Rifiuti, la Prestigiacomo: Oggi la proposta Premier pensa a Consiglio dei ministri a Napoli Bossi: soluzione è accordo

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La prima pagina della Padania: «Rifiuti? A casa loro». Caldoro: comportamento irresponsabile. Crisi di asma in crescita tra i bimbi. Fazio: nessun rischio epidemia. Roghi, proteste e barricate.

NAPOLI – «Domani proporrò al Cdm un provvedimento per aiutare la Campania». Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo secondo la quale «la situazione di Napoli non consente rinvii». «La situazione di Napoli – ha detto il ministro dell’Ambiente, Prestigiacomo – non consente rinvii. Domani proporrò al Consiglio dei Ministri un provvedimento per aiutare la Campania a superare questa fase di crisi che, se non adeguatamente fronteggiata, potrebbe innescare rischi per la salute pubblica». «Siamo un Governo Nazionale e dobbiamo farci carico dei problemi di tutto il paese. In questo caso occorre rendere possibile la solidarietà fra le Regioni – ha concluso Prestigiacomo – consentendo in via straordinaria, temporanea e controllata, il trasferimento dei rifiuti campani». Berlusconi e il Cdm a Napoli. Silvio Berlusconi è sempre più tentato dal ricorso a un decreto legge per risolvere l’emergenza rifiuti a Napoli. Il premier, riferiscono alcuni parlamentari campani che hanno avuto modo di parlargli nel pomeriggio a palazzo Grazioli, sarebbe intenzionato a fare un decreto e si starebbe studiando anche la possibilità di organizzare proprio a Napoli il Consiglio dei ministri per il varo del provvedimento. Intanto, Stefania Prestigiacomo ha annunciato che già domani porterà in Cdm un provvedimento per far fronte all’emergenza rifiuti. La ricetta di Bossi. «Spero di no». Così il leader della Lega Umberto Bossi commenta, arrivando a Montecitorio, la possibilità che il decreto rifiuti possa approdare domani in Consiglio dei Ministri. Per risolvere l’emergenza rifiuti a Napoli «io ho in mente la soluzione: un accordo con le regioni limitrofe» ha detto il leader della Lega Bossi uscendo dall’aula a Montecitorio. Bossi ha ricordato che «c’è una sentenza del Tar del Lazio» che dice che i rifiuti non possono essere portati fuori. «Occorre che Napoli tratti con ciascuna regione». La Padania. «Rifiuti? A casa loro»: titola così La Padania di giovedì che in prima pagina scrive inoltre: «Il Carroccio ribadisce la contrarietà ad importare ancora una volta al Nord il problema irrisolto da decenni in Campania. Le regioni confinanti aprano le loro discariche» Cesaro: decreto sarà discusso in Cdm. «Mi sono incontrato insieme ad altri parlamentari con il premier Silvio Berlusconi ed il Ministro Stefania Prestigiacomo che ci hanno assicurato che il decreto sui rifiuti, parzialmente rivisto in alcune parti, sarà portato domani in Consiglio dei Ministri». Lo ha affermato il presidente della Provincia di Napoli Luigi Cesaro che ha così continuato: « Il Presidente Berlusconi non abbandona Napoli, questo è un dato di fatto. Voglio anche sottolineare l’assoluto impegno avuto in questa vicenda dal ministro Prestigiacomo che ha fatto anche incontrare alcuni di noi con il ministro Bossi, permettendoci di illustrargli la necessità del provvedimento del Governo. Speriamo che tutto vada bene. Il decreto in questa fase – ha ribadito Cesaro – è indispensabile». Caldoro: decreto in ritardo, Lega irresponsabile. Il decreto per l’emergenza rifiuti a Napoli «è in ritardo di settimane. Non nascondo il mio giudizio su un comportamento non responsabile della Lega». Lo ha affermato il presidente della Regione Campania Stefano Caldoro ricordando di averne parlato «più di una volta con il presidente del Consiglio». Anche Berlusconi, ha affermato Caldoro, «lavora per trovare una soluzione, ma non nascondo che il problema è tutto politico. La posizione della Lega nord è molto netta e dura e mi auguro che possa essere superata in tempi rapidi, ma siamo almeno con quindici-venti giorni di ritardo e quindi bisogna recuperare». Caldoro ha quindi ricordato che non ci sono più i poteri commissariali e che, quindi, la competenza è dei sindaci che «devono fare quello che avviene in tutta Italia, cioè aprire gli impianti: abbiamo bisogno di discariche, di impianti intermedi e termovalorizzatori per un ciclo virtuoso». Intesa istituzionale con De Magistris. Quanto alla collaborazione con il nuovo sindaco di Napoli De Magistris, Caldoro ha spiegato che è agli inizi, ma che è necessaria «assolutamente un’intesa istituzionale». «Ci possono essere divisioni sui termovalorizzatori», ha aggiunto, ma per il momento, ha spiegato, non ci sono soluzioni alternative, mancano tecnologie migliori. Quanto all’aiuto che potrà venire dalle altre Regioni italiane, il governatore della Campania ha ricordato di averne parlato con il presidente della Conferenza delle regioni Vasco Errani. «Ci sono regioni che possono essere chiamate a dare una solidarietà che comunque – ha affermato Caldoro – viene pagata». La Lega: «Sì alle quote latte o niente decreto antirifiuti». La trattativa tra Pdl e Lega va avanti senza esclusione di colpi e il Carroccio gioca al rialzo. Alcuni fedelissimi di Umberto Bossi sarebbero infatti pronti a chiedere un «baratto» politico: il via libera ad una nuova dilazione nel pagamento delle contestatissime quote latte in cambio dell’approvazione del provvedimento chiesto con insistenza dalla Campania. Un’ipotesi che suscita il disappunto di molti parlamentari del Pdl, consapevoli però della necessità di un compromesso: «Non si possono mettere sullo stesso piano un’emergenza nazionale come i rifiuti e un atto di prepotenza come le quote latte», osservano. Il braccio di ferro, dunque, continua e non si escludono sorprese: nella trattativa i campani sono pronti a rilanciare chiedendo l’approvazione del decreto antiruspe, che pure è stato bloccato dalla Lega. Nel frattempo gli uffici di Palazzo Chigi, d’intesa con gli esperti del dicastero dell’Ambiente, stanno lavorando senza sosta al testo che dovrebbe arrivare domani in Consiglio dei ministri. Il provvedimento potrebbe prevedere l’ok ai rifiuti nelle altre regioni (dopo lo stop causato dalla sentenza del Tar Lazio), ma solo con l’autorizzazione dei governatori. L’ultimatum. I parlamentari campani del Pdl mandano l’ultimo avviso alla Lega: se domani il Consiglio dei ministri non approverà il decreto antirifiuti la guerra sarà inevitabile. L’ultimatum al Carroccio arriva durante il vertice tra deputati e senatori, a cui partecipa anche il governatore Stefano Caldoro, che si tiene nella sala Colletti (solo per motivi logistici la delegazione si sposta dalla sala Tatarella, che era stata chiesta simbolicamente da Amedeo Laboccetta), al sesto piano del palazzo dei gruppi parlamentari, nel cuore della Capitale. La riunione si apre con la solidarietà al presidente della Regione per il suo coinvolgimento nell’inchiesta sui rifiuti, espressa a nome dei colleghi dal coordinatore del Pdl Nicola Cosentino. Si entra subito nel vivo con l’intervento di Caldoro, che pone con forza il tema del Mezzogiorno: «Dallo sviluppo al lavoro fino ai fondi Fas occorre rilanciare l’azione del Sud perché senza il Meridione l’Italia non cresce». Sulle competenze il governatore non ha dubbi: «Con i poteri ordinari la filiera dei rifiuti parte dal basso. Il primo anello della catena sono i sindaci che hanno le competenze su siti di stoccaggio e di trasferenza e possono essere parte attiva sulle discariche». Sarà presto attivato in Campania il sistema di sorveglianza su salute e rifiuti, battezzato «Visari», messo a punto alla fine dello scorso anno e finalizzato alla vigilanza ad hoc su alcune patologie «sulla base anche dei dati messi a disposizione dalla rete pediatrica», come ha spiegato Giuseppe Mele, presidente della Fimp, la federazione dei pediatri, al termine di una riunione tecnica al ministero della Salute. La task force. Scenderà in campo una task force con la partecipazione dello stesso dicastero. Il sistema era già stato utilizzato tra la fine del 2010 e il 2011 ed era stato sospeso dopo il superamento dello stato di emergenza di quel periodo: non era stato evidenziato alcun picco anomalo di quelle specifiche malattie. Al tavolo, presieduto dal direttore generale prevenzione del ministero Fabrizio Oleari, hanno partecipato il capo del dipartimento ambiente dell’Istituto superiore di sanità, Loredana Musmeci, La Fimp, i Nas e la Regione Campania rappresentata dal responsabile dell’osservatorio epidemiologico regionale, Renato Pizzuti. «Siamo già pronti a riattivare il Visari – spiega Pizzuti – integrandolo con quello che i pediatri di famiglia avevano già suggerito, cioè il monitoraggio delle sindromi respiratorie di origine allergica». Una volta ripartito il sistema, ogni due settimane il tavolo si riunirà per valutare la situazione epidemiologica. Il ministro Fazio. «Il rischio di un’epidemia legata all’emergenza rifiuti a Napoli non è neppure ipotizzabile», ha detto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, nel corso di una conferenza stampa che è seguita all’inaugurazione del nuovo reparto di Cardiologia della seconda Università di Napoli all’ospedale Monaldi. «Fermo restando che l’emergenza rifiuti a Napoli va affrontata e risolta, non esiste un’emergenza sanitaria in città – ha aggiunto Fazio – è ovvio che, in questa situazione, bisogna tenere conto della vita anche in termini di qualità oltre che di quantità». L’emergenza. Ma oggi come in autunno la situazione non sarebbe preoccupante. Lo ha ripetuto il ministro della Salute, Ferruccio Fazio sottolineando che l’aumento dei sintomi nei bambini di Napoli dovuto al problema dei rifiuti è di circa il 2 per cento del totale. «I dati preliminari prodotti dall’iniziative dei pediatri indicherebbero un 10 per cento di aumenti di sintomi in pazienti già asmatici o allergici, che sono circa il 20 per cento dei pazienti. Un dato che certo non è zero ma che non arriva neanche a quel 20 per cento di cui si era parlato nei giorni scorsi». Fazio ha anche spiegato che non ci sono pericoli di epidemie né di infezioni particolari, a parte forse qualche gastroenterite. Lo smaltimento. Notizie abbastanza tranquillizzanti ma non del tutto arrivano anche dall’ufficio flussi della Regione: sono 500 le tonnellate di rifiuti raccolte dalle strade della provincia. Le maggiori difficoltà proprio a Napoli: solo tre camion di Asia, sui quindici attesi, sono giunti allo Stir di Santa Maria Capua Vetere. «Alle 20 di ieri erano arrivate nell’impianto casertano appena 31 delle 150 tonnellate programmate – spiega l’ufficio flussi – Dalle 20,30 non sono poi giunti altri mezzi di Napoli presso quell’impianto. Il mancato conferimento ha impedito un recupero delle giacenze dalle strade di Napoli: se fossero stati rispettati i dispositivi dell’ufficio flussi, si sarebbe avuta una diminuzione dei rifiuti pari a 100 tonnellate». I conferimenti di Napoli si sono invece fermati a quota 1220 tonnellate. Il rallentamento sarebbe dovuto come sempre alle lunghe code davanti all’impianto dove i compattatori arrivati da Napoli aspettavano dalle 14. La protesta. Ma la preoccupazione maggiore viene dal progressivo riempirsi dei siti di trasferenza: lo spazio potrebbe esauristi già nella prossima settimana e bisognerà quindi rapidamente individuarne di nuovi. Entro sessanta, poi, dovranno essere svuotati quelli già aperti, così come bisognerà allargare le discariche in esaurimento. Un’ipotesi duramente contestata dai presìdi di Chiaiano. Ieri è stato formato un comitato, di cui fanno parte tutti i consiglieri dell’ottava municipalità, che hanno espresso solidarietà ai cittadini della zona della discarica. È stato anche nominato un collegio tecnico con l’incarico di preparare un dossier per contestare l’ipotesi di ampliamento. Giornata più tranquilla invece a Terzigno dove lunedì le mamme vulcaniche si erano incatenate nei pressi della rotonda panoramica. Ieri i sindaci di Boscoreale, Gennaro Langella, e di Terzigno, Domenico Auricchio hanno spiegato: «Non c’è alcun motivo per riprendere le azioni di protesta. Non c’è e non potrà esserci alcuna ipotesi di apertura di una nuova discarica rifiuti nel territorio di Terzigno».

IL MATTINO DI NAPOLI

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