutto va fatto in un percorso di legalità. Così come l’anno scorso sono stati di parola mi aspetto anche quest’anno un segno tangibile del nostro dialogo». Il segno che Pannullo si aspetta dai giovani del Centro Antico e Acqua della Madonna riguarda l’accensione di un falò che sia soltanto un simbolo e non una pira alta metri e pericolosa per i residenti. «Si atterranno a quanto chiesto dal sindaco – spiega don Salvatore – l’incontro è servito a chiarire ai ragazzi che il Comune c’è ed è dalla nostra parte, ma anche al primo cittadino per avere chiara l’idea di come funziona una tradizione così importante nei rioni cittadini. Per i residenti i “fuocaracchi”, come li chiamiamo qui, rappresentano la loro identità, una tradizione tramandata da padre in figlio». Il lavoro del parroco di frontiera è quello di far diventare l’Immacolata una festa del quartiere e non l’evento per l’accensione dei falò. E così da ieri nelle case di Vico Licerta e Santa Caterina le donne stanno preparando struffoli e friarielli da offrire questa sera in piazza, e dove la chiesa non è riuscita a unire fede e tradizione, ognuno si organizza come vuole. Nel quartiere del San Marco sono attesi i cantanti neomelodici, così come in diverse aree cittadine. Feste che poco hanno a che vedere con le celebrazioni cristiane, ma che rendono questa una festa popolare. L’aspettativa è che tutto avvenga in sicurezza e legalità. (Fiorangela d’Amora – Il Mattino)

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