Positano In Senegal per aiutare i più deboli. Risposta di Mauro Casola ad Antonio Vitiello

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Riceviamo e pubblichiamo

Positano costiera amalfitana Innanzitutto non posso assolutamente accettare nessun giudizio sul lavoro che ricopro in CGIL, come non mi permetterei mai di giudicare sul piano personale il lavoro di Antonio Vitiello senza avere elementi oggettivi di valutazione.

Caro Antonio, leggendo le tue parole mi viene da chiederti: cosa ne sai del lavoro che faccio e come ti permetti di dire che sono andato a sperperare i soldi dei lavoratori su una spiaggia? Questo genere di attacchi sono tipici di una pochezza e superficialità che purtroppo sempre più diffusi nel dibattito politico del nostro paese.

 

Sono stato in Senegal perché sono membro del consiglio nazionale della ONG “Progetto Sviluppo”, abbiamo progetti di cooperazione in tutto il mondo che non sto qui ad elencare, quotidianamente aiutiamo nei cinque continenti migliaia di persone ad uscire dalla fame e soprattutto a costruirsi un futuro e ti assicuro che le nostre missioni sono tutt’altro che vacanze, per i dettagli basta informarsi http://www.prosvil.it/

 

Poi vengo al merito della questione, basterebbe andare sulla mia pagina “facebook” e leggere i commenti all’articolo per iniziare a comprendere il problema.

Quando ho visto l’articolo con mio profondo stupore ho scoperto che era stata pubblicata una chiacchierata di 5 minuti avvenuta per pur caso sulla spiaggia Positano, l’articolo oltre ad essere pieno di inesattezze non aveva alcuna ragione di essere pubblicato, ne ero completamente all’oscuro.

Il passaggio su Berlusconi è un aneddoto riportato scherzosamente dopo uno scambio di battute avuto a Dakar con un venditore ambulante, può mai essere questa una notizia giornalistica? Potevo mai immaginare che un aneddoto riportato scherzosamente per strada e per puro caso diventasse un articolo? Confermo la mia stima nei confronti del lavoro che la redazione di PositanoNews svolge quotidianamente ma questa volta devo mostrare tutto il mio dissenso.

 

Conosco bene lo stato di un paese come il Senegal, ne sono consapevole e sottoscrivo buona parte dei dati riportati da Antonio Vitiello, se ne potrebbero aggiungere degli altri. Sono stato in Senegal e sull’isola di Goree, che è il simbolo della tragedia della “Diaspora”, il luogo dove sono stati imbarcati milioni di schivi verso le Americhe, proprio avviare un lavoro per combattere le forme di schiavitù contemporanee che purtroppo sono ancora vive in quelle terre.

Caro Antonio, capisco una tua reazione all’articolo che non dipende da me, ma non posso accettarne le accuse e i toni. Quando vuoi sono disponibile ad incontrarti, magari così capirai quanto ci tengo all’impegno civile e sociale per i più deboli che mi anima fin da ragazzino e senza alcun secondo fine.

 

Infine, io sono orgoglioso di essere italiano, della nostra democrazia, sono orgoglioso di un paese dove è possibile manifestare liberamente il proprio pensiero e organizzare grandi mobilitazione come quella del 13 Febbraio per la dignità delle donne, sarò sempre in prima linea per difendere la libertà di pensiero e l’uguaglianza di tutti i cittadini.

Per questo convintamente il 17 Marzo festeggerò i 150 anni dell’unità di Italia a differenza di una significativa parte politica del paese. Per questo condanno fortemente il governo Libico che reprime nel sangue le manifestazioni di dissenso di questi giorni.

 

Di certo non può essere una battuta di un venditore ambulante a deridere il nostro paese, se poi penso alla povertà in cui vivono in quelle zone non mi viene spontaneo litigare, del Senegal voglio portare per sempre nel cuore “anche” la vivacità del suo popolo, la gentilezza e la disponibilità verso gli altri, nonostante le difficoltà.

Sono sempre stato convinto che da ogni popolo della terra abbiamo sempre molte cose buone da apprendere, anche dai popoli più poveri della terra.

 

Mauro Casola

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