Quali sono ‘I veri padroni del calcio’?

Una domanda alla quale cerca di rispondere Marco Bellinazzo: potere, denaro, corruzione e scandali    Piano di Sorrento – Serata calda nella cavea della scuola media ‘Gaetano Amalfi’ con una luna quasi piena per la presentazione del libro di Marco Bellinazzo ‘I veri padroni del calcio’, ma chi sono? Una bella domanda da rispondere da […]

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Una domanda alla quale cerca di rispondere Marco Bellinazzo: potere, denaro, corruzione e scandali

 

 Piano di Sorrento – Serata calda nella cavea della scuola media ‘Gaetano Amalfi’ con una luna quasi piena per la presentazione del libro di Marco Bellinazzo ‘I veri padroni del calcio’, ma chi sono?

Una bella domanda da rispondere da quando il calcio ha svoltato la curva, ossia da quando chi ha i cosiddetti petrodollari ha messo i suoi tentacoli su di esso, ed un fatto eclatante lo è stato in questi ultimi giorni con l’acquisto da parte del Paris St. Germain, dello sceicco Nasser Ghanim Al-Khelaïfi, di Neimar dal Barcellona. Questo perché la nazione qatariota è stata boicottata dalle altre del Medio Oriente: Arabia Saudita, Egitto, Bahrain ed Emirati Arabi Uniti, perché dicono che sostiene i ‘gruppi terroristici’, oltre ad al-Qaida, l’Isis e i Fratelli Musulmani. Ed allora lo sceicco qatariota ha emanato una forma di rivalsa dimostrando che lui non bada a spese e così ha portato in terra di Francia il calciatore brasiliano. Ma proprio in queste ultime ore la squadra blaugrana ha disposto che non darà il via libera per la certificazione del transfer di Neymar al Psg fino a quando non saranno effettivamente arrivati i 222 milioni pagati con un assegno per la clausola rescissoria del giocatore brasiliano, anche se i rappresentanti del giocatore hanno depositato l’assegno la settimana scorsa nella sede del Barca.

L'immagine può contenere: una o più persone, campo da basket e spazio all'aperto

Ma ritornando dopo questa parentesi al libro di Bellinazzo, la Fifa che è un centro di potere sempre più nevralgico ma, insieme agli ultimi grandi club del Vecchio continente – Real Madrid, Barcellona, Bayern Monaco, Juventus –, per conservare la propria sovranità deve scendere a patti con i veri, nuovi, padroni del calcio.

E qui si va in quello che il giornalista di punta del Sole 24 Ore e penna arguta all’interno del blog ‘Calcio & Business’, approfondisce con un linguaggio semplice ed efficace parlando dei giochi di potere e dei flussi di denaro, la corruzione e gli scandali che si nascondono dietro il calcio globale e ricostruisce i fili rossi di un mercato multimiliardario che coinvolge le potenze politiche ed economiche del pianeta. Dagli oligarchi russi agli sceicchi degli Emirati arabi, dalle big company americane alle corporation cinesi, il legame che unisce gli interessi di governi e multinazionali a questo sport è sempre più saldo e, spesso, torbido. Tutto questo da quando dietro a quel pallone già anni fa iniziarono, con le televisioni e quel che ne è scaturito con il passare del tempo, a girare tantissimi soldi che hanno fatto perdere la testa sia ai giocatori che ai procuratori, quelli che in qualche modo sono anche stati forse la rovina della sfera tonda. Ma anche da quando i soldi per motivi economici e di lavoro, in tempi non sospetti, circa dodici anni fa, o più, stavano prendendo specie la via di quelle nazioni dell’estremo Oriente, come la Cina, l’India e l’Indonesia.

Foto tratta da Twitter

Seduti al centro della palestra scoperta delle cavea ne hanno dibattuto, moderati dal giornalista Salvatore Dare, lo stesso scrittore, Gaetano Mastellone (ex dirigente Sorrento calcio), mister Gigi De Canio, il sindaco Vincenzo Iaccarino, l’assessore all’Identità, Promozione e Partecipazione Carmela Cilento e Giancarlo D’Esposito in rappresentanza degli ‘Zoccoli Volanti’ che in quest’anno festeggiano il loro 25°.

Come mai sono stati messi insieme tanti tasselli? E Bellinazzo risponde che “quando l’ho scritto ho visto tante cose che accadevano nel mondo e le ho radunate nel libro”. Ma subito si va al caso ‘Neimar’ e lui ritorna indietro nel tempo perché il passaggio del calciatore nella fila del Paris SG “nasce dagli attentati di Parigi e dopo di essi il presidente del Barcellona non rinnovò la sponsorizzazione al Qatar, (per i fatti che ho succitati) ed allora per uscire dal’isolamento diplomatico lo sceicco qatariota fa un colpo ad effetto e compra un grande giocatore e decide di farlo rompendo le regole per dimostrare che può fare quello che vuole”. E possiamo dire che questo è l’esempio lampante che ormai si è dati una svolta di non ritorno intorno a quella palla che rotola sul rettangolo verde. Una svolta di questi grandi mecenati che provengono dal vicino ed estremo Oriente e da nord America, che in Europa sta coinvolgendo i grandi club e che anche gli altri, stando le cose così, dovranno adeguarsi. Ma non la pensa così mister De Canio perché “il calcio lo vedo che è quello di un ragazzo che deve giocare. E lo vedo nelle sue essenze perché quello che è la vita nello spogliatoio. Ma vedere un calciatore che se guadagna molto e non trova spazio e va a giocare in una categoria minore, significa che vuole giocare”.

Una nave la cui prua difficilmente cambierà rotta.

 

GISPA

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