Biografia di Flavio Insinna

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    Oggi c’è chi storce un po’ il naso nel nominare il suo nome, soprattutto le persone più critiche nei confronti della televisione. Domani, forse, si rivaluterà e nel sentire il nome di Flavio Insinna, le ragazze e i ragazzi della nostra generazione diranno con un sorriso «Eh sì, quella si che era televisione… Mica come oggi!», esattamente come sorridono le nonne o i nonni di adesso che accendono la televisione poco prima del telegiornale, ritrovando quel volto popolare e così tanto domestico. Però al momento, qualcuno non gli perdona la resa alla televisione commerciale e, i più severi, lo additano come uno dei responsabili del declino del nostro tubo catodico. Eppure, questo giovane romano aveva ambizioni d’attore, piuttosto che di conduttore televisivo, anche se la sua immagine è legata soprattutto a modesti prodotti per il piccolo schermo e soprattutto a programmi che incassano milioni di ascoltatori e sono il canto del cigno della Rai. Merito sicuramente dell’immaginabile carattere eclettico che lo contraddistingue. Pupillo di Gigi Proietti Di padre siciliano dottore e madre romana, Flavio Insinna nasce nella capitale italiana il 3 luglio 1965. Dopo essersi diplomato al Liceo Classico, nel 1986, tenta il concorso per entrare nell’Arma dei Carabinieri, ma senza successo. Così si iscrive alla scuola di recitazione di Alessandro Fersen, diplomandosi anche al Laboratorio di esercitazioni sceniche di Luigi Proietti, ma pochi sanno che si diletta anche nel sax, nel pianoforte e nel canto (è un ottimo tenore). I suoi primi ruoli sono prettamente televisivi. Entra nel cast della miniserie Uno di noi (1996) di Fabrizio Costa, accanto a Gioele Dix, Virna Lisi, Lucrezia Lante della Rovere, Valeria Cavalli, Athina Cenci, Gianni Garko, Eleonora Giorgi e Renato Scarpa. Poi passa alla serie tv Il mastino (1998) di Ugo Fabrizio Giordani e Francesco Laudario con Felice Andreasi, Simone Fulciniti, Ivano Marescotti, Renzo Montagnani, Ela Weber e Hal Yamanouchi. I film con Davide Ferrario Il debutto cinematografico avviene nella commedia di Davide Ferrario Figli di Annibale (1998) con Silvio Orlando, Diego Abatantuono, Valentina Cervi, Ugo Conti, Sergio Rubini e Caterina Sylos Labini. Ferrario poi si troverà talmente bene con Insinna, da inserirlo poi nel cast della pellicola Guardami (1999). Il curriculum televisivo Rimangono rilevanti solo queste due esperienze sul grande schermo di Flavio Insinna, la quale carriera straripa invece di fiction e telefilm: Il diavolo e l’acqua santa(1999); Padre Pio (2000); Distretto di polizia (2000); Crociati (2001) di Dominique Othenin-Girard con Alessandro Gassman; la miniserie La crociera (2001) con Anna Galiena, Vittoria Puccini, Vittoria Piancastelli, Andrea Lolli, Patrick Wolff, Pietro Ragusa e Nino Frassica; il film tv agiografici Maria Goretti (2003) e Don Bosco (2004) di Lodovico Gasparini con Lina Sastri, Arnaldo Ninchi, Charles Dance e Alessandra Martines all’interno del quale prende le vesti di Don Bosco; Meucci (2005) nel ruolo del cantante lirico Lorenzo Salvi; 1200° – La verità in fondo al tunnel (2005); San Pietro (2005); il telefilm Don Matteo (2000-2006) dove interpreta il popolare Capitano Anceschi accanto a Terence Hill, il ritrovato Frassica, Natalie Guetta, Francesco Salvi, Pietro Pulcini, Milena Miconi e Claudio Ricci; La buona battaglia – Don Pietro Pappagallo (2006) e infine la sitcom Cotti e mangiati (2006) di Francesco Bertini dove veste i panni del pater familias Franco Mancini con Marina Massironi, Giulia Bertini, Luca Calvani e Francesco Brandi. Il successo di “Affari tuoi” Ma il vero enorme successo, lo incontra non come attore, ma come presentatore del programma tv pre-serale di Rai Uno “Affari tuoi”, grazie al quale vincerà il Telegatto come rivelazione del 2006. Infine, diventa protagonista della serie tv Ho sposato uno sbirro (2008) e comincia la tournée dello spettacolo teatrale “Senza Swing” (2007-2009).

    Michele Pappacoda

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