2016 L’ANNO PIU’ CALDO DI SEMPRE, L’EFFETTO SERRA AUMENTA

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    Emanuele Perugini su Il Mattino :Potrebbe infrangersi contro una serie di dati impressionanti, l'offensiva lanciata da Donald Trump nel corso della sua trionfale campagna elettorale contro gli accordi sul clima voluti dal suo predecessore Barack Obama. Anche il 2016, come del resto lo sono stati quindici dei primi sedici anni dell'inizio di nuovo millennio, si concluderà con una impennata record delle temperature media globali: più 1,2 gradi rispetto alla media. Ad annunciarlo è stata l'Organizzazione Metereologica Mondiale (WMO) con un comunicato diffuso a Marrakech dove è in corso la conferenza dell'Onu sul Clima (COP22). «E' molto probabile spiega l'agenzia Onu – che il 2016 sarà l'anno più caldo di tutti quelli registrati…con temperature di 1,2 gradi sopra i livelli pre-industriali» e 0,88 gradi sopra il periodo 1961-1990. La temperatura globale nel 2016 è pericolosamente vicina all'obiettivo dell'aumento di 1,5 gradi posto come limite auspicabile dall'accordo sul Clima lo scorso dicembre. La tendenza al riscaldamento è aumentata nel 2015/2016 sicuramente a causa di El Nino, il fenomeno meteorologico che interessa il Pacifico; ma sono state soprattutto le emissioni di gas serra frutto delle attività umane il fattore più importante. «Un altro anno, un altro record», commenta sconsolato il segretario generale del WMO, Petter Taalas. «A causa del cambiamento climatici, la frequenza e l'impatto di eventi estremi è aumentato», dice. Secondo la Wmo, il riscaldamento indotto da fattori umani ha contribuito ad almeno la metà degli eventi climatici catastrofici degli ultimi anni. «Non credo che la notizia sulle temperature record possa incidere sui negoziati in corso. Anche perché si tratta di una riunione molto tecnica, i lavori che stiamo portando a termine qui a Marrakech – spiega Antonio Navarra, scienziato e presidente del Centro Euromediterraneo per i cambiamenti climatici, il Cmcc – sono molto importanti, perché ci aiuteranno a gestire meglio le fasi successive di attuazione degli Accordi di Parigi. Quanto alle posizioni della delegazione degli Stati Uniti, credo sia ancora molto presto per registrare dei mutamenti nella loro politica e dei cambiamenti di indirizzo. Aspetteremo di vedere cosa accadrà nelle prossime occasioni». Anche sotto il profilo scientifico per Navarra, ci sono poche novità. «Siamo alle solite, ancora una volta ci allarmiamo per una notizia che in realtà è una non notizia: è inevitabile che se continui ad immettere anidride carbonica in atmosfera poi la temperatura sale» dice con amarezza. «Senza dubbio continua – questo è l'ennesimo anno con temperature record registrato dai centri di ricerca in tutto il mondo. Ma il dato in sé non deve far meraviglia perché si sa, i record sono fatti per essere battuti. Quello che invece ci deve far riflettere è che ormai la serie degli anni record, quelli cioè che registrano temperature più calde, sta diventando molto più frequente e questo è assolutamente in linea con quanto indicato da tutti i modelli climatici», spiega Navarra. Insomma per lo scienziato italiano l'aumento delle temperature è un effetto atteso, o meglio un effetto che «non contraddice affatto i risultati attesi dai modelli climatici», che mostrano come l'aumento della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera significa un aumento della temperatura media globale. Intanto dal New York Times arriva l'annuncio che alla guida dello staff che sarà chiamato ad accompagnare Donald Trump nelle scelte di politica ambientale sia stato nominato Myron Ebell, presidente del Competitive Enterprise Institute un gruppo di pressione da cui muove critiche feroci agli ambientalisti e irride il consenso scientifico intorno al riscaldamento globale. Secondo il quotidiano di New York, Donald Trump non avrebbe potuto trovare persona più adatta per smantellare la politica di Obama sul clima. Ebell è considerato dagli ambientalisti come un vero criminale del clima. Anzi, nei giorni che precedettero la conferenza del Clima di Parigi, il suo faccione placido era in bella vista su un manifesto che lo inseriva tra i «sette criminali del clima» accusati dai vari movimenti ambientalisti di «distruggere il futuro». Donald Trump non solo ha deciso di affidarsi a lui per rivedere le politiche ambientali, ma anche per ridefinire gli staff degli enti e degli organismi federali che regolano e amministrano la politica ambientale degli Stati Uniti. Inoltre, secondo le informazioni raccolte sarà proprio Ebell a guidare la Environmental Protection Agency (Epa). Si tratta di un ruolo davvero strategico per smantellare le politiche impostate da Obama perché è da questa agenzia che sono stati definiti i limiti di emissione di CO2 delle centrali elettriche in atmosfera, che lo stesso Ebell aveva dichiarato apertamente «illegali» e contro le quali aveva fatto ricorso. «Non sappiamo quale tipo di politiche metterà in campo la nuova amministrazione americana. Vedremo. Intanto occorre dire che già gli accordi presi a Parigi non sono sufficienti a mantenere l'obiettivo di stare al di sotto dei due gradi di innalzamento delle temperature, e poi dovremo vedere nel concreto cosa accadrà nei prossimi mesi», spiega Antonello Pasini, climatologo del Cnr. Indipendentemente dalle decisioni degli uomini «i dati parlano chiaro aggiunge – e mostrano una tendenza al riscaldamento che sembra irreversibile. Indipendentemente dal dato del singolo anno è evidente che siamo dentro a una dinamica di temperature sempre più alte che hanno iniziato a produrre una serie di eventi sul territorio a cui dobbiamo porre rimedio. Penso al cambiamento del regime delle piogge, o all'aumento degli eventi avversi, come per esempio il Tornado alla periferia Nord di Roma che saranno sempre più frequenti».

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