Sorrento: S.O.S. Ambiente, ancora degrado al Capo di Sorrento, rifiuti inceneriti, ossidi ed idrati di ferro in mare. foto

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Sorrento: Abbandono ed incenerimento rifiuti sulle scogliere.

di Vincenzo Maresca.

Sorrento. Come se nulla fosse accaduto. Risale di fatto alla vigilia di ferragosto della scorsa estate l’operazione delle fiamme gialle che con un improvviso blitz avevano posto sotto sequestro un intero deposito abusivo di rottami e rifiuti speciali costituito da travi di ferro arrugginite, tubature in plastica, casse di metallo, frigoriferi, oltre a scarichi fognari che da tempo rendevano puzzolente lo specchio d’acqua dove ignari turisti e bagnanti si calavano in cerca di refrigerio. Il tutto abbandonato sulle scogliere dal proprietario dello stabilimento “La Solara”, in seguito deferito alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata per i reati di distruzione e deturpazione di bellezze naturali e di attività di gestione di rifiuti non autorizzata. A pochi metri di distanza sorge il sito archeologico dei Bagni della Regina Giovanna dove spuntano i ruderi della villa di Felice Pollio console romano della prima età imperiale e ridotto ad anticamera di una discarica. Oggi la storia si ripete. Lo scorso anno fu il disgusto dei turisti, tra questi un bolognese appassionato di storia che aveva denunciato il degrado in cui versava uno dei più affascinanti siti archeologici della costiera, a decretare l’intervento della guardia di finanza. Stavolta in prima linea ci sono gli ambientalisti del wwf penisola sorrentina a puntare i riflettori su una situazione di inquinamento e degrado ancora una volta sulle scogliere de “La Solara”, area che ricade tra l’altro in zona C della riserva marina protetta di Punta Campanella. Lo stabilimento lo scorso anno incriminato è in fase di smantellamento ma alle sue spalle sono visibili ancora travi arrugginite, assi in legno, reti, detriti in plastica ed i resti di un lavello in acciaio a cui si è tentato di dare fuoco aggiungendo nella piccola discarica materiali infiammabili di altro genere. A pochi passi dalla scogliera i fumi e le ceneri inquinanti arrivano nel mare blu della costiera dove si stanno inoltre riversando le sostanze tossiche derivanti dalle travi arrugginite a sostegno dello stabilimento balneare con sversamento in acqua di ossidi, idrati e carbonati basici di ferro che attentano alla biologia dell’habitat marino. L’appello del wwf è rivolto alle autorità competenti affinchè vengano individuate le responsabilità oggettive di uno stato di degrado che deturpa uno degli storici tratti di scogliera della costiera denunciando per il reato penale di procurato inquinamento gli artefici.

 

 

 

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