Bankitalia: entrate tributarie a 294 miliardi, con un calo dell´1,7% nei primi 10 mesi del 2010

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    Al netto delle una tantum del decreto anti-crisi del 2008 le entrate tributarie dei primi 10 mesi del 2010 con un calo dell’1,7% sono in linea al dato registrato a settembre. Con due dati su cui l’Economia pone l’accento: l’aumento delle ritenute Ire grazie ai versamenti in crescita dal popolo delle partite Iva e dall’incremento degli scambi interni che ha mosso al rialzo il gettito dell’Imposta sul valore aggiunto.

    Buon risultato dai ruoli incassati
    Tra le poste positive frutto del contrasto all’evasione e alle frodi Iva l’Economia sottolinea il buon risultato prodotto dai ruoli incassati nei primi dieci mesi del 2010, che tra imposte dirette e indirette superano i 4,1 miliardi di euro con una variazione positiva di +13,6 per cento. Sul fronte delle frodi Iva “interne”, come l’indebito utilizzo in compensazione dei crediti Iva, la stretta introdotta dal 1° gennaio scorso con l’obbligo del visto di conformità e della preventiva presentazione della relativa dichiarazione che attesti all’amministrazione finanziaria il diritto al credito Iva e al relativo utilizzo di compensazione, hanno ridotto di quasi il 27% l’utilizzo del recupero immediato: a fine ottobre scorso le compensazioni Iva sono state pari a 22,1 miliardi di euro contro gli oltre 30 miliardi utilizzati nei primi 10 mesi del 2009.

    Si sconta il riallineamento dei valori contabili derivanti dall’adozione dei principi contabili internazionali
    Ancora una volta, secondo i dati diramati oggi dal Dipartimento delle finanze, sconta il venire meno delle imposte sostitutive dell’Ires, dell’Irap e delle addizionali, versate nel 2009, per il riallineamento di valori contabili derivanti dall’adozione da parte di banche e imprese dei principi contabili internazionali (Ias/Ifrs). Al netto di queste una tantum l’Erario incassa sostanzialmente quanto già incassato nello stesso periodo dello scorso anno: la flessione indicata dall’Economia si limiterebbe a uno 0,3 per cento.

    Calano le addizionali comunali
    Tra le poste negative, invece, spiccano le entrate territoriali con un calo delle addizionali Irpef comunali dell’1,3 per cento, accompagnato da una riduzione dello 0,6% dell’Irap. Complessivamente gli enti territoriali hanno incassato lo 0,4 per cento. Così pure per l’imposta di fabbricazione sugli oli minerali e per l’imposta di consumo sul gas metano che scendono del 5,6% pari a 924 milioni di euro di minor gettito. Segno meno per 516 milioni, pari a un meno 11% rispetto all’anno precedente, anche per il gioco del lotto.

    Crescita dell’Ire sostenuta dalle ritenute operate dai lavoratori autonomi
    Nel dettaglio a sostenere la crescita dell’Ire del 3,3% (+4.145 milioni di euro) hanno contribuito, come sottolineano dall’Economia le ritenute operate dai lavori autonomi. Complessivamente il prelievo dei sostituti d’imposta cresce del +3,2 per cento. Inoltre anche i versamenti del mese di ottobre confermano la tenuta del gettito dell’imposta versata in autoliquidazione che, nei primi dieci mesi di quest’anno, è cresciuto del 2,0% rispetto allo stesso periodo del 2009.

    Iva in ripresa
    Segnali di ripresa per l’Iva con un incremento del 3,9%, (+3.268 milioni di euro) trainato dal gettito dell’imposta sulle importazioni (+30,1%). Positivi secondo l’Economia anche i risultati fatti registrare in questi primi 10 mesi dall’imposta sugli scambi interni che continua a far registrare un andamento positivo (+0,7 per cento). Positivo il gettito delle imposte sulle transazioni che, nel complesso, fa registrare un incremento dell’1 per cento.

    L’effetto delle una tantum
    Sul fronte delle imprese da via XX Settembre l’accento viene posto sempre sul peso delle una tantum e in particolare ai versamenti dell’addizionale Ires introdotta dal 2009 che, per effetto del meccanismo del saldo e dell’acconto con cui si versa l’imposta, ha generato nel primo anno di versamento maggiori entrate una tantum rispetto al 2010. Il gettito Ires, anche se considerato in consistente recupero rispetto al periodo precedente, per la parte strutturale, presenta un calo del 4,3% dovuto al previsto venire meno di una voce ”una tantum”. L’effetto delle una tantum è stato registrato anche dalla Banca d’Italia secondo cui, si legge nel bollettino dell’Istituto di emissione, il confronto a distanza di un anno è influenzato dal fatto che nel 2010 si è notevolmente ridotto il gettito delle imposte sostitutive introdotte con il decreto anticrisi del novembre del 2008, che nel 2009 aveva in larga misura natura una tantum. Secondo i dati di Bankitalia, rilevati secondo il gettito di cassa (l’economia segue invece la competenza) dunque, nei primi dieci mesi del 2010 le entrate tributarie del Bilancio dello Stato si sono attestate a 294,307 miliardi di euro, riducendosi dell’1,8% (-5,2 miliardi) rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Nel solo mese di ottobre, le entrate tributarie – riferisce ancora la Banca d’Italia – sono state pari a 28.230 milioni di euro, in lieve calo rispetto ai 28.489 milioni di euro dell’ottobre 2009.

    fonte:sole24ore          scelto da michele de lucia

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