Positano un mese dopo il disastro. Guarracino “Cerchiamo i fondi per l’emergenza” foto

Positano in Costiera amalfitana come il Faito sulla Penisola sorrrentina sono i due simboli del disastro del sei novembre scorso. Mentre a Vico Equense il Faito rimane ancora chiuso e isolato, con 14 bambini che non possono andare a scuola, a Positano tutto è tornato quasi  alla normalità dopo pochi giorni, ma sono evidenti i […]

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Positano in Costiera amalfitana come il Faito sulla Penisola sorrrentina sono i due simboli del disastro del sei novembre scorso. Mentre a Vico Equense il Faito rimane ancora chiuso e isolato, con 14 bambini che non possono andare a scuola, a Positano tutto è tornato quasi  alla normalità dopo pochi giorni, ma sono evidenti i danni di un disastro immane e senza precedenti anche alla Spiaggia Grande dove pure si sta lavorando incessantemente. In entrambi i casi è stato richiesto di dichiarare  lo stato di calamità alla Regione Campania che non lo ha dichiarato ne ha erogato i fondi, ed in entrambi i casi la priorità è recuperare i fondi per le spese fatte e quelle da fare. Dalla provincia di Napoli a quella di Salerno le cose non cambiano. Le dinamiche sono le stesse, gli incendi devastanti di questa estate, agosto 2017 , con intere aree distrutte dalle fiamme, e la mancanza della protezione arborea che permetteva di far defluire le acque, con la conseguenza di far franare la montagna sul versante del Faito e far vomitare fango sul versante di Positano. Qui ci sono due fronti principali: Montepertuso e la Spiaggia Grande. A Montepertuso bisogna intervenire innanzitutto sulla parte incendiata cercando di reimpiantare la vegetazione, poi bisogna pulire e mettere in sicurezza la zona della Fontana Vecchia ancora piena di detriti e intervenire anche sotto il Campo Sportivo, che intasandosi sempre è una vera e propria bomba ecologica. Mentre per quanto riguarda la Spiaggia Grande , oltre alle pulizie, messa in sicurezza etc, occorre bonificare la Marina Grande da tutti i materiali e ripristinare i danni, a cominciare dal deposito dei pescatori, decine di migliaia di euro andate in fumo, il museo del viaggio, pure un’altra struttura pubblica da rimettere in sesto. Occorre sicuramente potenziare la protezione civile e dare una maggiore coscienza del problema a cominciare dalle scuole, ma non solo. “Ci vogliono i fondi, dobbiamo trovare i finanziamenti – ci conferma Raffaele Guarracino, assessore al ramo -, dovrebbero uscire un paio di bandi vediamo di preparare progetti per lo scopo”. E la commissione come sta funzionando? Quando vi riunite? “Ci riuniremo a breve , valuteremo tutte le cose da farsi, anche con l’ausilio di esperti, di cui comunque ci siamo anche già serviti in passato, ma anche di altri che potrebbero contribuire ad aiutarci per affrontare meglio questa situazione”

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