Positano Villa Romana a breve i lavori

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 Positano costiera amalfitana. Quasi sbloccati i fondi alla Regione Campania e a breve ci saranno i lavori per gli scavi della antica Villa Romana della cittadina della costa d’ Amalfi.  “Ci sono quasi quattro milioni di euro di fondi che dovrebbero essere sbloccati per poter iniziare i lavori quanto prima – dice il sindaco Michele De Lucia -, entro queste settimane avremo delle risposte certe, ma faremo di tutto. Questo intervento darebbe un volto nuovo alla città e, oltre a recuperare la nostra storia,  Positano potrebbe avere anche un’offerta culturale d’eccellenza per il turismo d’elite.” Sulla Villa Romana il vicesindaco Francesco Fusco sta pensando ad un convegno che presenti i lavori alla cittadinanza a dicembre, prima del suo inizio. 

Durante i lavori di riqualificazione della piazza intitolata a Flavio Gioia avviati nel 2000, la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Salerno ha dato inizio ad una campagna di prospezioni geoarcheologiche tese ad individuare le varie stratificazioni al di sotto della piazza stessa. Così, in occasione del recupero delle Cripte,  avviato dall’amministrazione di Ottavio Fusco (architetto Diego Guarino come direttore dei lavori ab initio) sono state avviate importanti operazioni di scavo, grazie alle quali è stato possibile riportare alla luce muri di tufo intonacati ed ornati da cornici in stucco. Considerando l’ottimo stato di conservazione delle opere rinvenute, gli scavi sono stati estesi a tutte le aree disponibili. In tal modo si è arrivati ad individuare il tetto di almeno due degli ambienti appartenenti alla Villa Romana situata nell’insenatura di Positano, nello spazio che venne poi occupato dalla bellissima spiaggia del paese. Secondo il Della Corte, la Villa, ascrivibile al I° secolo a.C. ed il I° secolo d.C., sarebbe appartenuta al liberto Posides Claudi Caesaris, dal cui nome deriverebbe peraltro il toponimo Positano. All’interno della durissima piroclastide (impiegata in molti monumenti della Repubblica Amalfitana di Amalfi) sono emerse le impronte cave di grossi pali lignei, portanti del soffitto in tegole e coppi. I calchi in gesso dei pali manifestano appieno la drammacità della catastrofe che investì le ricche ville della costa amalfitana. Alcuni risultano spezzati e dislocati insieme a parti dei muri in opus reticulatum di tufo giallo. E’ stato messo parzialmente in luce un setto murario in opus reticulatum in situ, decorato da una cornice a stucco e da affreschi policromi di ottima fattura, da riferire ad un ambiente esterno, quale ad esempio un perticato. Al di sotto della cornice in stucco, sulla parte sinistra è raffigurato un ippocampo e, sulla destra, un’aquila adagiata su un globo; mentre nel riquadro centrale dell’affresco compaiono un pegaso e due amorini, questi ultimi sono di stucco e resi in rilievo. Le raffigurazioni sono inquadrate da raffinati sfondi architettonici, fra cui spiccano l’architrave classico da cui si eleva il cavalluccio marino ed il soffitto cassettonato, in un insieme animato dalla corposa e vivace gamma cromatica incentrata sul rosso “pompeiano”, sull’azzurro e sul giallo ocra.

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