Antonio Raiola, allenatore della Juniores del Sorrento

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    Il Football Club Sorrento prosegue sotto il segno di identità e senso di appartenenza, affidando ad Antonio Raiola l’incarico di allenatore della formazione Juniores. Una carriera che inizia presso la scuola calcio Di Puccio di Pompei ma nel 2003 è già a Sorrento fortemente voluto da Antonino Castellano e Roberto Amodio per guidare le formazioni giovanili partecipanti ai campionati Nazionali. I risultati non tardano ad arrivare, con Raiola in panchina i Giovanissimi classe 1990 (tra cui Ciro Immobile ed
    il portiere Gianmarco Fiory) chiudono al 1° posto il girone regionale polverizzando tutti i record, tra cui quello di sole 2 reti incassate in tutto il campionato. Il 2011 è invece l’anno degli Allievi Nazionali
    classe 1994 che, dopo aver superato nei sedicesimi il Palermo dopo i calci di rigore, sono costretti ad arrendersi negli ottavi all’Empoli (poi finalista del torneo vinto dal Milan) ad un passo dalla fase finale di
    Chianciano. Una squadra di grande valore, che annoverava talenti del calibro di Raul Lombardo, Vittorio Terminiello, Roberto Esposito, Alfonso Gargiulo e Roberto Raffone. Ragazzi ora con una carriera già ben avviata e stabilmente protagonisti in campionati di Serie D o Lega Pro.

    “Sorrento è per me una seconda casa e qui mi sento davvero in famiglia – esordisce il tecnico – Ho lavorato per 10 anni nel Settore Giovanile rossonero, per cui sono subito stato intrigato dal progetto ambizioso di riportare il movimento calcistico ai fasti di un tempo. Ho accettato questo incarico con enorme piacere perché la Juniores deve dare ai ragazzi di Sorrento la possibilità di far calcio nella propria città, ed essere un bacino da cui la Prima Squadra possa attingere con continuità. Mi auguro,
    attraverso l’esperienza maturata in tutti questi anni, di riportare questi colori negli ultimi anni un po’ bistrattati ai vertici del calcio giovanile nazionale. Darò sempre il massimo per questa città che mi ha
    dato tanto sia a livello sportivo che umano”. (Utente dal Web)

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