Salerno Ogliara. Bambino di sette anni travolto da un trattore

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 Il rumore del trattore che avanza, da solo, sul terreno antistante la casa di campagna, nella frazione alta di Ogliara. Le urla disperate di un bambino, poi il silenzio agghiacciante e il colore del sangue. Hanno assistito impotenti alla scena, i genitori di Antonio, sette anni appena compiuti, sono corsi in suo aiuto, in una lotta disperata con il tempo che si è conclusa al reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Santo Bono di Napoli, dove ora il bimbo è ricoverato in gravi condizioni. L’impatto violentissimo con il mezzo gli ha lesionato i polmoni e il torace. Sono le otto di ieri mattina, un giorno di festa per la famiglia di agricoltori residenti a Ogliara. Padre, madre e il figlio di sette anni trascorreranno la festa di tutti i Santi in aperta campagna, profittando del tempo ancora mite per lavorare la terra. Il trattore, mezzo agricolo che il capo famiglia utilizza spesso è già pronto, fuori casa, per andare in moto. I due coniugi si intrattengono in cucina, guardando ogni tanto fuori dal finestrone che affaccia sul verde della campagna. Antonio, dopo aver fatto colazione, giocherella in casa. È presto per accendere il televisore, così decide di uscire e aspettare suo padre fuori, vicino al trattore. Nessuno si accorge della sua assenza, il piccolo si allontana senza essere visto nè sen tito. E sempre silenziosamente si avvicina al mezzo e armeggia, incuriosito, vicino all’accensione. Basta un attimo perchè la tragedia accada. Improvvisamente il mezzo agricolo inizia a camminare, il bimbo è atterrito ma non ha il tempo di spostarsi. Proprio in quell’attimo il rumore richiama i genitori che, dalla finestra di casa assistono alla scena. Vedono il figlio travolto da quel macigno, ne ascoltano inermi le urla riuscendo a superare l’angoscia per correre in suo aiuto. Il padre blocca subito il mezzo, ma Antonio è a terra, privo di conoscenza. Macchie di sangue bagnano il terreno, ma le ferite più gravi sono interne, all’altezza del torace, dove il piccolo è stato travolto in pieno. Trauma toracico grave è la prima diagnosi, che il medico rianimatore del 118, giunto sul posto in ambulanza, referta dopo aver prestato le prime cure. La corsa verso il Ruggi D’Aragona è breve. In ambulanza i genitori pregano tra le lacrime, mentre Antonio lotta per continuare a vivere. Ha problemi respiratori, il violento impatto gli ha leso i polmoni. Il suo quadro clinico, molto complesso, spinge i sanitari del pronto soccorso del Ruggi D’Aragona a disporne in emergenza il trasferimento al Santobono di Napoli. Nel reparto di chirurgia toracica il piccolo paziente troverà le apparecchiature necessarie per fronteggiare la situazione, che appare gravissima. Intanto, sul luogo dell’incidente, giungono i carabinieri di San Cipriano Picentino, che avviano subito e indagini. Da una prima ricostruzione della dinamica tutto si è svolto in pochi minuti, e i genitori del piccolo sembra non abbiano alcuna responsabilità. Pochi secondi ancora e il padre sarebbe uscito dalla casa per mettere in moto il trattore e Antonio (nome di fantasia) non avrebbe avuto il tempo di toccarlo e non ne sarebbe stato travolto. Il destino non ha voluto così e una tranquilla giornata di festa si è trasformata in dramma per una famiglia di gente tranquilla, che vive di lavoro e affetti e che ora passa il tempo, interminabile, a sperare che Antonio vinca la sua battaglia con il buio. I medici del Santobono non si sbilanciano. La prognosi è riservata e il bimbo è sotto stretta osservazione. Il mezzo agricolo è stato sequestrato.

Il Mattino di Napoli

scelto da Michele Pappacoda

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