Inter, Mancini addio-arriva De Boer foto

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    – La crisi tra l’Inter e Mancini ha radici profonde, almeno dalla scorsa primavera in poi. 
    28 aprile – Il Mancio spiega: «Se il presidente Thohir ha detto che resteremo entrambi, vuol dire che è vero. Questa non è un’annata da buttare». 
    13 maggio – Ancora Mancini: «Ho un contratto, ma se qualcuno non è più contento di me, lo stracciamo serenamente. Di certo non me ne sto a casa con i soldi dell'Inter. Non mi interessa un rinnovo». 48 ore più tardi aggiunge: «Per me è importantissimo che siano tutti felici perché non voglio rovinare il rapporto. Possibilità che resti all'Inter? 100%». 
    31 maggio – Si sparge la notizia che Thohir ha venduto la maggioranza del club dopo mesi in cui aveva sempre parlato di cessione della minoranza. Mancini rimane all’oscuro dell’operazione e non la prende bene. 
    28 giugno – L’allenatore incontra i nuovi proprietari dell’Inter all’Armani Hotel, ma non si parla di futuro o rinnovo. Thohir gli spiega che Touré e Zabaleta non rientrano nei piani. Il Mancio la prede malissimo. 
    13 luglio – Prima conferenza stampa stagionale del tecnico: «Il mercato? Io faccio l’allenatore. Il mercato lo fanno altri. Un passo indietro? Se sono qua è perché voglio continuare. Il contratto non è un problema». 
    14 luglio – Faccia a faccia Mancini-Bolingbroke a Riscone. Voci di un’imminente separazione. 
    16 luglio – Thohir a inter.it: «Mancini è il nostro fuoriclasse. Con lui vogliamo arrivare in Champions». Il tecnico parte per gli Usa con la squadra. 
    18 luglio – L’Inter annuncia l’ingresso di Gregucci nello staff del Mancio. 
    28 luglio – Mancini dopo l’1-1 con l’Estudiantes: «Dimissioni? Io non ne ho mai parlato». A Hoboken va in scena l’incontro tra lui, Steven Zhang e i vertici del Suning. Si parla anche di rinnovo. 
    1 agosto – L’Inter ritorna a Milano dopo la tournée: «Sono state dette tante cose sbagliate. Il futuro? Meglio stare in silenzio». 
    5 agosto – Inter travolta dal Tottenham ad Oslo (6-1). 

     
    Adesso è davvero finita. Roberto Mancini lascerà la panchina nerazzurra a Frank De Boer. Su mandato del presidente Thohir, Bolingbroke e Ausilio hanno incontrato l’olandese sabato sera a Londra per sondarne la disponibiltà ad accettare l’incarico. De Boer, che era già stato contattato nelle scorse settimane perché da anni è un pallino dell’indonesiano, ha dato il suo ok e ieri il suo agente, Guido Albers, da Rio de Janeiro (è lì per altri interessi legati alle Olimpiadi) ha iniziato la trattativa con il Ceo nerazzurro. Si parla di un triennale da 2,5 milioni più bonus a stagione. Ieri erano nel vivo anche le negoziazioni per la risoluzione del contratto di Mancini. Dopo che il tecnico marchigiano ha rifiutato un rinnovo da 3 anni a 6 milioni netti a stagione, il Suning e Thohir hanno rotto gli indugi e hanno virato su De Boer. Il suo arrivo potrebbe essere ufficiale già oggi, al massimo domani. 
     
    INCOGNITE. La scelta dell’Inter è di quelle forti perché arriva a due settimane dall’inizio del campionato. Dopo un’estate di tensioni, la dirigenza ha capito che era impossibile iniziare la stagione in questo modo, con un tecnico irrequieto che trasmetteva inquietudine alla squadra e all’ambiente. I cinesi, che lo avevano incontrato a Hoboken a fine luglio, avevano aperto al rinnovo, un prolungamento fino al 2019 che andava contro la linea più gradita a Thohir pur di iniziare con il piede giusto il 2016-17. Nel documento, però, erano contenute un paio di clausole che il tecnico non gradiva: una prevedeva che non potesse dettare le scelte di mercato, di competenza della società; la seconda fissava la fine del rapporto (con penali già prestabilite) in caso di mancato raggiungimento di certi obiettivi (qualificazione alla Champions). Mancini si sarebbe comunque sentito non saldo e a suo avviso il rinnovo non avrebbe avuto senso. Il 6-1 incassato dal Tottenham forse ha dato l’ultima spallata e ha accelerato il processo. 
     
    “ANDATE A LONDRA”. Sabato mattina Thohir si è consultato con i soci del Suning e dal Brasile ha chiamato Bolingbroke e Ausilio chiedendo loro di organizzare per il giorno stesso un incontro con De Boer. In serata nella capitale inglese l’olandese ha parlato delle sue idee tattiche, ha analizzato la rosa e ha fatto le sue richieste di mercato e per il suo staff. Ieri invece è entrata nel vivo la trattativa per la parte economica con il suo agente (lo stesso di Sneijder) che si è scambiato molte mail e telefonate con il Ceo nerazzurro. A Milano, invece, fitto è stato il lavoro del legale dell’Inter, Angelo Capellini, con l’avvocato di fiducia del tecnico, Silvia Fortini: l’obiettivo era/è trovare un’intesa sulla chiusura del rapporto. Tradotto serve/serviva un accordo sulla buonuscita perché il Mancio guadagna 11 milioni lordi. Se non sarà stato trovato nella notte (si parlava di 2,5 milioni netti), oggi il tecnico allenerà la squadra, mentre alle 13,30 Ausilio sarà alla presentazione di Ansaldi. 
     
    LINGUE E… JESI. Ma quella della doppia seduta di oggi potrebbe non essere l’unica… beffa. Mercoledì sera c’è un’amichevole contro il Borussia Mönchengladbach ad Ancona con pernottamento (martedì) in un hotel di un amico di Mancini e allenamento (mercoledì mattina) a Jesi, a “casa” Mancini. Il programma sarà rivisto. Per De Boer, a secco di Serie A, la lingua non sarà un problema perché parla inglese e spagnolo, lingua madre di gran parte dei giocatori nerazzurri. Era stato corteggiato dall’Everton. Ora sarà il primo olandese della storia a sedersi sulla panchina dell’Inter. 

    fonte:orrieredellosport

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