Inter fuori dall’Europa League foto

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     Dal doppio vantaggio (Icardi-Brozovic) fino al ko al 93’ Decisivi il rigore (2-2) più l’espulsione di Handanovic

     
    Rigore all’Hapoel, Handanovic da rosso diretto
     
    Nel complesso non dirige male lo spagnolo Javier Estrada Fernandez, internazionale dal 2013, ad inizio novembre in campo a Vienna per dirigere Austria Vienna-Roma. Sul rigore, sceglie il giallo per Handanovic (già ammonito, la sostanza non cambia) che meritava il rosso. 
     
     
    Primo tempo 
     
    4’ – Candreva fermato in fuorigioco: c’è.  
    7’ – Hoban trattiene Felipe Melo a centrocampo, l’arbitro fa proseguire per il vantaggio, poi va a rimproverare il giocatore dell’Hapoel Beer-Sheva: ci stava il giallo. 
    12’ – Regolare il gol di Icardi: al momento dell’assist di Eder, l’attaccante nerazzurro è tenuto in gioco da Tzedek. 
    19’ – Korhut diretto su Candreva che lo aveva saltato: corretta l’ammonizione. 
    42’ – Maranhao allarga senza motivo il braccio destro sul volto di Miranda: ancora un giallo corretto. 
     
     
    Secondo tempo 
     
    19’ – Nwakaeme protesta con l’arbitro e scaglia il pallone con forza a terra: arriva il giallo. 
    23’ – Nessun dubbio sul rigore assegnato all’Hapoel: Handanovic esce, sbaglia il tempo e abbatte Buzaglo. Nell’occasione l’arbitro spagnolo estrae il cartellino giallo, il secondo per il portiere che finisce fuori. Ma Handanovic era da rosso diretto visto il tipo di intervento che ha fatto, colpendo con il piede il volto dell’avversario. 
    42’ – Nagatomo trattiene Buzaglo: corretto il cartellino giallo. 

     

    L’Inter è fuori dall’Europa League. Con una gara d’anticipo rispetto alla fine del girone K. Nelle ultime 10 partecipazioni alle coppe europee aveva sempre passato il turno. Stavolta no. Ha perso anche a Beer Sheva ed è stata travolta dagli israeliani che, quasi umiliati in un primo tempo chiuso sotto 2-0, nella ripresa sembravano il Real Madrid. E’ finita 3-2 per la formazione di Bakhar che, come è successo a San Siro, anche stavolta ha festeggiato con i suoi tifosi un’impresa storica e che le permette di giocarsi la qualificazione sul campo del Southampton. I nerazzurri invece nell’ultimo match contro il già qualificato Sparta Praga non avranno niente per cui lottare se non l’onore, perso ieri sera in una seconda frazione nella quale sono crollati fisicamente e tatticamente. Icardi e compagni si sono disuniti, hanno smarrito la distanza tra i reparti e hanno smesso di pressare, consentendo agli avversari di giocare stabilmente nella loro metà campo. Sono andati in apnea dopo il 3-0 fallito da Maurito e hanno commesso una serie di errori individuali incredibili che hanno mandato su tutte le furie Pioli. L’Inter ha perso 6 delle ultime 7 gare europee. I tempi del triplete sembrano lontani anni luce. 


     
    UNO-DUE MICIDIALE. Dopo il 2-0 maturato al 45' l’Inter mai e poi mai avrebbe pensato di poter perdere. I nerazzurri hanno quasi subito piegato la partita dalla loro parte spegnendo l’entusiasmo di uno stadio esaurito che ha salutato l’ingresso in campo delle due squadre con una coreografia che prevedeva tre gigantografie de “I Soprani”. Nessun riferimento neppure indiretto all’accostamento Mafia-Italia che all’estero è tristemente celebre: così ha certificato la Uefa che a riguardo non va per il sottile. L’Hapoel si era reso pericoloso con un cross terminato sulla parte alta della traversa di Buzaglo, ma poi è stato spazzato via dall’uno-due della coppia Icardi-Brozovic. L’argentino ha tagliato nel cuore della difesa avversaria su cross di Eder e ha anticipato Tzedek, mentre il croato, con un gran sinistro, ha chiuso nel migliore dei modi un trama fatta da 6 passaggi di prima orchestrata da Banega, Candreva ed Eder. La formazione di Pioli ha giocato in maniera logica, con il 4-2-3-1 visto nel derby che stavolta è sembrato più un 4-4-1-1 perché gli esterni Candreva ed Eder hanno arretrato parecchio prima di accentrarsi per dare spazio alle sovrapposizioni di D’Ambrosio e Nagatomo. La “prima” Inter è stata compatta e accorta, con i difensori che hanno spesso provato l’anticipo e il resto della squadra che ha pressato bene. Ha segnato 2 reti nel primo tempo, cosa che quest’anno era riuscita solo una volta, a Empoli il 21 settembre, e sembrava avere i 3 punti in mano. Sembrava… 
     
    HAPOEL TRAVOLGENTE. Gli israeliani, sotto 2-0 al 25', hanno cambiato spartito tattico: fuori uno dei tre difensori (Taha) e dentro Radi per trasformare il 3-4-3 in un più equilibrato 4-3-3 con il nuovo entrato che ha fatto la mezzala (a sinistra, poi a destra) e Ogu davanti alla difesa. La mossa ha permesso all’Hapoel di avanzare il baricentro, senza trovare resistenza perché l’Inter è crollata di schianto. L’1-2 di Maranhao, dimenticato da Miranda su cross di Radi, ha aperto la prima falla nello scafo e la barca è affondata nonostante Pioli abbia provato a limitare i danni inserendo nell’arco di 120 secondi Perisic e Gnoukouri. I padroni di casa si sono visti regalare un rigore dall’errore di Murillo e dall’uscita scriteriata di Handanovic (anche espulso per doppia ammonizione) su Buzaglo e Nwakaeme ha firmato il 2-2. In superiorità numerica l’Hapoel ha caricato a testa bassa e Carrizo ha salvato più volte il 3-2 fino al 48' quando Sahar lo ha fatto secco rendendo ancora più atroce una beffa già abbastanza amara per il tris fallito da Icardi (tiro alto) e Candreva (parata di Goresh) con il punteggio ancora sul 2-2. 

    MARCATORI: 13’pt Icardi (I), 25’pt Brozovic (I), 13’st Maranhao (H), 26’st Nwakaeme (H) (rig.), 48’st Sahar (H). ARBITRO: Estrada (Spa) 6; guardalinee: Martinez e Sobrino; arbitri d’area: Hernandez e De Burgos; quarto uomo: Rodriguez. ESPULSO: 24’st Handanovic (I) per doppia ammonizione (comportamento non regolamentare e gioco falloso). AMMONITI: Korhut (H), Maranhao (H), Nagatomo (I) per gioco falloso, Bitton (H) e Nwakaeme (H) per proteste. NOTE: spettatori 15.000 circa; calci d’angolo: 4-3 per l’Hapoel; recupero: 1’pt, 3’st.
     
    Handanovic 4 
    D’Ambrosio5,5 
    Miranda 5 
    Murillo 4 
    Nagatomo 5,5 
    Candreva 6 
    Brozovic 6 
    Melo 6 
    (18’ st Gnoukouri) 5 
    Eder 6,5 
    (15’ st Perisic)5 
    Banega 5,5 
    (25’ st Carrizo) 6 
    Icardi6 
    All.: Pioli 5,5 
     
    A disposizione: Ranocchia, Ansaldi, Biabiany, Pinamonti. 
     
    Goresh 6 
    Taha5,5 
    (36'pt Radi) 7 
    Miguel Vitor6 
    Tzedek5 
    B. Bitton 6,5 
    Hoban 6  
    (36'st Ghadir) 6,5 
    Ogu 7 
    Korhut 6 
    Buzaglo 7,5 
    Maranhao 7 
    (30'st Sahar) 7 
    Nwakaeme7  
    All.: Bakhar 7,5 
     
    A disposizione: Haimov, Ohayon, Turjman, Shabtai. 
     
     
    L’Inter ha chiuso in Israele un imbarazzante girone di Europa League: 4 sconfitte in 5 partite, 10 reti al passivo e 5 segnate, ultimo posto contro avversarie che sulla carta avrebbe dovuto dominare a dispetto di una lista ridotta per le sanzioni della Uefa, 4 ko di fila in trasferta compresa l’edizione 2014-15 (ai nerazzurri non succedeva dal 1984). L’Hapoel Beer Sheva ha rimandato l’appuntamento con la prima vittoria sulla panchina nerazzurra di Stefano Pioli e il tecnico di Parma a fine incontro è andato su tutte le furie. Ai suoi nello spogliatoio ha fatto chiaramente capire il suo malcontento per un ko che secondo lui poteva e doveva essere evitato visto il 2-0 al 45'. «Nella ripresa abbiamo smesso di giocare da squadra – ha sottolineato Pioli – e siamo stati presuntuosi. Sprecata l’occasione per andare sul 3-0, ci siamo disuniti e non abbiamo più pressato. Non possiamo disputare una gara dai due volti come questa: benissimo nel primo tempo, male nel secondo. E pensare che sarebbe stato sufficiente avere lo stesso atteggiamento dei 45' iniziale… Il problema non credo sia fisico perché anche in 10 contro 11 ci abbiamo provato e per poco non passavano di nuovo in vantaggio. Stavolta è stata la testa a non funzionare e su questo aspetto dovremo riflettere. Anche in passato veniva commessi questi errori? A me il passato non interessa perché conta solo il presente e oggi posso dire di non essere per niente soddisfatto del nostro lavoro». 
     
    EMERGENZA GOL SUBITI. Se con De Boer uno dei problemi più evidenti era stato l’assenza di equilibrio, nel derby e nel primo tempo di ieri l’Inter è sembrata più logica. Resta però il fatto che la squadra subisce troppi gol: con Pioli siamo già a 5 in 180'. Numeri preoccupanti che l’ex allenatore della Lazio ha ben presenti. «Abbiamo giocatori di valore, ma tutti devono imparare a soffrire nei momenti di difficoltà. Un incontro così poteva essere vinto se avessimo interpretato la ripresa in un altro modo. Ho provato a cambiare qualcosa (dentro Perisic e Gnoukouri, ndr) per recuperare l’equilibrio perso, ma non c’è stato niente da fare. Nel secondo tempo non abbiamo offerto una prestazione da Inter. Il lavoro da fare è tanto e dobbiamo prima di tutto imparare a essere più squadra, ad avere il giusto atteggiamento per 95'. L’Europa League non ci è sfuggita qui a Beer Sheva (stilettata a De Boer, ndr), ma questa serata ci deve insegnare che possiamo fare meglio e crescere tanto perché dopo il 45' ho visto molte cose negative». Con un successo contro l’Hapoel, l’Inter avrebbe dovuto battere lo Sparta Praga e sperare in un pari o in un ko del Southampton contro gli israeliani. Così l’ultima gara dell’8 dicembre a San Siro sarà un’amichevole. 
     
    “TESTA BASSA”. Tra i giocatori l’unico che si è presentato a parlare (a Inter Channel) è stato Mauro Icardi e da capitano ha usato frasi parecchio pesanti: «Avevamo voglia di far bene – ha detto – e nel primo tempo si è visto, mentre la ripresa è da dimenticare perché abbiamo giocato senza personalità. Ci siamo messi tutti dietro e siamo andati in difficoltà subendo subito gol. Adesso non abbiamo più scuse: è quasi Natale e i risultati non ci sono. Se giochiamo da squadra possiamo fare bene, altrimenti ci saranno altre serate come questa. Ora torniamo a casa a testa bassa, stiamo zitti e lavoriamo. Non ci sono più alibi: ognuno deve fare meglio e dare di più». 
     
    fonte.corrieredellosport
     

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