L´Angolo della Satira di Positanonews.it L´ Opposizione LEALISTA.

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     L’Angolo della Satira di Positanonews.it  L’ Opposizione LEALISTA.

    La crisi bellica in Libia ha confermato un dato essenziale, l’accordo tra tra Pdl e Lega è ormai agli sgoccioli. Insomma il giochino della Lega, che si proponeva come forza di lotta nel Nord mentre a Roma placidamente si adagiava come forza di governo è ormai desueto. Il trucco amplificato dalle tv monopoliste non sfonda più ed è sempre meno convincente la strategia di appropriarsi dei presunti successi di governo e quello di addebitare alle opposizioni gli effetti dei malgoverni pregressi. L’orda di immigrati giunti in Padania grazie alla Sinistra, pronti ad immergere la loro prole nelle cristalline acque del Po, non gratta più il prurito delle pance padane, per il semplice motivo che al governo del Paese da anni c’è la Lega, se pur in coabitazione. Il Pdl ha governato per anni indisturbato, con la maggioranza parlamentare più robusta della storia repubblicana, fino a quando ha perso per strada prima Casini e poi Fini. Il tutto senza una Opposizione parlamentare, eccezione fatta per l’Idv. Insomma la Lega avendo il tasto dei suo padani, avverte l’insoddisfazione crescente della gente acuita dagli scandali piccanti del Ruby gate, le leggi ad personam ed il lassismo in politica internazionale, ultimo dei quali dinanzi alla Grandeur francese di Sarkozy; infine la questione della crisi Libica con le piroette del governo, dal baciamani di Berlusconi a Gheddafi fino ai caccia bombardieri intelligenti del ministro La Russa. Infine la barzelletta sui centri di accoglienza che lasciano scappare i migranti, la batosta sulla sentenziata illegittimità sancita in sede europea del reato di clandestinità, fino alla inefficacia degli sgomberi e delle ordinanze dei sindaci sceriffo, cari anche al PD, e le frontiere chiuse della Francia che rimbalza all’indietro i migranti, mentre l’Europa apre le sue gambe alla libera circolazione dei capitali ed alle merci, dimostrando un’inquietante ordine gerarchico : Capitali- Merci- Diritti umani. Infine sulle questioni economiche e del federalismo municipale la gente avverte il diradarsi della nube di demagogia sedementatasi grazie alla propaganda di partito in questi anni e l’improvvisazione sul tema della crisi economica che lascia incancrenire i problemi risolvendoli soltanto virtualmente nei salotti televisivi. Inoltre Berlusconi nell’incontro con Sarkozy ha raccolto poco o nulla nonostante i successivi sermoni televisivi tesi a dimostrare il contrario. Soprattutto sui respingimenti francesi. Naturalmente il PD non esiste, né è nato, come forza di Opposizione, e rappresenta da tempo la vera terza gamba del Governo. Non a caso negli ultimi quindici anni, ogni qual volta che il Cavaliere stava avviandosi se pur lentamente sul viale del tramonto politico, ecco i vari D’alema (con la bicamerale), Veltroni (con la vocazione maggioritaria), Rutelli (celebre l’imitazione di Guzzanti ) e poi Fassino ed oggi Bersani che giungono per salvare l’avversario per legittimare se stessi all’interno di questo finto bipolarismo.  Insomma dalla sua nascita, ad esempio in tema di interventismo militare, il Pds, Ds ed Pd oggi si dibattono nell’ amletico dilemma fra “Atlantismo” e “Pacifismo” erede di un cattolicesimo sociale. Tale incognita esistenziale attanaglia il PD fino al midollo e dimostra che il nel suo DNA alberga un partito liberal-centrista, che nulla a che vedere nè con la sinistra nè con il cattolicesimo di base, sociale e francescano. Tanti rammentano i Governi Prodi e D’Alema, il loro travaglio esistenziale nel quale le sue anime hanno vissuto giorni terribili avvitandosi in acrobazie politiche, ideologiche e verbali per giustificare, che le loro bombe erano bombe diverse, che uccidevano ma solo per necessità. Ed oggi riverbera il ricordo, in un infinito gioco delle parti, del pianto di un più giovanile Berlusconi (all’epoca all’opposizione), sull’isola di Lampedusa, commosso per l’annegamento di tanti migranti nel canale di Sicilia.  Sai che consolazione farsi dilaniare da una bomba umanitaria. Il paradosso è che Berlusconi non cade e non cadrà, nemmeno su una questione essenziale come la guerra, perché il Pd non ha la forza ne la volontà di mandarlo a casa perché è consapevole della sua incapacità di incarnare una seria alternativa al berlusconismo. Una opposizione che è terrorizzata dalla sconfitta dell’avversario è la straordinaria metafora di questo finto Bipolarismo. Quindi un eventuale voto contrario della Lega sulla questione della crisi libica scopre la nudità del sesso (maschile) del Pd, svelando le sue tristi dimensioni. Molti esponenti del Pd sul preciso punto della necessità e giustezza della Guerra, glissano terrorizzati. Tradire l’Atlantismo e la richiesta del mito Obama con annesso monito di Napolitano per far cadere Berlusconi, ovvero votare a favore del Governo ed in un sol botto perdere metà dei suoi elettori. Immagino il macho gaudio di Niki Vendola e quello più casereccio di Di Pietro. Intanto Walter Veltroni ha già dichiarato che dopo il voto amministrativo chiederà una verifica della linea politica del Pd, poiché, udite udite, è fin troppo oltranzista. Insomma siano al tragicomico. Il governo al suo minimo storico di credibilità e di consensi ed il maggiore partito dell’opposizione che si avvita in una fase anoressica terminale. Insomma ieri come oggi il PD non ha una linea politica chiara, perfino su una questione basilare come quella della Guerra. Ciò è tanto vero che gli emissari di Bersani non fanno che evidenziare le incongruenze della maggioranza, stando attenti a non interrogarsi sulle bombe e sulla moralità dell’interventismo e più in generale della guerra. Le bombe sono il naturale sbocco della democrazia esportata? Oppure la guerra è una sconfitta della ragione e della politica? Meditate gente, meditate.

    Saluti da Positannews.it

     

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