La piazza Torre negata a Pagani si farà a Praiano

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    La piazza negata a Marcello Torre a Pagani sarà intitolata, al sindaco dell’Agro ucciso dalla camorra nel 1980, a Praiano. L’amministrazione comunale del paese della  costiera amalfitana  è pronta a ricordare il martire della legalità cercando di porre rimedio, anche se indirettamente, a quanto accaduto a Pagani. Dove prima era stata deliberata l’intitolazione di piazza Corpo di Cristo all’avvocato assassinato, poi il provvedimento è stato revocato tra le polemiche. Tali da spingere la vedova Torre diffidare il Comune di Pagani dall’utilizzare il nome del marito per qualsiasi cerimonia. A Praiano, invece, la procedura di intitolazione sta seguendo un iter differente. Meno tortuoso ma, soprattutto, condiviso sia dalla cittadinanza che dall’intera amministrazione. Il sindaco Gennaro Amendola ha già dato mandato agli uffici municipali di studiare la cartina toponomastica della città per capire quale strada o piazza è più idonea a ricordare l’illustre concittadino. Già, perché Torre possedeva un’abitazione a Maiori (dove oggi vive la figlia Annamaria) ed in Costiera trascorreva le sue vacanze estive.

    Praiano era una delle sue mete preferite, per ricordare il sindaco ucciso, ora il Comune della costa d’ Amalfi si appresta a definire l’intitolazione. I tempi di attesa, comunque, non sarebbero lunghi. Nel giro di qualche mese, burocrazia permettendo, Praiano avrà una strada o una piazza che ricorderà l’avvocato. Insomma, il territorio salernitano si mobilita per ricordare il penalista che, nella sua città, Pagani, ha avuto un trattamento dall’epilogo non felice. Anche Maiori ha voluto prendere posizione nella querelle sull’intitolazione della piazza al sindaco ucciso dalla camorra. Esprimo la vicinanza ad Annamaria Torre, nostra concittadina da molti anni — precisa il sindaco Antonio Della Pietra— fatto sconcerta, ma la memoria del martire della legalità meriterebbe rispetto e dovrebbe essere tenuta fuori dalle polemiche politiche, soprattutto nella sua città».

    Dopo lunghe polemiche, di natura squisitamente politiche, e un tira e molla tra i componenti della giunta, è stata revocata l’intitolazione della piazza a lui dedicata. La famiglia Torre aveva partecipato, insieme a don Luigi Ciotti (presidente dell’associazione antiracket Libera) e al presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ad una manifestazione poi rivelatasi inutile. Piazza Corpo di Cristo aveva ceduto la denominazione al sindaco solo per un mese. Poi dietrofront. Stessa sorte per il busto bronzeo che dall’allocazione originaria all’ingresso del locale cimitero, doveva essere poi posto nella Villa comunale. Che doveva assumere il nome del sindaco. Prima, però, si era pensato a via Trotta dove Torre aveva lo studio. La delibera di revoca riporta, nelle cause del passo indietro, la seguente giustificazione: «Considerata che la precedente proposta di intitolare la piazza Corpo di Cristo all’avvocato Marcello Torre ha sortito un certo disappunto da parte di molti cittadini sulla variazione di piazza Corpo di Cristo, luogo storicamente a cuore del popolo paganese in quanto sinonimo di Chiesa Madre, nonché da una parte sociale, si proponeva la revoca della delibera» .

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