Incontri al restauro. San Gregorio Armeno video

  Reportage video e foto di Sara Ciocio In programma 5 appuntamenti dal 27 gennaio al 12 marzo 2017 per un confronto tra storici dell’arte e restauratori sugli interventi conservativi nelle chiese di Napoli. Appuntanemto il venerdì 10 febbraio 2017 ore 10,30-12,00, Chiesa di San Gregorio Armeno, – Il patrimonio artistico a cura di Gina […]

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    Reportage video e foto di Sara Ciocio

    In programma 5 appuntamenti dal 27 gennaio al 12 marzo 2017 per un confronto tra storici dell’arte e restauratori sugli interventi conservativi nelle chiese di Napoli.

    Appuntanemto il venerdì 10 febbraio 2017 ore 10,30-12,00, Chiesa di San Gregorio Armeno,

    – Il patrimonio artistico a cura di Gina Ascione

    – Gli interventi di restauro nella chiesa condotti dal 1997 al 2006, a cura di Laura Giusti

    La chiesa di San Gregorio Armeno è un capolavoro certamente noto a tutti napoletani, unico nel suo genere per il mutamento dell’aspetto della chiesa nel corso dei secoli: dalla prima fase tardocinquecentesca, con il magnifico soffitto cassettonato e le pale d’altare, a quella seicentesca, con l’imponente ciclo di affreschi di Luca Giordano, sino all’intervento settecentesco del regio ingegnere Niccolò Tagliacozzi Canale, che conferì all’invaso architettonico il suo nuovo aspetto rococo con i due prospetti degli organi e delle cantorie, il fastigio del coro delle monache, i cancelletti delle cappelle, le gelosie.

    L’incontro permetterà di raccontare tutte le fasi dei lavori di restauro, a partire dal recupero del monumentale soffitto cassettonato, che presentava gravi problemi statici e conseguenti distacchi di parti intagliate; delle pareti affrescate da Luca Giordano, delle cornici in stucco settecentesche, che avevano perso quasi completamente la lamina d’oro. Per passare successivamente ai lavori sugli affreschi della cupola e sul gruppo scultoreo di Matteo Bottigliero, con l’Eterno Padre posto sull’arcone.Fino all’ultima fase con il restauro di alcune opere del monastero, dell’atrio e del magnifico portone ligneo, uniche parti superstiti della primitiva architettura cinquecentesca, delle otto cappelle con il loro corredo decorativo, del pavimento della navata e delle gelosie.

    Oggi il complesso monumentale che versava in precario stato di conservazione aggravato dal sisma del 1980, si offre alla cittadinanza come uno scrigno prezioso che raccoglie la memoria spirituale ma anche storico artistica della città in un equilibrio che ha saputo recuperare la visione d’insieme di tutte le sue parti.

    Gli altri incontri :

    venerdì 24 febbraio ore 10,30-12,30, Stazione Zoologica. Sala degli affreschi

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