Vallo della Lucania, saluto al Vescovo Giuseppe Rocco Favale dopo anni intensi di forte rinnovamento spirituale

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Ho un nostalgico ricordo di quando il primo maggio del 1989 nel campo sportivo di Irsina in provincia di Matera, davanti ad una folla strabocchevole, sfidante anche una pioggia impietosa, veniva, dal cardinale Giordano e contornato da uno stuolo di presuli e presbiteri, ordinato vescovo con destinazione Vallo della Lucania, Mons. Giuseppe Rocco Favale“, ricorda don Innocenzo Siggillino, parroco di Vatolla, scrittore, autore di numerose pubblicazioni; tenace la spinta del Vescovo Giuseppe Rocco Favale alla guida della Diocesi di Vallo Lucania, una forte promozione sociale e culturale per il nostro Cilento.

Mons. Favale; attento alla promozione integrale della persona umana, non tralascia nulla di quanto fosse necessario per lo sviluppo armonico di quelle che sono le aspirazioni sociali, culturali, materiali e religiose dell’individuo; numerose le opere che ha saputo intelligentemente promuovere, nei vari angoli della sua vasta diocesi;”ma ciò che più ha qualificato la sua azione di Pastore stato è quello di risvegliare e promuovere nei singoli cristiani il senso dell’appartenenza ad una comunità e quindi a sentirsi partecipi, ognuno con le sue potenzialità, alla ricostruzione di una entità cilentana sotto la identificazione non solo cristiana, ma anche civile e sociale“, ricorda ancora don Siggillino”; Padre e Maestro nella fede, il Vescovo Favale; dopo 80 anni di assenza, ha voluto indire e portare a termine il Sinodo, momento di esame critico, ma anche di concrete risposte, nonché punto di partenza per un rinnovato cammino di fede e di vita per tutto il popolo di Dio alla luce dei documenti conciliari e delle ultime encicliche papali. Uno degli ultimi regali della sua presenza è stato quello di affidare tutto il popolo cilentano sotto lo sguardo materno di Maria; proclamando il Cilento “terra di Maria”, attraverso quella bellissima icona ad inizio diocesi a Capaccio, per confermare, rafforzare quanto i nostri padri lungo i secoli hanno stigmatizzato con le centinaia di templi dedicati a Maria. “Per cui di cuore, ci sentiamo di dire, conclude padre Innocenzo Siggillino, “a sua Ecc.za Mons. Giuseppe Rocco Favale, grazie per le sue energie spese in mezzo a noi, per la passione con cui ci ha amato, con l’amore con cui ci ha nutriti e curati per farci crescere nei valori dello spirito e nella coscienza” (Giovanni Farzati)

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