Positano si è salvata quando disse no alla Circumvesuviana. Intervento di Carlo Cinque dell’ Hotel San Pietro

Più informazioni su

Positano si è salvata quando disse no alla Circumvesuviana. Intervento di Carlo Cinque dell' Hotel San Pietro  A commento dell’articolo di PositanoNews del 13-8-2016: “Anas dopo i guai della galleria a Seiano di Vico Equense vorrebbe arrivare a Meta di Sorrento, un incubo”

Con questa mia riflessione personale intendo fare gli auguri di Buon Ferragosto per i prossimi cento anni a venire a tutti i cittadini di Positano:

Circa cento anni fa i cittadini di Positano indissero una importante protesta contro il progetto di estensione della linea della Circumvesuviana fino al territorio positanese. La protesta ebbe successo e quel prolungamento della linea della Circumvesuviana non fu mai più realizzato.

Quella presa di posizione dei cittadini di Positano, fu stigmatizzata dalla stampa dell'epoca come incomprensibile e controproducente per gli interessi di Positano.

Oggi possiamo certamente dire che quei nostri antenati positanesi furono molto lungimiranti e oculati nella loro scelta e mi sento in dovere di ringraziarli personalmente. Possiamo tutti immaginare quali effetti negativi si sarebbero prodotti nel nostro paese nel caso i positanesi avessero accettato passivamente quella scelta imposta da altri territori che ambiscono, da sempre, a annettere e diluire il buon nome e la fama del nostro territorio al loro.

Il mio appello a tutti i positanesi che guardano al nostro presente cercando di disegnare il nostro futuro è quello di operare delle scelte che non siano meno sagge e avvedute di quelle dei nostri antenati, ricordando che purtroppo ci sono molte persone "volutamente miopi" alle quali non interessa nulla del nostro futuro ma pensano solo al loro tornaconto immediato e che lavorano nel senso opposto a ciò che il buon senso consiglierebbe.

Queste persone non sono da sottovalutare perché hanno accesso a un mezzo di persuasione potentissimo che sono i finanziamenti pubblici da spartirsi. Per essi non è importante cosa fare e dove fare ma solo fare qualcosa in qualsiasi posto il più presto possibile per spartirsi la torta. Positano con il suo nome universalmente noto, rappresenta agli occhi miopi di queste persone la ciliegina per abbellire la torta che devono spartirsi e serve, per l’appunto, a rendere questa torta apparentemente presentabile e appetibile in barba al suo vero sapore e agli ingredienti utilizzati che la renderebbero altrimenti indigesta.

Se vogliamo difendere il nostro paese dagli assalti a cui è regolarmente e periodicamente sottoposto in maniera sistematica da parte di alcuni territori limitrofi che praticano un turismo di massa e/o di scarsa qualità, per non dire di territori in cui le attività illecite infiltrano regolarmente quelle lecite, costringendo le persone oneste a non essere più competitive sul mercato, dobbiamo essere tutti uniti, fermi, decisi e irremovibili nel far sentire forte la nostra voce se vogliamo evitare al nostro territorio ferite insanabili e minare per sempre il nostro futuro.

Faccio un appello anche ai nostri amministratori e alle forze di opposizione locali che, visto il loro punto di osservazione privilegiato, vengono a conoscenza prima di noi cittadini di iniziative e tentativi di colonizzazione del nostro territorio per mezzo di marchi, funicolari, funivie, gallerie e quant’altro, di voler informare tempestivamente noi cittadini di tali iniziative e di volerle sottoporre al nostro giudizio preventivo prima di prendere decisioni definitive nel merito.

Sono il primo a riconoscere che a volte è frustrante impiegare più di un'ora e mezza per raggiungere Napoli o Salerno, ma questo è purtroppo il prezzo, che, a mio parere, dovremo continuare a pagare per beneficiare della relativa "tranquillità" di cui ancora, oggi, godiamo.

Carlo Cinque
carlo@ilsanpietro.it

Positano 15-8-2016

Più informazioni su

Commenti

Translate »