BRESCIA-BOLOGNA PILOTATA? FINÌ 3-1 PER I LOMBARDI VIDEO -CALCIOSCOMMESSE, GIP: CRIMINALITÁ ORGANIZZATA

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    ROMA – A finire nel mirino dei magistrati che stanno indagando sul presunto giro di scommesse, inchiesta che ha portato all’arresto dell’ex bomber Beppe Signori, diverse partite di Serie B e Lega Pro, ma non solo. Anche Brescia-Bologna del 2 aprile, finita 3-1 per i padroni di casa, compare tra le carte dell’inchiesta. Il match finì al centro delle polemiche anche nei giorni precedenti e successivi alla partita, provocando la reazione stizzita del tecnico bolognese Malesani.
    In un’intercettazione del 25 marzo, Pietro Bassi, «un informatore amico del ds della Nocerina» secondo l’ordinanza, predice a Gianfranco Parlato, uno degli arrestati, quattro risultati rivelatisi esatti: Crociati Noceto-L’Aquila 0-1, Taranto-Nocerina 2-1, Lucchese-Benevento 1-2 e appunto Brescia-Bologna 3-1. «Il Brescia prende tutto capito?», dice Bassi a Parlato che chiede: «Che ha?». «Il Bolo». «Può essere quello può essere».
    La previsione viene confermata anche tre giorni dopo in una telefonata tra Giampaolo Tagliatti, titolare di un’agenzia di scommesse, e Massimo Erodiani, uno degli arrestati: proprio quest’ultimo tranquillizza TaglIatti, dicendosi certo della vittoria del Brescia. La gara, decisa in avvio da due reti in dieci minuti dei lombardi, fu al centro di numerose polemiche già nei giorni precedenti, provocando la reazione stizzita dell’allenatore rossoblù Malesani.

     CALCIOSCOMMESSE, GIP: CRIMINALITÁ ORGANIZZATA

    FOTO: BEPPE SIGNORI MENTRE SI RECA IN QUESTURA

    CREMONA –  Si consideravano una sorta di «movimento» calcistico, non certo nel senso sportivo del termine, perchè il loro schema di gioco si basava «sulla corruzione dei giocatori», che per alcuni erano anche compagni di squadra o avversari. Erano divisi in due gruppi, gli «zingari» e i «bolognesi», ma di scommettitori ce n’erano anche «in Albania», a Pescara, a Bari, a Milano, perchè il fine ultimo dell’associazione per delinquere, composta da giocatori e titolari di agenzie di scommesse, era «manipolare» più partite possibili per incrementare le vincite.

    È questo il quadro della clamorosa inchiesta sul ‘totonerò, che emerge dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Cremona, Guido Salvini, a carico di 16 persone, tra cui l’ex bomber della Lazio e della Nazionale, Beppe Signori. Era lui il «leader indiscusso, per ragioni di prestigio personale» nel mondo calcistico, del gruppo dei bolognesi, mentre a capo dell’ altro ramo dell’organizzazione, «la cui composizione interna non è del tutto nota», c’era Almir Gegic, detto «lo zingaro», slovacco calciatore del F.C. Chiasso, anche ex compagno di squadra di Mauro Bressan, anche lui ai domiciliari, come Signori. «La frequenza delle manipolazioni – scrive il gip – è impressionante, e si giunge a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a cinque partite di calcio da manipolare». Le partite più appetibili erano senza dubbio quelle «della Lega Pro, nell’ambito della quale, con stipendi più bassi e blasone meno alto, è più facile e meno rischioso convincere anche calciatori che non fanno parte già del sodalizio». Per il gip, in ogni caso, ci si trova davanti a un’associazione ben radicata «che opera da anni, fatto che si desume» dalla «disinvoltura con la quale ogni settimana il gruppo incide, o cerca di incidere sui risultati delle partite di calcio» anche «di serie B e qualche volta di partite di serie A».

    In una telefonata tra Bressan e Antonio Bellavista, ex capitano del Bari ora in carcere, intercettata l’11 marzo scorso, infatti, si parla del gruppo degli ‘zingarì che è disposto a mettere sul ‘piattò 400 mila euro per alcune partite «di serie A». ‘Zingarì che erano anche «interessati a giocare denaro sull’incontro di calcio Inter-Lecce (del 20 marzo scorso, ndr) chiedendo però nella circostanza a titolo di garanzia di poter incontrare almeno due calciatori». La ‘combinè poi non andò a buon fine e Signori e altri due ‘bolognesì, stando all’ordinanza, persero i 150 mila euro che avevano scommesso. Un giro di denaro, secondo il giudice, che è «terreno fertile per l’insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli», perchè vengono «investiti da questi gruppi per ogni partita ‘truccatà capitali dell’ ordine delle centinaia di migliaia di euro». Soldi poi di cui non è nota la «provenienza» e che possono far pensare anche a forme di «riciclaggio» che stanno dietro e alla base delle scommesse. A volte però le ‘puntatè vanno male, come quella del 25 febbraio scorso sulla partita Livorno-Ascoli: avevano scommesso sulla vittoria dei toscani e il match invece finì 1-1. «Se questi non entrano neanche in area, io non posso buttare la palla nella mia porta con le mani», avrebbe detto Vittorio Micolucci, difensore dell’Ascoli, finito ai domiciliari, stando al racconto di Marco Pirani, finanziatore dell’associazione, captato al telefono dagli investigatori. D’altronde, spiega il gip, un «calciatore corrotto sul quale poter contare» è «quello che manca un goal fatto, o che ‘stendè l’attaccante per provocare un rigore, o che si fa espellere, o che si fa sfuggire la palla dalle mani, se è un portiere». Si può fare molto, dunque, tranne un autogol con le mani. 

    NEI GUAI SIGNORI, DONI E BETTARINI. 31 anni dopo il maxiscandalo che portò il Milan in serie B e appena 5 anni dopo Calciopoli, torna l’ombra delle scommesse sul calcio italiano. Una grande inchiesta in tutta Italia vede coinvolti infatti alcuni pezzi da 90 del nostro calcio, che secondo le accuse avrebbero pilotato diversi match di serie A e B e Lega Pro. A finire in manette, 16 persone, tra cui l’ex bomber della Lazio e della Nazionale Beppe SIgnori (per lui disposti gli arresti domiciliari) e i calciatori dell’Ascoli Vincenzo Sommese, ex ala del Torino (e peraltro già implicato nel 2007 in vicende legate al calcioscommesse), e Vittorio Micolucci, anch’egli all’Ascoli ed ex giocatore di Udinese e Bari. Ai domiciliari anche l’ex giocatore della Fiorentina Mauro Bressan, mentre in manette sono finiti anche l’ex capitano del Bari Antonio Bellavista e il portiere titolare del Benevento, il 27enne Marco Paoloni. Risultano indagati, inoltre, l’ex calciatore della Fiorentina Stefano Bettarini, ex marito di Simona Ventura e presentatore di Quelli che il Calcio, e il capitano dell’Atalanta ed ex calciatore della Nazionale Cristiano Doni.

    PETRUCCI: SISTEMA INFANGATO «Sono sgomento ed indignato per quanto sto apprendendo ora dopo ora». In una dichiarazione all’ANSA il presidente del Coni Gianni Petrucci manifesta il suo stato d’animo per l’ennesima bufera che investe il mondo del calcio. « Innanzitutto – dice il capo dello sport italiano – desidero rivolgere i miei complimenti alle Forze dell’Ordine e alla Procura di Cremona per come hanno condotto l’indagine. Il mondo calcio non può essere offeso e umiliato da soggetti di dubbia moralità che con i loro comportamenti scellerati infangano l’immagine di un intero sistema».

    FIGC CHIEDERA’ I DANNI «Se ci saranno i presupposti, la Federcalcio si costituirà parte civile per proteggere la regolarit… dei campionati e chiedere i danni». Il presidente della Figc, Giancarlo Abete, da Zurigo dove ha preso parte al congresso Fifa che rielegge Blatter alla presidenza, ha illustrato così la posizione federale di fronte al nuovo scandalo delle scommesse che ha investito il calcio professionistico. «Aspetto di avere presto un quadro più preciso – ha sottolineato Abete -. Mi pare di capire che l’indagine riguardi tante partite e che non siano coinvolti dirigenti, ma soltanto ex giocatori e tesserati. Alcuni arrestati, altri indagati, e questa è già una differenza importante. È bene ricordare che la giustizia sportiva non può usare intercettazioni o controlli bancari, i mezzi necessari per svolgere le indagini. Ma dopo le investigazioni delle forze di polizia, che intanto ringrazio, dovremo provvedere per garantire la partenza dei prossimi campionati».

    ATALANTA SOTTO CHOC, TIFOSI IN ANSIA PER LA A Choc Atalanta: dalla festa della promozione all’incubo di vedersi portar via la serie A appena conquistata. Per Bergamo la notizia dell’indagine sul calcio scommesse è stata un’autentica mazzata che ha messo in discussione in un colpo solo sia il recente passato che il prossimo futuro. La società si chiude in un silenzio assordante: Cristiano Doni – uomo simbolo di una squadra vincente – è finito nel frullatore delle indagini. Un colpo durissimo da mandare giù per tutto il mondo del calcio, non solo per Bergamo . Il capitano dell’Atalanta – secondo quanto scrive il Gip di Cremona Guido Salvini – avrebbe realizzato la ‘combine’ per la partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso che finì 3-0, risultato che era anche l«obiettivo dell’organizzazionè che aveva scommesso sul match.
    Nel giorno più lungo della storia della squadra, qualcuno torna indietro con la memoria e ricorda però che «non è la prima volta che viene tirato in ballo in certe faccende», con implicito riferimento all’inchiesta su Atalanta-Pistoiese di dieci anni fa, quando il capitano fu prima accusato di aver aggiustato la partita e poi assolto insieme ad altri compagni. «Mi auguro si faccia chiarezza al più presto – si legge in un altro post – la posizione di Doni non può rimanere fra luci ed ombre».
    L’inquietudine maggiore si avverte quando si pensa a quello che potrà accadere: «Come si fa a programmare una stagione in questo clima di incertezza?» Il timore è che tutti i piani vadano all’aria, a cominciare da quelli di mercato. Il presidente Antonio Percassi fino a ieri è stato impegnato nell’allestire una squadra che possa ben figurare anche in serie A, con progetti ambiziosi per lo sviluppo del settore giovanile. Ma, dopo le notizie arrivate in mattinata, tutto appare sospeso in un limbo. Anche i discorsi sulla conferma o no di Colantuono passano in questo momento in secondo piano. Prima bisognerà capire cosa potrà succedere nei prossimi giorni e a quali conseguenze potrebbe portare l’inchiesta sportiva aperta dalla Figc. A preoccupare i tifosi è soprattutto il passaggio dell’ordinanza in cui si parla di un presunto accordo tra Padova e Atalanta per conseguire un risultato di parità (finì 1-1). «La festa promozione sembra lontana anni luce…», sospira un altro tifoso. È infatti ancora negli occhi di tutti la “Notte nerazzurra” che solo dieci giorni fa ha portato in piazza più di trentamila persone, compresi molti bambini vestiti di nerazzurro. Ma per Bergamo il tempo delle celebrazioni è finito bruscamente.

    SIGNORI ALL’ANSA: ABBIATE PIETA’ «Ma non avete pietà in questa situazione? Abbiate pietà. Io non posso dire nulla, incontrerò il mio legale e poi parlerà lui per me». Queste le uniche parole di Beppe Signori, raggiunto telefonicamente dall’ANSA prima che si recasse in questura a Bologna per l’interrogatorio. L’ex attaccante è agli arresti domiciliari per una inchiesta su partite pilotate e scommesse.

    CITATA ANCHE BRESCIA-BOLOGNA 3-1 Anche la discussa partita tra Brescia e Bologna del 2 aprile, finita 3-1 per i lombardi, compare tra le carte dell’inchiesta di Cremona. In un’intercettazione del 25 marzo, Pietro Bassi, «un informatore amico del ds della Nocerina» secondo l’ordinanza, predice a Gianfranco Parlato, uno degli arrestati, quattro risultati rivelatisi esatti: Crociati Noceto-L’Aquila 0-1, Taranto-Nocerina 2-1, Lucchese-Benevento 1-2 e appunto Brescia-Bologna 3-1. «Il Brescia prende tutto capito?», dice Bassi a Parlato che chiede: «Che ha?». «Il Bolo». «Può essere quello può essere». La previsione viene confermata anche tre giorni dopo in una telefonata tra Giampaolo Tagliatti, titolare di un’agenzia di scommesse, e Massimo Erodiani, uno degli arrestati: proprio quest’ultimo tranquillizza TaglIatti, dicendosi certo della vittoria del Brescia. La gara, decisa in avvio da due reti in dieci minuti dei lombardi, fu al centro di numerose polemiche già nei giorni precedenti, provocando la reazione stizzita dell’allenatore rossoblù Malesani.

    45MILA € A QUADRINI PER IL SASSUOLO KO È attraverso Daniele Quadrini, centrocampista di 31 anni cresciuto nella Lazio, che uno dei gruppi smantellati dall’inchiesta di Cremona ha combinato, secondo la ricostruzione della Procura, la partita tra Siena e Sassuolo del 27 marzo, finita 4-0. Quadrini, contattato da Paoloni, uno degli arrestati, avrebbe accettato di ‘lavorarè per la sconfitta del suo Sassuolo dietro un compenso di 45.000 euro, dicendo di aver coinvolto nella truffa anche i compagni di squadra Pomini, portiere, e Bianco, centrale difensivo. La pianificazione sarebbe iniziata tre giorni prima quando Paoloni annuncia a Erodiani di aver chiuso l’accordo con Quadrini, al quale viene successivamente chiesto di poter garantire, oltre l’1 del Siena, prima l’over (ovvero un numero di gol superiore a 2,5), poi un doppio 1 su primo e secondo tempo. Ne nasce un susseguirsi febbrile di telefonate, una trattativa complessa di rilanci e nuove richieste, fino alla chiusura finale a 45.000 euro per il giocatore e la sicurezza che, in caso di fallimento, i soldi li avrebbe messi lui. La partita, però, va come pattuito con il Siena avanti 2-0 già all’intervallo: «Tranne il portiere che mi stava a fare incazzare, gli altri due veramente la sanno fare». «Un professionista, li hai visti i calci d’angolo? Non ne tira uno dentro», commentano Massimo Erodiani e Marco Pirani.

    GIOCATORI ‘AVVELENATI’ «Ma che a dormì…sto a scervellarmi per la storia dell’avvelenamento…per quella roba lì». Parte da questa frase – intercettata in una telefonata tra il portiere della Cremonese e poi del Benevento, Marco Paoloni, e Massimo Erodiani, quello che per gli investigatori è una delle figure centrali dell’organizzazione – la nuova inchiesta sul calcio scommesse che rischia di far saltare l’intero mondo del calcio. Il riferimento è alla partita della Lega Pro Cremonese-Paganese, giocata il 14 novembre del 2010 allo stadio Zini: al termine di quell’incontro cinque giocatori – il capitano Andrea Zanchetta oltre a Carlo Gervasoni, Redouane Zerzouri, Mario Tacchinardi e Riccardo Musetti – e Alessandro Rivetti, collaboratore della squadra, accusano «palesi sintomi di malessere». Gervasoni addirittura, scrive il gip Salvini, dopo l’incontro «era rimasto vittima di un sinistro stradale senza essere in grado di descrivere, nelle fasi a seguire, quale fosse la dinamica dell’evento». Le analisi sulle urine dei giocatori, rivelano quale è stata la causa del malore: il Lormetazepam, un farmaco il cui principio attivo rientra nella categoria dei farmaci delle benzodiazepine utilizzati, scrive il gip, «per gli stati d’ansia e dei disturbi del sonno, i cui effetti sarebbero sostanzialmente compatibili con quelli avvertiti dai giocatori e dal collaboratore della squadra». Come e perchè il farmaco è finito ai calciatori, lo rivelano invece le indagini, che coinvolgono «senza ombra di dubbio», il portiere Marco Paoloni e Massimo Eridiani. Sarebbe stato il primo a metterlo nell’acqua bevuta dai cinque prima e durante l’incontro. I due, tra l’altro, parlano esplicitamente dell’ «avvelenamento» in una telefonata del 22 gennaio 2011, nella quale Paoloni si dice molto preoccupato. Ecco il testo: MARCO: pronti MASSIMO: oh MARCO: ah oh MASSIMO: che stai a fa? MARCO: ehhh MASSIMO: stai dormen..stai a dorm? MARCO:stai a dorm…sto a scervellarmi Massi …che a dorm… MASSIMO:che cazzo Š successo? MARCO:no eeeh..Per la storia de…dell’avvelenamento MASSIMO: Eh MARCO: De quella roba lì.. MASSIMO: Š beh? MARCO: no…no stanno a chiamare tutti quanti…mi hanno detto…che ci abbiamo tutti i telefoni sotto controllo… MASSIMO:Ahh… MARCO: e hanno fatto sta…un’indagine su tutto quanto MASSIMO:Eh MARCO: capito?…eeee…..infatti pure per quello…e io ho detto…mo…glielo dico a Massimo..che meno se sentimo e meglio è!!! MASSIMO: è ovvio!!…ma questo a chi sta intestato…questo che c’hai a parlare mò MARCO: Questo qui sta intestato…non lo so me l’ha dato un amico mio…boh…a me no però… MASSIMO:ok!

    “COME CON L’ALCOL” L’effetto indotto dalle benzodiazepine che sarebbero state somministrate ai giocatori della Cremonese è «paragonabile a quello di una quantità di alcol bevuta tutta d’un colpo, e a digiuno». Lo sottolinea il farmacologo Silvio Garattoni, direttore dell’istituto Mario Negri di Milano. «Per certi versi – osserva lo scienziato – il meccanismo d’azione dell’alcol e la sintomatologia prodotta sono gli stessi. Infatti, aumentando gradualmente le dosi di alcol, si passa da una situazione di rilassamento muscolare, alla sedazione, al sonno». Secondo Garattini, si deve tener presente che ogni persona reagisce diversamente alle benzodiazepine, tanto è vero che 5 giocatori hanno manifestato malesseri e annebbiamento. Le dosi del farmaco, quando è somministrato per cura, variano a seconda del peso della persona, mentre il fatto che si tratti di sportivi non modifica l’effetto individuale della sostanza. . Quanto alla molecola lormetazepam in particolare, Garattini spiega che si tratta di «una delle tante benzodiazepine in circolazione, che sono tutte sovrapponibili. In particolare come caratteristiche è un farmaco ansiolitico, ma ha anche un effetto sedativo, come i sonniferi. Diminuendo l’attività muscolare, poi, nel caso degli anziani possono provocare cadute con fratture».

    IL TARIFFARIO PER LE PARTITE Secondo il gip di Cremona, Guido Salvini, dalle intercettazioni nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte partite di calcio truccate «emerge l’esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite». «Il 24 marzo , uno degli indagati – scrive il gip – afferma al telefono che i prezzi »sono alti« e che »la B in giro la pagano 120 la C la pagano 60«. »Che si tratti di un riferimento alla corruzione appare pacifico – annota il giudice – in quanto subito dopo l’indagato afferma agli Zingari (uno dei gruppi di scommettitori ndr.) facciamo pagare il Sassuolo«, ed è »evidente che gli Zingari«, secondo il gip, » intendevano andare nell’albergo ove era ospitato il calciatore del Sassuolo Quadrini Daniele con i suoi compagni, per pagare il prezzo della loro corruzione«. »Sia la frequenza delle manipolazioni, sia l’attitudine del gruppo ad occuparsi di tutte le serie di calcio, è indice di una spiccata capacità a delinquere del sodalizio. – scrive il gip – L’abitudine alla ‘combinè e il poter disporre di giocatori fissi sui quali contare, lo evidenzia la stessa terminologia ricorrente tra i compartecipi : quando parlano del numero dei giocatori corrotti, che influiranno sul risultato della partita, gli stessi vengono definiti ‘nostrì, quasi come fossero un supporto stabile, un bene dell’organizzazione«.

    GIP: FALSATE LE PROMOZIONI DI ATALANTA E SIENA Il gip Guido Salvini, nell’ordinanza di custodia cautelare riguardante le partite truccate, spiega che «la frequenza delle manipolazioni è impressionante» e si giunge «a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare». Dalle intercettazioni, inoltre, emerge «l’esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite». Il gip spiega che l’attività dell’organizzazione «rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l’Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte» nella vicenda. «L’attività dell’associazione è infatti tuttora in corso e sta incidendo sulle ultime fasi dei vari campionati, con gravi danni per le società, per gli scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive».
    L’attività dell’associazione che ha scommesso su alcune partite di calcio crea «un terreno fertile per l’insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli». Lo scrive il gip Guido Salvini, nell’ordinanza che ha portato agli arresti di 16 persone, tra cui l’ex attaccante Beppe Signori. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si segnala «la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, quale quello degli ‘zingari’», a capo del quale c’era Almir Gegic detto ‘lo zingaro’, slovacco arrestato nell’operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che «sono investiti da questi gruppi per ogni partita ‘truccata’ capitali dell’ordine delle centinaia di migliaia di euro» di cui non è nota la «provenienza», dunque non si possono «escludere fatti di riciclaggio».

    COMBINE TRA DONI E IL PIACENZA Alcune delle persone coinvolte nell’inchiesta sul calcioscommesse «indicavano nel capitano dell’Atalanta Cristiano Doni uno dei calciatori che avevano realizzato la ‘combinè unitamente al difensore del Piacenza Gervasoni Carlo» per la partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso che finì 3-0, risultato che era anche l’ «obiettivo dell’organizzazione» che aveva scommesso sul match. Lo scrive il gip di Cremona Guido Salvini che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare. «Giova altresì precisare – scrive il giudice – che il risultato finale dopo i 90 minuti di gioco è risultato essere 3-0 e che anche alcuni giornali sportivi che avevano analizzato l’incontro avevano commentato come quella in argomento potesse essere una partita sospetta visto il risultato e le abnormi puntate registrate». Il gip segnala inoltre la «seconda rete di Cristiano Doni su calcio di rigore assegnato per un fallo di Gervasoni», il difensore del Piacenza. L’incontro di calcio Atalanta-Piacenza, prosegue il gip, «veniva pianificato in Bologna e precisamente in via U.Bassi nr.7, presso lo studio Professionisti Associati». Su quella partita Beppe Signori «ha investito 60.000 euro».

    INDAGATI CON CELLULARI DEDICATI Nell’ordinanza di custodia cautelare con la quale il gip di Cremona Guido Salvini ordina 16 arresti per le presunte partite truccate il giudice scrive che «i protagonisti dispongono di telefoni cellulari ‘dedicatì, cioè usati solo per intessere i loro rapporti sui quali vengono dirottate le conversazioni più compromettenti e non è raro che vengano registrati inviti reciproci a spostare il colloquio quando il tenore dello stesso decolla sempre più verso l’illecito». Secondo il giudice, «esistono più gruppi di scommettitori che fanno parte dell’organizzazione, in quanto ne costituiscono un punto di riferimento stabile». «Non si tratta di scommettitori qualunque – annota il giudice -, ma di gruppi omogenei che costituiscono quasi un sodalizio nel sodalizio. È evidente che il braccio operativo dell’ organizzazione sa di poter contare su questi scommettitori che anticipano quasi sempre il denaro necessario per pagare i giocatori corrotti».

    LE PARTITE COINVOLTE Gli arrestati sono Antonio Bellavista, Giorgio Buffone, Massimo Erodiani, Francesco Giannone, Marco Paoloni, Gianfranco Parlato, Marco Pirani, mentre sono stati messi ai domiciliari, oltre al calciatore Beppe Signori, anche Mauro Bressan, Manlio Bruni, Francesca la Civita, Vittorio Micolucci, Ismet Mahmeti, Vincenzo Sommese, Gianluca Tuccella e Almir Gegic, cittadino slovacco residente a Chaisso in Svizzera. Inoltre, risultano indagate altre 28 persone.
    Le persone messe in custodia cautelare avrebbero commesso, secondo l’ordinanza del tribunale di Cremona, «una pluralità di delitti di illecito sportivo, nonchè di truffe ai danni delle società di calcio e degli scommettitori leali», interferendo su 18 partite di calcio della Lega Pro, della serie B e della serie A, tra le quali Inter-Lecce del 20 marzo 2011, oltre a Cremonese-Spezia (17-10-2010), Monza-Cremonese (21-11-2010), Cremonese-Paganese (14-1-2011), Spal-Cremonese (16-1-2011), Benevento-Viareggio (13-2-2011), Livorno-Ascoli (25-2-2011), Verona-Ravenna (27-2-2011), Benevento-Cosenza (28-2-2011), Ascoli-Atalanta (12-3-2011), Taranto-Benevento (13-3-2011), Atalanta-Piacenza (19-3-2011), Alessandria-Ravenna (20-3-2011), Benevento-Pisa (21-3-2011), Padova-Atalanta (26-3-2011), Siena-Sassuolo (27-3-2011), Ravenna-Spezia (27-3-2011), e Reggiana-Ravenna (10-4-2011).
    Poi il giudice indica i «mezzi» utilizzati dai componenti dell’associazione «per influire sul risultato delle partite, al fine di far corrispondere il medesimo a quanto oggetto delle scommesse di volta in volta predisposte». Per questo avrebbero «somministrato ai giocatori della Cremonese, nel caso della partita CREMONESE-PAGANESE del 14.1.2011, della sostanza ansiolitica ipnotica denominata LORMETAZEPAM, astrattamente idonea ad influire negativamente sul loro rendimento agonistico». Oppure in altri casi avrebbero influito «sul risultato, nel caso di indagati calciatori partecipanti alle partite interessate dalle scommesse (PAOLONI, QUADRINI, MICOLUCCI, SOMMESE ed altri), con un rendimento agonistico adeguato al raggiungimento di quello voluto» O in altri ancora avrebbero corrotto «alcuni giocatori, affinchè, per denaro, favorissero il risultato oggetto della scommessa» e in altri casi avrebbero preso«opportuni contatti direttamente con le società interessate

    fonte:leggo                      scelto da michele de lucia

    HTTP://CALCIONAPOLI.POSITANONEWS.IT

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