Amatrice. Individuato il corpo dell’ultimo disperso sotto le macerie della sua casa: era un profugo afghano

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    Amatrice. Non c’è più nessuno da salvare. Non c’è più nulla che pulsi sotto le macerie. Dopo giorni di lavoro i Vigili del Fuoco hanno individuato il corpo di Sayed, il rifugiato afghano rimasto sepolto dai mattoni della sua casa di Amatrice. Le operazioni di recupero inizieranno oggi: si tratta di un intervento molto difficile in quanto quel che resta dell’abitazione è franato e rischia di finire in un dirupo. Si chiude dunque il capitolo recupero dei corpi. Il bilancio della vittime sale dunque a 296. Nella giornata di ieri, inoltre, sono state ufficialmente concluse le ricerche dei Vigili del Fuoco nell’hotel Roma: tra le macerie non c’è più alcun corpo da cercare. Ora si passa alla fase più delicata. Quella della ricostruzione, dell’individuazione delle aree dove sistemare le case di legno. Una lotta contro il tempo in vista anche della perturbazione in arrivo. Si deve anche affrontare la fase di rimozione delle macerie che potrebbe iniziare alla fine di settembre dopo un decreto ad hoc del ministero dell’Ambiente sulla scorta di quello approvato per il terremoto dell’Emilia. Rimuovere le macerie non è un lavoro semplice. Quelle di interesse storico vanno catalogate e successivamente spostate. Tutte operazioni che avvengono in un clima di terrore. La terra continua a tremare. Sono oltre 5.000 le repliche del terremoto che il 24 agosto ha colpito il reatino. Dalla mezzanotte di due sere fa la rete sismica dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ha registrato 367 scosse, nessuna delle quali di magnitudo superiore a 3,0. (Il Mattino) 

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