Agropoli. Malandrino: ”Sull’ospedale dovete essere chiari”

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La “chiarezza” va fatta con conoscenza dei fatti!!!!!!! Non posso sottrarmi dall’intervenire sul continuo susseguirsi di fantasie, inesattezze e “palle” dette a vanvera (termine molto caro del Grande Governatore De Luca a me molto simpatico) sulla situazione del PSAUT di Agropoli. La chiarezza esplicata dal vicesindaco Dott. Adamo Coppola che, stranamente, dopo quasi dieci anni di esperienza ed ottimo lavoro come competente assessore al Bilancio, diventa esperto in materia sanitaria. Tale argomento però, forse a lui sfugge, è insidioso e complesso, perciò merita più attenzione. Ho seguito sempre con passione la tortuosa vicenda del nostro Presidio Ospedaliero con molta dedizione ed attenzione dalla inaugurazione del 2007 (come Consigliere Comunale) fino alla sua inopinata chiusura del 2012 (gestione Squillante) dove, lo dico io a scanso di equivoci, sono stato, orgogliosamente, Consigliere delegato alla Sanità per la Provincia di Salerno ma fortemente in contrasto con i vertici dell’Ente su quella scelta, fino ad arrivare alla attualità dei giorni nostri. Qualche operatore sanitario dell’Ospedale di Agropoli in particolare, come tanti altri che operavano in quella struttura con grande abnegazione, sa e ricorderà molto bene con quanta caparbietà, nei limiti delle mie possibilità e dei miei poteri, mi sono dedicato a questa problematica differentemente da chi, pur avendone pieno titolo, dormiva sogni tranquilli. ”E attivo da venerdì 16 Settembre l’ambulatorio di Radiologia presso il Distretto Sanitario di Agropoli che erogherà prestazioni di RX, Ecografie e Tc, alle quali si accorderà attraverso regolare prenotazione tramite CUP. Ad integrare ciò resterà attivo anche il servizio prelievi dal Lunedì al Venerdi h. 8,00/10,30 (come se la eventualità di un esame di laboratorio potesse arrivare ad orari prestabiliti )”; questo quanto citato testualmente in una nota stampa dal Vicesindaco di Agropoli. Vorrei precisare all’Assessore al Bilancio e vicesindaco che tutta questa spiegazione così assolutamente poco chiara, nulla ha di attinente al funzionamento del nostro PSAUT o al servizio di Emergenza-urgenza. Per essere veramente chiari con i cittadini della nostra Comunità bisognerebbe spiegare ad Essi che questi sono semplici ed effimeri servizi complementari che vanno, caso mai, ad aggiungersi a quelli già attivi presso il Poliambulatorio del nostro Distretto. E’ importante non confondere (vorrei dire ingannare, spero, in buona fede) la popolazione che si trova in condizione di soccorso immediato ed inderogabile per problemi di salute, soprattutto se urgenti, che tutto ciò non sopperisce a tale importante, ed a volte vitale, esigenza. Ultima considerazione: ancora una volta, come già accaduto per decine di volte in maniera contraddittoria e confusa, si sbandiera una verosimile attivazione di un “futuro” (forse fra qualche decennio) servizio di OBI (Osservazione Breve Intensiva) che dovrebbe essere propedeutico alla riapertura della rete di Urgenza-Emergenza. Sarebbe il caso di chiedere, prima di parlare a “vanvera” (alla De Luca maniera!!!) a qualche esperto del settore: Cosa significa tale termine (OBI) e cosa prevede un eventuale, più utopistico che reale, a mio avviso, reparto? Di cosa necessita, invece, il ripristino dei minimi reparti necessari e funzionali (quanto meno equivalenti a ciò che il nostro P.O. aveva prima della chiusura) per rientrare nella Rete dell’Emergenza, cosa di cui il nostro territorio ha vera necessità e non può assolutamente restarne penalizzato? A questo andrebbe dato una risposta! Basta proclami, basta “pubblicità ingannevole”, voglio ribadire e vorrei che con me lo facesse anche il neo esperto in materia sanitaria unitamente a qualche suo collega di maggioranza che, come ho già ufficialmente detto nell’ultimo Consiglio Comunale, il nostro PSAUT, per la tutela delle urgenze come politraumi da incidenti, sintomi e sospetti di patologie cardiache, sintomi e sospetti di patologie neurologiche, sintomi e sospetti di patologie vascolari, è e/o potrebbe essere addirittura pericoloso per la vita del paziente. Il trascorrere del tempo e di minuti preziosi senza la possibilità di interventi sanitari a supporto, laddove si verificasse la necessità, potrebbe portare conseguenze drammatiche.

 Agropoli 17/09/2016 dott. Emilio Malandrino Capogruppo Consiliare

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