Pompei, arriva un piano straordinario Bondi: sopritendenza sarà autonoma

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Previsto aumento di personale tecnico e invio immediato di una task force di archeologi.

Pompei – Torna la soprintendenza autonoma di Pompei con poteri piu’ incisivi per la tutela del sito; piano straordinario di manutenzione con aumento di personale tecnico e invio immediato di una task force di archeologi, architetti e operai specializzati per realizzare tutti gli interventi necessari. Questi i punti dei provvedimenti d’urgenza e misure per il recupero del patrimonio archeologico che il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi presentera’ in uno dei prossimi Consigli dei ministri. E’ stato deciso al temine di un incontro tra il ministro, il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro e il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro. Alla riunione di oggi erano presenti anche il capo di gabinetto, Salvatore Nastasi, il segretario generale del MiBAC, Roberto Cecchi, il direttore generale per le Antichità, Luigi Malnati, e il direttore generale per la Valorizzazione del Patrimonio Culturale, Mario Resca. Nel corso dell’incontro – spiega il ministero – “é stata unanimemente condivisa la necessità di affrontare immediatamente le criticità connesse al sito archeologico di Pompei, adottando quanto prima, anche con provvedimenti d’urgenza, misure per il recupero del patrimonio archeologico, che il ministro presenterà in uno dei prossimi Consigli dei Ministri”. “In particolare – sottolinea Bondi – verrà ricostituita la soprintendenza autonoma di Pompei ed il soprintendente dovrà essere dotato di poteri più incisivi per la tutela del sito. Inoltre saranno individuati gli strumenti necessari per l’adozione di un piano straordinario di manutenzione con l’aumento del personale tecnico addetto e con l’invio immediato di una task force composta da archeologi, architetti e operai specializzati per realizzare tutti gli interventi necessari”. Il ministro ed i rappresentanti della Regione Campania e della Provincia di Napoli hanno concordato “una linea comune per il miglior utilizzo dei fondi europei sulle aree archeologiche interessate e l’esigenza di destinazione dei fondi FAS anche per l’area di Pompei”. Infine, è stato deciso di “proseguire gli studi per la costituzione di un’eventuale Fondazione, strumento essenziale per l’apporto di capitali privati”.

fonte Ansa

scelto da Michele Pappacoda

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