AMALFI: RIFLESSIONI POST ELETTORALI E PROSPETTIVE FUTURE

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    Da circa due mesi non scrivo di Amalfi. Me ne sono volutamente astenuto nelle ultime settimane, convulse e tormentate, per la presentazione delle liste e durante tutto il periodo della campagna elettorale. Per ragioni di opportunità e di deontologia professionale.

     

    A quindici giorni dalla chiusura delle urne e a risultati ampiamente metabolizzati torno ad occuparmene per una qualche riflessione sull’esito elettorale e sulle prospettive per il futuro.

     

                                      

     

    RISULTATI ELETTORALI

     

     

     

    1) Ad Amalfi non c’è stato un voto PER ma un voto CONTRO. Non ha vinto DEL PIZZO ma ha perduto DE LUCA. L’elettorato aveva una gran voglia di penalizzare il sindaco uscente per un ricambio quasi fisiologico dopo 15 anni, tra vicesindaco e sindaco, ed anche e,forse per alcuni, soprattutto per l’inspiegabile cambio di casacca e la disinvolta migrazione dal centrosinistra al centrodestra. E De Luca ha trascinato nella clamorosa sconfitta anche Giovanni TORRE, che per un quinquiennio lo aveva avversato come capogruppo dell’opposizione e poi ne ha chiesto ed esaltato pubblicamente l’alleanza, giocandosi la credibilità con il suo stesso elettorato e compromettendo in modo irreparabile l’inizio di una carriera politica promettente. La stragrande maggioranza degli elettori non ha preso in considerazione la testimonianza generosa e garibaldina di Andrea FRANZESE ed ha avuto paura di rischiare con una donna preparata ed affidabile come Antonietta AMATRUDA.Ha fiutato il vento della vittoria per DEL PIZZO ed ha seguito l’onda. E’ questa, a mio modesto avviso, la motivazione psicologica prima che politica della valanga di voti per la Lista “Amalfi da vivere

     

    2) Il fenomeno BOTTONE. I 501 voti di preferenza su duemila e passa voti di lista e 3500 dell’intero corpo elettorale sono un risultato strabiliante e fanno gridare al “fenomeno“,appunto. Il “personaggio” dispone di simpatia ruspante e indiscutibile calore umano.-Si può fare della facile e, in parte, scontata ironia sulla sua mancanza di adeguate “attrezzature” linguistiche, e non solo, di un minimo di bagaglio culturale. Ma la sua indiscussa popolarità deriva da un rapporto diretto e alla pari con la gente, soprattutto quella delle frazioni (Pastena, Lone, Vettica,Pogerola) e non solo che riconoscono in lui “la voce” dei loro bisogni, dei loro problemi e delle loro speranze. I politici saccenti e con la puzza al naso farebbero bene a seguirne l’esempio di disponibilità  e di umiltà all’ascolto.

     

     

     

    PROSPETTIVE FUTURE

     

     

     

    E, in questo caso, è d’obbligo partire dalla squadra operativa per gestire il governo della città. Pensavo ci fosse una autentica rivoluzione,che desse il segno radicale del cambiamento Ma così non è. E spiego il perché

     

    L’attribuzione degli assessorati secondo la ritualità del passato è superata: Occorreva ed occorre, secondo il mio modesto parere, pensare a quattro o cinque DIPARTIMENTI di LAVORO con responsabile CAPOAREA (o anche assessore se si è proprio legati al nome della tradizione)e vale a dire:

     

     

     

    1- TURISMO ED ATTIVITA’ PRODUTTIVE. In una città come Amalfi il TURISMO è totalizzante ed è il volano di tutte le altre attività (Commercio, artigianato, Pubblici Esercizi, mare, ambiente, agricoltura, verde attrezzate, ospitalità nel senso prismatico del termine, ecc) per cui diventa penalizzante scindere e parcellizzare le responsabilità  tra vari assessorati tradizionalmente intesi con l’inevitabile conflitto e gelosia di competenze che finiscono per frenare o addirittura bloccare iniziative e conseguente sviluppo

     

    2 – LAVORI PUBBLICI E SVILUPPO che non fossilizzi attenzione ed interventi nel triangolo CapoLuna, il Cieco e Largo Spirito Santo, ma dilati ed espanda  presenza ed operatività in tutto il territorio comunale rendendone protagoniste e beneficiarie tutte le popolose frazioni, ridotte da decenni a parenti poveri sottovalutati e dimenticati .Il loro coinvolgimento sarebbe non tanto e non solo un doveroso atto di giustizia sociale ma uno straordinario investimento produttivo immettendo risorse e territori vergini e  ricchi di biodiversità nel circuito fecondo dei mercati

     

    3 – CULTURA e GRANDI EVENTI nel senso più ampio dell’accezione del termine. La città è conosciuta in Italia e nel mondo per la sua storia, per la sua arte, perchè fonte di ispirazione di letterati, pittori, musicisti, cineasti, giornalisti autori di illuminanti réportages, maestri della fotografia, ecc. E’ a questa tradizione nobile che è opportuno collegarsi e rilanciarla.

     

    Ma di questi valori straordinari deve prendere coscienza tutta la città (amministratori, operatori turistici e non, ecc.) E docenti e alunni,professionisti e lavoratori dovrebbero disporre di un minimo di bagaglio culturale per dare notizie di prima mano su chiese e conventi, piazze e palazzi gentilizi, toponomastica e storia della Repubblica con l’orgogliosa consapevolezza di chi mette a servizio degli ospiti la fruizione di uno scrigno di tesori. E’ uno “stile di vita” che la città nel suo insieme dovrebbe acquisire e che è nel DNA di tutti i centri turistici di respiro internazionale e degni di questo nome. Si tratta di uno sforzo poderoso che l’Amministrazione dovrebbe porre in cima ai suoi pensieri e ai suoi programmi e mettere, quindi, in cantiere iniziative valide di formazione e di informazione per tutti e a tutti i livelli, nella consapevolezza che la CULTURA è un INVESTIMENTO e che senza cultura la città deperisce e muove. Per inciso: non è il movimento del turismo che manca e,probabilmente, non mancherà mai, ma è la QUALITA’ che è scadente.

     

    4- INFORMAZIONE. Amalfi difetta da sempre di informazione valida nei confronti dei cittadini residenti ma, soprattutto, per i tanti sparsi per il mondo che la scelgono come meta di vacanza, breve o lunga che sia. E gli strumenti di diffusione della propria immagine di grande città dell’accoglienza sono quelli tradizionali (radio,televisione, carta stampa, depliantistica), ma anche i nuovi e nuovissimi che dilagano in internet e sul web. Una cosa è certa:”Amalfi non gode di una bella immagine” e deve invertire fin da subito la tendenza negativa

     

     

     

    5 –BILANCIO e MACCHINA AMMINISTRATIVA. E’ un settore importantissimo, perchè è il motore, il cuore pulsante dell’Amministrazione. Per fortuna è affidato nelle mani di Giannino Camera, che dà garanzia di serietà, professionalità, competenza e continuità con il passato per far marciare una macchina già oleata. Avrà difficoltà nel reperimento delle risorse, perchè i cordoni della borsa pubblica si stringono sempre più:Dovrà necessariamente ricorrere a forme di compartecipazione pubblico/privato nella speranza/augurio che trovi disponibilità da parte degli operatori se riusciranno a riscoprire il senso civico nel segno del mecenatismo dei padri.

     

     

     

    Comunque, per concludere, sarei felice se Amalfi diventasse un LABORATORIO DI POLITICA AMMINISTRATIVA nel segno del Turismo e della Cultura, anzi del TURISMO CULTURALE proponendosi come CITTA’ LEADER non solo della sua costa, ma dell’intero mediterraneo, come storia e tradizione consiglia e consente. Le condizioni ci sono tutte.

     

    L’importante è rilanciarne fin da subito l’immagine sbiadita se non addirittura sfregiata. Servono due o tre iniziative forti e dirompenti per una presenza di rilievo sui media. Mi auguro fortemente che il sindaco si attrezzi, fin da subito, con “una squadra o team“,come dicono gli inglesi, utilizzando il meglio delle risorse di cui la città dispone, interne ed esterne al Consiglio Comunale. Lo faccia subito, affrancandosi dai condizionamenti e da qualche ricatto, di cui già si vocifera nei bar e sui marciapiedi. Lo faccia autonomamente (la legge glielo consente), dando prova di autorevolezza. Io un paio di idee in proposito le avrei; e per giunta a costo zero. Mi guardo bene dall’esplicitarle per non banalizzarle o bruciarle, lieto e generosamente disponibile se me le chiederanno. A meno che la nuova amministrazione non si rinserri nel fortino dell’autosufficienza da delirio di onnipotenza. Non farebbe molta strada.

     

    Ma oggi la nave salpa e c’è solo da augurarle una navigazione in mare aperto con il vento in poppa. da parte mia come da quanti amano la città. Diversamente il vento degli “indignados“, che soffia impetuoso a Madrid e trasmigra con forza in Europa e in Italia, prima o poi arriverà anche ad Amalfi e nella sua costa.

     

     

     

    Giuseppe Liuccio

     

    g.liuccio@alice.it

     

     

     

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