Ragionando …sui Pensieri di Biagio Pascal

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    Ragionando…sui “Pensieri” di Biagio Pascal

     

    “ Il suo non è il volto dei pittori.

    E’ un volto duro , ebreo.

    Non lo vedo , ma insisterò a cercarlo.

    Fino al giorno dei miei ultimi passi sulla terra”

    ( Borges)

     

    Biagio Pascal nacque nel 1623 e morì a soli 39 anni nel 1662 consumato dalla malattia che lo aveva colpito fin da giovane, ma ci ha lasciato un testo famosissimo, di cui voglio parlare, Pensieri ,dove egli con grande maestria unifica degli elementi apparentemente contraddittori tra loro, quali il primato assoluto della grazia col ragionamento apologetico, gli interessi mondani con l’affermazione della radicale corruzione del mondo, l’indipendenza del suo spirito di fede  e l’umile sottomissione alla Chiesa. E sembra invitare noi a fare altrettanto e  spingerci a ridare nuovo vigore alla nostra fede e fiducia nella vita prima ancora che in Dio. Anche se  per Pascal la razionalità umana, pur essendo una delle maggiori conquiste dell’uomo, non era in se stessa sufficiente. Per arrivare ad una certezza non  meno assoluta della razionale, , Pascal contrappose all’esprit geometrique di cartesiana memoria,“l’esprit de finesse” che vorrebbe far intuire qualcosa che la semplice ragione non era in grado di afferrare. E affermava  che l’uomo collocato tra essere e non essere , fornito dell’assoluta dignità di essere pensante!”.non è che  una canna  , la più debole della natura;ma è una canna pensante”. E ancora sempre nei Pensieri aggiungeva che  :Gli uomini non avendo potuto guarire la morte, la miseria, l’ignoranza, hanno deciso di non pensarci più per rendersi felici”E perciò si dibattono nella noia e nell’inquietudine. Anche se “Tutte queste miserie provano la sua grandezza . Sono miserie da gran signore, miserie di un re spodestato” E concludeva nel suo cammino tormentato verso la conversione,che la risposta radicale era solo in Dio. Solo con Lui l’uomo poteva tutto. Più l’uomo tentava di ricondurre tutto all’uomo ,più sfuggiva a se stesso e si condannava da solo. Perché egli era un essere finito fatto per l’infinito. Perciò doveva rientrare in se stesso per scoprire che in lui c’era qualcosa di infinito che lo oltrepassava

    Ed è a questo punto che il testo si trovava ad un bivio:Dio esiste o no?

    Pascal così scriveva nella sua famosa argomentazione della scommessa  :”Pensiamo il guadagno e la perdita nel caso che scommettiate a favore dell’esistenza di Dio .Valutiamo questi due casi. Se vincete, guadagnate tutto,se perdete non perderete nulla. Scommettete dunque senza esitare che Egli esiste” Il rischio non sarà mai troppo perché se:.”Egli esiste, a non puntare su di Lui , per mantenere i pochi vantaggi della vita,si perderebbe il bene infinito della felicità eterna”

    Dio si nasconde e si rivela nello stesso tempo all’uomo che lo cerca con animo perso e  il rischio di credere “scommettendo” sull’esistenza di Dio diventava per Pascal,un qualcosa di necessario . che si alimentava della fede nella cui ricerca l’animo umano era costantemente impegnato. “Dio si cela a quelli che lo tentano e si svela a quelli che lo cercano” .

    Ai libertini  del mondo di sempre , Pascal sembra dunque voler  additare il mistero della natura umana e dimostrare che per accettare la verità della religione cristiana il passo decisivo non lo fa la ragione, ma il cuore,il quale ha le sue ragioni che la ragione non conosce;bisogna dunque educare la volontà all’apertura del cuore e solo allora si vedrà in piena luce “il disotto delle carte”,cioè le prove storiche ,le profezie e miracoli, che hanno reso testimonianza a Gesù Cristo.

    Il testo di Pascal possiede un’efficacia  stupenda nella forza dell’accento, nell’immediatezza dello stile nudo, vibrante dell’appassionante testimonianza che sembra interrogare tanti di noi  increduli e alieni da ogni possibilità di rischio, per scuoterci dalle nostre stanche “certezze” e perché no richiamarci ad una inaspettata “scommessa “sulla vita ….

     

    Tutti i contenuti presenti nella sezione e negli articoli sono da considerarsi di proprietà dell’autrice che se ne riserva tutti i diritti

     

     

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    Trudy Borriello  

     

     

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