Sos da un barcone a Italia e Malta: «Aiutateci, stiamo affondando»

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    – Dopo qualche giorno di pausa, riprendono i viaggi della speranza dalla Libia, favoriti dalle condizioni del mare. «Chiediamo all’Italia e a Malta di aiutarci: stiamo imbarcando acqua e rischiamo di affondare». È il drammatico sos lanciato attraverso un telefono satellitare da un barcone con circa 200 migranti a bordo che si trova a circa 80 km dalle coste libiche, in acque Sar (Ricerca e soccorso) di competenza maltese. Le autorità della Valletta hanno fatto sapere che stanno «monitorando» l’imbarcazione, ma hanno puntualizzato che non è ancora entrata in acque maltesi. Parlando al satellitare con un giornalista di Al Jazeera, un migrante, che ha detto di essere nigeriano, in un inglese stentato ha spiegato che sul barcone sono in 220, tra cui molte donne e bambini. La barca sarebbe salpata ieri da un porto vicino a Tripoli. In passato ci sono stati diversi incidenti diplomatici tra Malta ed Italia sulla competenza degli interventi di soccorso nel canale di Sicilia. E sembra che altri barconi siano in arrivo. Intanto, sono ripresi i voli da rimpatrio dei tunisini. Oggi in trenta, ospitati nel Cie di Lampedusa, sono stati fatti partire con un volo da Palermo. Ed un altro volo di rimpatrio è in programma per sabato prossimo. Il 18 maggio sull’isola pelagia è atteso il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco. «Siamo molto contenti che venga – ha detto il parroco di Lampedusa, don Stefano Nastasi – e gli chiederemo ufficialmente di far venire il Papa, anche perchè l’idea ci piace molto». Don Nastasi fa sapere inoltre domani pomeriggio alle 17 si svolgeranno, nel cimitero di Lampedusa, i funerali dei tre uomini, probabilmente nigeriani, annegati durante il naufragio di sabato scorso. Saranno sepolti sull’isola perchè non sono stati identificati e nessuno ha reclamato i corpi. E i profughi arrivati dalla Libia stanno provocando tensioni in Lombardia. Circa 400 migranti saranno alloggiati in un residence a PIeve, tra MIlano e Pavia. Ma Opera, il paese confinante, è pronto a fare le barricate contro gli stranieri. «Vigileremo sui nostri confini – ha detto il sindaco leghista di Opera, Ettore Fusco – siamo pronti a tutto».

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