Sarah Scazzi, ecco i verbali di Michele Misseri

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    Nella seconda confessione, tratta dall’ordinanza emessa dal gip di Taranto e pubblicata dall’Ansa, lo zio reo confesso parla anche del ruolo di Sabrina, che avrebbe trascinato la cugina nel garage dove sarebbe avvenuto il delitto.

    Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Taranto Martino Rosati nei riguardi di Sabrina Misseri viene pubblicato anche il verbale della confessione in cui Michele Misseri cita il ruolo avuto da sua figlia nell’omicidio di Sarah Scazzi e di cui pubblichiamo alcuni stralci. Nell’ordinanza si ricostruisce, anche con dettagli abbastanza crudi, le principali tappe del delitto e si verficcano i riscontri alle argomentazioni di Michele Misseri, la difesa di Sabrina e, infine, le esigenze cautelari ravvisate dal gip.

    E’ il 15 ottobre: Michele Misseri, che nella notte tra il 6 e il 7 ottobre scorsi aveva confessato di aver ucciso la nipote Sarah Scazzi, facendo ritrovare anche il cadavere della ragazza, è di nuovo di fronte al pm Mariano Buccoliero. E’ presente anche il difensore Daniele Galoppa. Smentendo quanto aveva affermato nel corso della precedente confessione – che aveva commesso il delitto da solo e all’insaputa di tutti, comprese la moglie e la figlia Sabrina, chiama in causa proprio quest’ultima.

    Ecco il verbale della seconda confessione di Michele Misseri, pubblicato dall’agenzia Ansa. 

    PM MARIANO BUCCOLIERO: … chi porta Sarah nel garage, Miche’?
    MICHELE MISSERI: L’ha portata Sabrina (…) Forse Sabrina l’ha portata giù per verificare il fatto che io avevo messo la mano.
    PM: Sì, quindi qualche giorno prima che avevi messo la mano sul sedere di Sarah. 
    MICHELE MISSERI: S, a quel punto non ci ho visto più e l’ho legata. 
    PM: Quindi è scoppiato un litigio giù?
    MICHELE MISSERI: Si’. (…) 
    PM: Cioe’ Sabrina non ci credeva? (…) Sarah invece diceva che era vero questo fatto. 
    MICHELE MISSERI: Si’. 
    PM: E quindi poi, quando è arrivata a casa, Sarah ha visto prima Sabrina, quindi è passata dal cancelletto, è entrata dentro e ha incontrato Sabrina: è così, Michele? 
    MICHELE MISSERI: Sì (…) 
    PM: Sarah voleva venire nel garage, voleva chiarire pure lei o lei si rifiutava? 
    MICHELE MISSERI: Si rifiutava. (…) 
    PM: E come è stata portata Sarah da Sabrina, in che modo è riuscita a portarla? 
    MICHELE MISSERI: L’ha portata cosi’ malamente (…) con la forza (…) l’ha tirata. (…) 
    PM: Sarah voleva scendere nel garage?
    MICHELE MISSERI: No, non voleva scendere. 
    PM: E che cosa diceva? “Lasciami stare, voglio tornare a casa”? Che cosa diceva? (…) 
    MICHELE MISSERI: Diceva: “Lasciami stare e fammi andare a casa”. (…) Sabrina ha detto: “no, adesso mi devi far sentire con la tua bocca cosa è successo”. 
    PM: S, e quindi? 
    MICHELE MISSERI: E poi in quel momento io non ci ho visto più. (…) Sabrina l’ha bloccata (…) 
    PM: Ma tu che cosa hai detto a loro due Miche’? 
    MICHELE MISSERI: Io a loro due ho detto che non era vero (…) 
    PM: … eh ma Sarah ha detto: “è vero che c’è stata la mano sul sedere”, poi? 
    MICHELE MISSERI: Sì (…) 
    PM: E Sabrina, quando Sarah ha detto questo, che reazione ha avuto? Si è arrabbiata con Sarah? 
    MICHELE MISSERI: Si è arrabbiata con Sarah per quello che aveva detto (…) Non so se le ha dato uno schiaffo, non mi ricordo (…) 

    MICHELE MISSERI: Con le mani la teneva stretta 
    PM: Ma abbracciandola tutta quanta?
    MICHELE MISSERI: Sì ( .. .) 
    PM: E Sarah che cosa faceva Miche’? 
    MICHELE MISSERI: Se ne voleva andare (…) gridava. (…) Ho detto: “lasciala andare”; ha detto [Sabrina: n.d.e.]: “no mi deve dire prima la verità cosa è successo; (…) poi in quel momento io ho perso io pazienza. (…) 
    PM: … tu quando Sabrina la teneva stretta hai messo la corda intorno al collo di Sarah? 
    MICHELE MISSERI: Al collo di Sarah. 
    PM: E hai stretto.
    MICHELE MISSERI: Ho stretto. 
    PM: Quando tu hai stretto, Sabrina ha continuato a mantenerla stretta a Sarah? 
    MICHELE MISSERI: No, si è presa paura e l’ha lasciata. 
    PM: Quando l’ha lasciata? Quando tu l’avevi già stretta? 
    MICHELE MISSERI: Quando la stavo stringendo. (…) Sabrina ha detto: “lascia stare ora l’ammazzi eh … ” (…) mi ha detto: “finiscila”; però la forza che avevo io era troppa… (…) 
    PM: … per quanto tempo Sabrina ha continuato a tenerla stretta, mentre tu le attorcigliavi la corda al collo?
    MICHELE MISSERI: Roba di minuti. (…) 
    PM: Sabrina stava piangendo quando comunque ancora la teneva stretta a Sarah? 
    MICHELE MISSERI: Sì 
    PM: Quanto tempo è durata questa azione Miche’? 
    MICHELE MISSERI: Non so, saranno stati cinque, sei minuti. (…) [poi] Sabrina si è presa paura e se ne è andata sopra, io l’ho coperta con un cartone. (…).

    PM: … quando Sabrina stava stringendo, abbracciandola quasi Sarah, va bene, in quel momento Sarah stava piangendo?
    MICHELE MISSERI: In quel momento sì (…)
    MICHELE MISSERI: [Sabrina] La teneva con le braccia, poi se ne voleva andare che si è girata, in quel momento l’ho messa …
    PM: Però lei, Sabrina, in quel momento continuava comunque a tenerla stretta con le braccia
    MICHELE MISSERI: Si la teneva stretta con le braccia, però il corpo di sopra era libero. (…)
    PM: Ma quando stavi stringendo, Sabrina non ha cercato di fermarti?
    MICHELE MISSERI: No, Sabrina si è presa pure lei paura … (…) non ha parlato di Mariangela, solo si è scioccata e se ne andata sopra.
    PM: Ma Sabrina aveva la borsa di mare, l’asciugamano oppure era scesa …
    MICHELE MISSERI: no, ce l’aveva solo Sarah. (…)
    AVVOCATO: Quando ha stretto al collo la corda a Sarah, aveva intenzione di ucciderla?
    MICHELE MISSERI: No, volevo darle solo una lezione. (…)
    AVVOCATO: E questo perché? Te lo aveva detto Sabrina?
    MICHELE MISSERI: Sì (…) non si poteva sapere per gli altri (…) sapere in giro (…) in paese …
    PM: Sapere in giro il fatto che lei aveva toccato il sedere della bambina, che l’aveva molestata?
    MICHELE MISSERI: Sì
    PM: Perch‚ Sarah minacciava di dirlo in giro?
    MICHELE MISSERI: Sì
    PM: E questo qua lo ha detto Sarah a Sabrina?
    MICHELE MISSERI: Sì
    PM: Cioè Sabrina le ha detto: “papà vedi che dobbiamo dare una lezione a Sarah, se no quella va in giro a dire che tu l’hai molestata”?
    MICHELE MISSERI: Sì
    PM: … e questo te l’ha detto lo stesso 26?
    MICHELE MISSERI: Sì (…)
    AVVOCATO: Quando stavi pranzando?
    MICHELE MISSERI: Sì
    AVVOCATO: E stavi pranzando da solo in quel momento?
    MICHELE MISSERI: Sì, stavo pranzando da solo. (…)
    AVVOCATO: Ma ti ha detto Sabrina di prendere la corda, Miche’?
    MICHELE MISSERI: No la corda l’ho presa da me stesso. (…)
    PM: … in quella circostanza Sabrina ti ha detto che ti avrebbe portato Sarah sotto il garage?
    MICHELE MISSERI: S.
    PM: Quindi ti ha detto, siccome doveva venire alle due e mezzo per andare a mare te la prendo io e te la porto nel garage e le diamo questa lezione.
    MICHELE MISSERI: Sì
    PM: Ma che tipo di lezione voleva dare Sabrina? Come ha detto? “Dobbiamo dare botte, dobbiamo… “, che cosa dovevate fare?
    MICHELE MISSERI: No, le volevo solo mettere la corda al collo per spaventarla. (…)
    PM: … con Sabrina avete concordato che dovevate metterle la corda al collo per spaventarla?
    MICHELE MISSERI: Sì
    PM: Quindi era d’accordo Sabrina in questo discorso?
    MICHELE MISSERI: Sì”

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    scelto da Michele Pappacoda

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